Parma

“Tra Est ed Ovest: un muro da dipingere. Walter Madoi (1925-1976)”

2022 01 27 guerra spadi madoi pinacoteca stuard

Il progetto espositivo alla Pinacoteca Stuard fino al 6 marzo

PARMA – L’assessorato alla Cultura del Comune di Parma, nell’ambito della rassegna “Around Banksy“, organizza alla Pinacoteca Stuard il progetto espositivo “Tra Est ed Ovest: un muro da dipingere. Walter Madoi (1925-1976)”, con il patrocinio del Comune di Corniglio e la collaborazione dei Parchi del Ducato, della Fondazione Isabella e Walter Madoi e del Comitato Sesta-Madoi, che rimarrà visitabile dal pubblico fino al 6 marzo.

All’inaugurazione di ieri pomeriggio hanno preso parte, tra gli altri, l’assessore alla Cultura e Politiche giovanili Michele Guerra, Leonardo Spadi, consigliere comunale delegato alla Creatività Giovanile, Matteo Cattani, Vicesindaco del Comune di Corniglio, Beniamina Carretta, delegata provinciale alla Cultura, Ezio Zani, direttore del Comitato Parma 2020+21, e i rappresentanti dei Parchi del Ducato, della Fondazione Isabella e Walter Madoi e del Comitato Sesta-Madoi.

“Si tratta di una importante tappa – ha esordito l’assessore Michele Guerra – del progetto “Around Banksy”, grazie al quale ora questi disegni preparatori di Madoi trovano spazio, fino al 6 marzo, all’interno della Pinacoteca Stuard, capace di ospitare non solo il percorso espositivo tradizionale, ma anche opere di artisti contemporanei. Questo progetto legato a Madoi è frutto di un intenso coinvolgimento delle varie realtà provinciali: una delle scommesse e degli obiettivi più significativi di Parma 2020+21”.

“Il progetto espositivo – ha detto il consigliere Leonardo Spadi – nasce in seguito all’iniziativa “Muri d’Appennino”, una visita guidata alla scoperta delle pitture murali dell’artista Walter Madoi, che si è tenuta lo scorso ottobre nel piccolo borgo di Sesta Inferiore di Corniglio. Questa iniziativa ha consentito, inoltre, la riscoperta di un grande progetto dell’artista: il desiderio di dipingere un tratto del Muro di Berlino. Il Comune di Parma aveva nei propri archivi alcuni degli studi preparatori che saranno ora visibili sino ad inizio marzo presso la Pinacoteca Stuard”.

“La cosa storicamente sorprendente – ha dichiarato la delegata provinciale alla Cultura Beniamina Carretta –  è che fin dai tempi più antichi l’uomo ha da sempre sviluppato un radicale bisogno di comunicare.

Attraverso la pittura su pareti, rocce, muri, infatti, in particolare, ha potuto testimoniare la sua presenza, ha potuto trasmettere informazioni, il suo pensiero. E anche questo che qui viene esposto ne è un importante esempio”.

“Il progetto espositivo che presentiamo oggi – ha sottolineato il vicesindaco di Corniglio Matteo Cattani – è un esempio soddisfacente di collaborazione tra il Comune di Parma, quello di Corniglio e il territorio provinciale. Speriamo possa essere l’inizio di molte altre positive progettualità da sviluppare in futuro”.

Nel 1967, testimone degli orrori della guerra e del perdurare della follia che ancora imperversava in Europa, Madoi chiese il permesso di dipingere quaranta metri del Muro di Berlino, da entrambi i lati.

Ottenne l’accordo della Germania Occidentale, ma il rifiuto della Germania Orientale pose fine a questo progetto.

Le quattro opere esposte alla Pinacoteca Stuard fanno parte della donazione che la famiglia Madoi fece al Comune di Parma nel 2002 in occasione della quale era stata organizzata alla Galleria San Ludovico la mostra “La memoria donata”. Così Francesco Barocelli, già direttore della Pinacoteca Stuard del Comune di Parma, descriveva i lavori preparatori dell’artista per questo progetto:

