Tumore al polmone: l’Università di Parma nel progetto di nutrizione di precisione che punta a migliorare la qualità della vita

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Avviato lo studio finanziato nell’ambito del programma EIC Pathfinder del Consiglio Europeo per l’Innovazione

PARMA – Ha preso il via un progetto di nutrizione di precisione che punta a migliorare la qualità della vita di pazienti affetti da tumore al polmone e tra i partner principali c’è anche l’Università di Parma.

Tra le diverse “sfide” identificate nell’ultima call Pathfinder 2023 del Consiglio Europeo per l’Innovazione (EIC), l’Ateneo di Parma è risultato infatti vincitore di un progetto appartenente alla sfida “Precision nutrition” dal titolo “Addressing malnutrition and metabolic health in non-communicable diseases through precision nutrition: impact in quality of life and prognosis of lung cancer patients – MENTORING”. Lo studio, che è iniziato il 1° settembre e avrà una durata di 4 anni, sarà coordinato del centro di ricerca spagnolo IMDEA Alimentación con l’Università di Parma come partner principale insieme al German Cancer Research Center di Heidelberg, all’Instituto de Investigação e Inovação em Saúde dell’Università di Porto e al Max Planck Institute for Dynamics of Complex Technical Systems di Magdeburgo. Il progetto è stato finanziato per un totale di 4 milioni di euro, di cui circa 1 milione e 50 mila euro destinati all’Ateneo di Parma.

L’EIC Pathfinder è un programma di finanziamento della ricerca emanato dal Consiglio Europeo per l’Innovazione (EIC). I progetti finanziati in questo ambito sono condotti da gruppi composti da ricercatrici e ricercatori provenienti da università, enti di ricerca, start-up o imprese che devono perseguire idee audaci e originali, costruite su ricerca scientifica di alto livello, e con un chiaro obiettivo di innovazione delle conoscenze attuali a livello internazionale.

Il progetto, che sarà coordinato a Parma da Pedro Mena, coinvolgerà 3 Dipartimenti e un centro dell’Ateneo, con la partecipazione di Daniele Del Rio, Francesca Scazzina, Alice Rosi, Letizia Bresciani, Claudia Favari e Nicola Bragazzi dell’Unità di Nutrizione Umana del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco, di Marcello Tiseo del Dipartimento di Medicina e Chirurgia e di Marco Ventura e Francesca Turroni del Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale. Tutti i partecipanti sono inoltre in forza al Microbiome Research Hub, Centro interdipartimentale che si dedica alla ricerca sul microbioma, studiando come i microrganismi presenti nel nostro corpo influenzino la salute e le malattie.

Lo studio ha l’obiettivo di migliorare lo stato nutrizionale e metabolico di pazienti affetti da tumore al polmone, cercando di colmare le carenze di macro e micronutrienti e ripristinare i profili del microbioma e del glicoma, il tutto adottando un approccio personalizzato di nutrizione di precisione. Con questo approccio innovativo, ricercatrici e ricercatori puntano a migliorare la qualità complessiva della vita delle pazienti e dei pazienti, aumentando l’efficacia del trattamento e potenzialmente migliorando i tassi di sopravvivenza. Il progetto prevede l’implementazione di due studi multicentrici, nei quali verrà raccolta una vasta quantità di dati al fine di sviluppare modelli predittivi in grado di prevedere le risposte individuali ai piani dietetici personalizzati, considerando molteplici profili nutrizionali e metabolici. Questo sforzo collaborativo è adattato alle esigenze specifiche delle pazienti e dei pazienti con tumore al polmone, ma è stato progettato per essere facilmente rimodulabile su qualsiasi altra popolazione vulnerabile affetta da malnutrizione o compromissioni metaboliche.