PIACENZA – “Ancora una volta affido, al calore di una lettera, i sentimenti di solidarietà e affetto dell’intera comunità piacentina, che oggi più che mai vi è vicina nel ricordo, condividendo un dolore che il tempo non affievolisce”. Così scrive il sindaco Patrizia Barbieri ai familiari delle vittime della tragedia ferroviaria dell’Etr 500 “Botticelli”, che il 12 gennaio 1997 deragliò alla stazione di Piacenza, causando la morte di otto persone: i macchinisti Pasquale Sorbo e Lidio e De Sanctis, le hostess di bordo Cinzia Assetta e Lorella Santone, gli agenti della Polfer Francesco Ardito e Gaetano Morgese, Agatina Carbonaro e Carmela Landi tra i passeggeri.
Il perdurare dell’emergenza sanitaria non ha consentito lo svolgimento della tradizionale commemorazione alla presenza dei loro cari, ma non sono mancati gli omaggi floreali da parte dei parenti, accanto a quelli dell’Amministrazione comunale, delle Ferrovie dello Stato e del Dopolavoro Ferroviario di Piacenza, che anno dopo anno ha organizzato, con la commossa partecipazione delle istituzioni locali, la toccante cerimonia che riuniva nella nostra città gli affetti di chi perse la vita in quella drammatica circostanza. “Come già è avvenuto nel 2021 – sottolinea il presidente del Dopolavoro Ferroviario Clemente Bernardo – per ragioni precauzionali legate alla pandemia non abbiamo potuto accogliere le famiglie, provenienti da diverse regioni d’Italia. Ciò nonostante, si rinnova sempre con emozione la forte vicinanza nei loro confronti, anche attraverso le attestazioni di cordoglio, sensibilità e attenzione di Comune, Provincia, Prefettura e Questura”.
Lo ha ribadito anche il sindaco Patrizia Barbieri, nella sua lettera ai familiari, riaffermando “l’impegno affinché la memoria dei vostri cari possa essere onorata ogni giorno, nella responsabilità della nostra coscienza civile e nel rigoroso rispetto delle regole che devono garantire la sicurezza delle infrastrutture del Paese, la dignità e la tutela dei lavoratori, l’incolumità di tutte le persone che fruiscono di un servizio alla collettività”. La ricorrenza della tragedia ferroviaria è da sempre l’occasione – nel ricordo riconoscente rivolto a tutti i soccorritori, operatori sanitari, forze dell’ordine e volontari che intervennero con coraggio e prontezza quel giorno – in cui dare voce a queste riflessioni, ma anche per esprimere, “a nome della Città di Piacenza, la partecipazione a un lutto che sentiamo anche nostro, con tutto il cuore. Ed è dal cuore – conclude il sindaco – che vengono queste mie parole, con cui spero di potervi trasmettere il profondo, ideale senso di amicizia che ormai da 25 anni ci lega alle vostre famiglie e alla vostra storia”.
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