BOLOGNA – Il convegno inaugurale della 41ª edizione del Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno, dal titolo “Transizione energetica e competitività internazionale per la ceramica italiana”, si tiene presso l’Europauditorium del Palazzo dei Congressi, lunedì 23 settembre alle ore 11.00. I saluti del presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari aprono l’incontro che vede sul palco il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, il presidente di Confindustria Ceramica Augusto Ciarrocchi, l’assessore regionale allo Sviluppo Economico e Green Economy, Lavoro, Formazione e Relazioni Internazionali Vincenzo Colla, l’amministratore delegato di Simest Regina Corradini D’Arienzo, il direttore della Fondazione Edison Marco Fortis e il presidente di ICE Agenzia Matteo Zoppas. Modera l’evento la giornalista Monica Maggioni.
I costanti investimenti fatti dall’industria ceramica italiana nei decenni hanno costruito oggi stabilimenti con i più elevati standard ambientali e di rispetto delle persone a livello mondiale, a conferma del nostro impegno sulla sostenibilità che si affianca a quello per la transizione energetica e digitale. In mancanza di reali alternative tecnologiche, il sistema Emission Trading, come congegnato oggi, è totalmente incapace di promuovere un reale discorso di decarbonizzazione, trasformandosi in una pesante tassa per le nostre aziende, dove la speculazione finanziaria sottrae risorse agli investimenti e viene pregiudicata anche la possibile di aderire ai piani di Transizione 5.0 previsti dalla EU.
Il vero sviluppo sostenibili esiste quando si tiene assieme la riduzione dell’impronta ambientale con la redditività delle aziende e la salvaguardia dell’occupazione di qualità.
La storica proiezione sull’estero dell’industria ceramica italiana porta il settore ad un quotidiano confronto sui diversi mercati del mondo con competitor che beneficiano di un più basso livello di costi migliore rispetto a quello italiano, reso ancor più vantaggioso dal ricorso, molte volte, a pratiche di dumping, aiuti di stato e condizioni di lavoro inaccettabili. Il ripristino di condizioni di competitività tra i diversi paesi e il rendere i consumatori finali consapevoli e responsabili delle proprie scelte di acquisto sono percorsi indispensabili per consentire all’industria ceramica italiana di proseguire lungo i propri percorsi di sviluppo economico e di benessere.
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