Tra i docenti della Dance Dream arriva anche Valentina Poggi

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L’insegnante di danza classica ravennate entra nel roster dell’accademia di Cesenatico: “Con lei un altro salto di qualità per i nostri allievi”

valentina poggi

CESENATICO (FC) – C’è una new-entry di prestigio nel roster dei docenti della Dance Dream. Si tratta di Valentina Poggi, quotatissima insegnante ravennate di danza classica che, da quest’anno, una volta al mese, terrà personalmente una lezione di perfezionamento agli allievi della scuola di Cesenatico.

Già in passato c’era stata una collaborazione fra Dance Dream e Valentina, ma questa volta – su espressa indicazione della direttrice artistica Ilaria Esposito – la sua presenza sarà più costante.

“Spesso – spiega Ilaria – si pensa erroneamente che la Dance Dream sia ‘solo’ una scuola di musical e, invece, anche per noi la danza classica, nel percorso formativo dei nostri allievi, riveste un’importanza prioritaria. Valentina è un’insegnante con un curriculum degno di nota, una professionista in grado di garantire un apporto molto importante alla formazione tecnica delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. Pertanto, averla con noi una volta al mese, ci permetterà di avviare all’interno della Dance Dream un nuovo, prezioso percorso di crescita”.

Valentina, del resto, è una sorta di predestinata della danza, una passione scoperta ad appena sei anni alla “Dance Studio” di Silvana Marinoni Bucchi. E proprio il confronto costante con docenti di alto livello farà di lei una grande ballerina prima e una docente apprezzatissima poi. Valentina consegue il Teaching Certificate, titolo che abilita all’insegnamento della danza per la Royal Academy of Dance, nel 2002. Da quel momento, studia e si aggiorna costantemente con M. Traianova, G.Cohen, C.Poggioli, D.Khalfouni, M.Perego, J.P.Halnaut J.Lawton, M.Scardacchi, L.Alexandrescu. Insegna al ”Centro Studi Danza” a Lugo, poi alla I.D.A Ballet Academy di Ravenna diretto da Steve La Chance e, nel 2010, insegna danza classica nel corso di avviamento professionale diretto da Carla Rizzu e Claudia Bosco. Grazie al suo insegnamento, sono numerosi gli allievi che hanno superato audizioni e hanno intrapreso la carriera professionale.

Valentina, come è nata la tua passione per la danza?

È stata mia madre che me l’ha trasmessa. Devo molto ai miei genitori che hanno fatto di tutto perché io coltivassi il mio sogno studiando da professionista. Mi hanno insegnato l’importanza di coltivare tutto ciò che in questo mondo sembra essere diventato superfluo ed è invece salvifico: l’arte, la musica ed ogni canale di comunicazione che esprima un pensiero e un modo di essere”.

Ci indichi i passi più importanti della tua carriera di insegnante?

Mi sono diplomata col metodo RAD ad appena 20 anni ed è stato solo l’inizio di un lungo viaggio di esperienze formative. Ho lavorato per diverse scuole di danza del territorio, tenendo corsi amatoriali e professionali. Se penso alla mia carriera posso dire di essere molto soddisfatta sia dei tanti allievi ai quali ho trasmesso i valori dell’arte tersicorea sia di quelli che ho preparato per intraprendere la professione di danzatori”.

Quale importanza ricopre, per i giovani e, in particolar modo, i bambini, lo studio della danza? Come può aiutarli a migliorarsi e ad affinare la propria motricità?

“Il mio è un mestiere molto difficile, fatto di tanta fatica e non sempre riconosciuto come un lavoro vero e proprio. Se ancora mi sento nel “posto giusto” quando entro in sala è perché credo di poter essere utile ai bambini e ragazzi che vengono a lezione. Cerco di spronarli a dare il massimo perché possano imparare a non perdere fiducia di fronte alle difficoltà o ai fallimenti. Vorrei che imparassero a conoscere i propri limiti, ma a non farsi paralizzare da essi. Non mi è mai interessata la bravura fine a se stessa, la preparazione tecnica deve essere al servizio di chi ha una personalità, di chi ha l’urgenza di comunicare qualcosa di sé stesso attraverso il linguaggio artistico che ha scelto. La danza classica poggia su una tecnica implacabile, ma non dovrebbe mai mortificare l’individuo. Anzi, se insegnata bene, può essere un ottimo ingrediente per la crescita della persona”.

Quale livello hai trovato tra gli allievi della Dance Dream?

“Sono ragazzi curiosi di apprendere. Si mettono in gioco e si rendono disponibili ad imparare con grande umiltà e questo è un aspetto importante”.

Perché la danza classica è così importante in tutti i corsi pre-accademici?

“Perché permette di acquisire una grande consapevolezza corporea. È una ricerca continua volta ad affinare il movimento nel dettaglio e questa attitudine, una volta interiorizzata, costituisce “la marcia in più” in qualsiasi altro stile di danza. Indossare un corpo modellato dalla conoscenza della tecnica classica è un bel biglietto da visita per qualsiasi danzatore di qualsiasi genere. Non si tratta solamente di estetica ma di bellezza, qualità che consiste non nell’esibire una forma vuota ma un corpo pensante, guidato dalla saggezza dell’equilibrio fra emozioni, pensieri e movimento”.