Relazioneranno e animeranno la discussione, che vedrà anche la partecipazione di alcune classi di studenti degli istituti superiori cittadini, i docenti dell’ateneo ferrarese Paolo Borghi (Dipartimento di Giurisprudenza), Paolo Pini (Dipartimento di economia), Giorgio Prodi (Dipartimento di economia) e Alessandro Somma (Dipartimento di Giurisprudenza).
Coordinerà i lavori Alessandro Zangara, responsabile dell’Ufficio Stampa del Comune di Ferrara.
L’incontro sarà l’occasione per fare il punto della situazione del trattato fondante l’Unione europea e identificare gli aspetti più problematici dell’informazione e della consapevolezza della cittadinanza europea, rendendo fruibili anche ai non addetti ai lavori quegli elementi che oggi sono sempre più al centro del dibattito sociale, politico ed economico.
In apertura di incontro interverrà per un saluto istituzionale ai partecipanti l’assessora comunale all’Ambiente, Lavoro, Relazioni internazionali e Progetti europei Caterina Ferri.
L’accesso alla sala del Consiglio è consentito ai giornalisti (iscrizione su piattaforma Sigef), studenti accreditati (aree riservate) e cittadini (ingresso libero fino a esaurimento posti).
Diretta web e registrazione al link del servizio ConsiglioWeb – Per info: Ufficio Stampa – A.Zangara (tel. 0532-419244): http://www.comune.fe.it/index.phtml?id=472
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) – Nell’anno in cui ha compiuto sessant’anni, la costruzione europea viene diffusamente avvertita come un catalizzatore di povertà, disoccupazione soprattutto giovanile e chiusure xenofobe, tanto che la sua sopravvivenza non è più un dato scontato.
Ovunque, in modo più o meno insistente, si discute apertamente di abbandonarla, mentre per la prima volta un Paese ha formalmente avviato le procedure per farlo. Il futuro dell’Europa è insomma più incerto che mai.
In questa situazione anche la politica è in crisi: non può assumere decisioni a livello nazionale a causa delle limitazioni di sovranità, mentre a livello europeo è percepita come una tecnocrazia distante dai cittadini.
Di qui il dilagare del populismo e il diffondersi di analisi e ricette semplificate, che producono solo sterili contrapposizioni.
Possiamo voltare pagina, ma per agire occorre essere consapevoli della posta in gioco. Occorre cioè un rinnovato e diffuso dibattito pubblico sul futuro dell’Unione europea, che sappia superare il tecnicismo dietro il quale si nascondono le scelte più impopolari, e nel contempo analizzare criticamente quanto il tecnicismo presenta come scelta indiscutibile.
È quanto si prefiggono i partecipanti al dibattito su “I sessant’anni del Trattato di Roma: aspetti di informazione e cittadinanza europea”.
Si tratta di giuristi ed economisti rappresentativi di diverse sensibilità ideali, oltre che professionali, sul tema dell’Europa. Si confronteranno per evidenziare in modo chiare e comprensibile i termini dei problemi con i quali ci stiamo tutti drammaticamente confrontando.
Questi i relatori e i temi sui quali si concentreranno
– Paolo Borghi (direttore del Centro di Documentazione e Studi sulle Comunità Europee, Professore di diritto dell’Unione europea, Unife): “Europa, comunità di diritto”
“Il ruolo dei media nel diffondere conoscenza e consapevolezza di cittadinanza”
– Paolo Pini (professore di economia politica, Unife): “C’è futuro in una Europa con l’Euro? ”
– Giorgio Prodi (professore di economia applicata, Unife): “Europa: dimensione ottima minima”
– Alessandro Somma (giornalista, professore di sistemi giuridici comparati, Unife): “Superare Maastricht per rilanciare la costruzione europea”
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