MILANO – All’inizio del nuovo anno è buona norma tirare le somme sull’anno appena trascorso e formulare buoni propositi per i mesi a venire. Di sicuro uno dei temi principali è quello del lavoro, attività che occupa una fetta molto importante della nostra vita: avere un’occupazione che ci stimola e che ci dà delle soddisfazioni è infatti uno degli elementi principali per avere una vita felice. Come è noto, però, durante questi due anni di emergenza sanitaria molte persone hanno messo in pausa i propri sogni di carriera, rimandando tutto al post Covid-19.
Queste ultime settimane hanno purtroppo confermato ancora una volta che il virus resterà parte integrante della nostra quotidianità, ancora per qualche tempo. Per per questo motivo “il primo consiglio per chi desidera cambiare lavoro è quello di non posticipare oltre” commenta di Carola Adami, fondatrice di Adami & Associati, società internazionale di head hunting specializzata nella selezione di personale qualificato e nello sviluppo di carriera.
Come spiega l’head hunter, infatti, «mettersi alla ricerca di un nuovo lavoro non vuol dire per forza abbandonare l’occupazione attuale, e proprio per questo chi desidera cambiare non ha alcun motivo di attendere, tanto più quando si è davvero convinti di poter trovare la soddisfazione cercata in un altro luogo di lavoro».
«Gennaio, soprattutto dopo la prima metà, è uno dei mesi migliori dell’anno per trovare un nuovo lavoro» sottolinea Adami «poiché le aziende, per mettere in atto i loro nuovi programmi, hanno spesso bisogno di inserire in organico nuovi talenti. Per questo motivo il mio consiglio è quello di sfruttare le ultime settimane dell’anno e i primi giorni di gennaio per aggiornare il proprio curriculum vitae, rendere più efficace il proprio profilo LinkedIn, e colmare eventuali lacune a livello di hard skills, migliorando per esempio le proprie conoscenze dell’inglese o in campo informatico».
In questo modo a metà gennaio si sarà pronti per dare il meglio di sé sul mercato del lavoro.
Il problema di tanti è però organizzare la ricerca del lavoro in modo da aumentare concretamente le possibilità di avere riscontri positivi da parte dei recruiter.
«Molte persone affrontano questa attività nel modo sbagliato, rispondendo a tantissimi annunci in pochi giorni per poi rimanere deluse nel non ricevere nessun feedback positivo» dice l’head hunter, per poi spiegare «che l’approccio più efficace non premia la quantità, quanto invece la qualità. È molto meglio avere le idee chiare sul lavoro che si intende cercare, delineando settore, ruolo, posizione geografica, stipendio e via dicendo, e limitarsi poi a rispondere con cura ai solo annunci coerenti con le proprie esigenze. Così facendo si potrà dedicare l’attenzione dovuta a ogni candidatura, per studiare per bene l’azienda e creare un cv e una lettera di presentazione ad hoc», conclude Carola Adami