Risalgono agli ultimi mesi del 1966 e agli inizi del 1967 i primi pensieri di Madoi per la decorazione di una parte del Muro di Berlino. L’opera non era di facciata e lo dimostra il fatto che l’artista la concepisce su entrambi i lati: una critica a chi aveva eretto il muro ad Est, ma anche un monito a chi il muro lo aveva permesso, tollerato e tacitamente forse anche condiviso.  Essere nell’ “hic et nunc” degli eventi, è un dato ricorrente in Madoi uomo e artista. Egli ottenne il permesso del borgomastro di Berlino Willi Brandt ma la proposta si scontra con la sorda opposizione delle autorità della DDR. […] Il fatto di essere stato pensato ma non realizzato resta un segno e un documento di forte pregnanza come la successione dei disegni preparatori. […] Madoi vent’anni prima aveva capito quanto la forza eversiva dell’arte potesse nei confronti degli strumenti dell’inciviltà e della tirannia da qualsiasi parte essa provenisse. […] La pittura di Madoi è di getto sia che si tratti di un soggetto di protesta e di dolore sia che si tratti di un quadro di fiori. Gli steli come braccia e le braccia tese sono filamenti fragili come fiori di campo. Benché appaia nata da un impulso la pittura di Madoi è in realtà esito di un processo di meditazioni e di attente valutazioni formali. […]”.

Le opere sono visibili liberamente nei giorni e negli orari di apertura della Pinacoteca Stuard: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 17.30 (ultimo ingresso alle 17); sabato e domenica dalle 10.30 alle 18.30 (ultimo ingresso ore 18).

La rassegna Around Banksy è organizzata dal Comune di Parma e dalla Fondazione Archivio Antonio Ligabue, in collaborazione con Comitato Parma 2020, Art Lab Bene Comune, TEP, Fondazione Teatro Regio, Verdi OFF, McLuc Culture, ACER Parma, Fondazione Cariparma, LUdE, In Strada Caduti In Strada Rinati, Cultura Italiae, Laboratorio Aperto Parma, Gruppo Scuola, Eidè e Aurora Domus.

Biografia Walter Madoi

Nasce a Collecchio, Parma nel marzo del 1925.

Coralmente ritenuto uno degli artisti più significativi del dopoguerra ha lasciato, pur nella sua breve vita (muore a Milano nel 1976) una quantità di lavori impressionante e non ancora del tutto recensiti. Inizia a dipingere prestissimo, i suoi primi lavori sono datati intorno al 1934 e nel 1947, a soli 22 anni, affresca il soffitto della Segreteria del Sindaco di Parma, che verrà inaugurato dal primo Presidente della Repubblica Italiana, On. De Nicola.

Amava le imprese di grande respiro come i grandi affreschi della Chiesa del Corpus Domini a Parma e della Chiesa di Costa Sant’Abramo nei pressi di Cremona. L’immensa vetrata della Chiesa Le Vallette di Torino – di cui rimangono pregevoli bozzetti preparatori – è un documento straordinario della sua poliedrica duttilità nel trasformare la materia in arte.

Scultore oltre che pittore, sono suoi numerosi monumenti in marmo commissionati da privati e il grande impianto scultoreo in bronzo dedicato alla Resistenza inaugurato nel 1975 a San Donato Milanese, il cui bozzetto in gesso è presente in una nicchia nella Chiesa di Sesta. Riscoperta l’Alta Val Parma, teatro delle sue lotte partigiane tra il 1944 e il 1945, si innamorò del borgo di Sesta, paese d’origine dell’amata moglie Isabella, trascorrendovi lunghi periodi nella sua residenza Il Ventoso, un fienile ristrutturato negli anni ‘60. Sono di quegli anni gli affreschi nella Chiesa e lungo le stradine del borgo. Pur avendo quasi sempre vissuto a Milano, ottenendo dal Comune prestigiosi riconoscimenti, quali l’Ambrogino d’Oro, una grande mostra a Palazzo Reale, Sede dell’Arengario e l’assegnazione a vita di uno studio nello storico palazzo. La Torre alle Colonne di San Lorenzo, amava trascorrere lunghi periodi all’estero.

Nel corso di un lungo viaggio in Oriente, agli inizi degli anni ‘60, teneva i contatti con l’Occidente inviando periodicamente appunti di viaggio, illustrati da mirabili disegni, alla Gazzetta di Parma, che li pubblicava come una sorta di memoriale da un mondo, allora, quasi sconosciuto.

Intenso il periodo in Germania tra il ‘69 e il ‘70, per promuovere l’idea di affrescare il Muro di Berlino da entrambi i lati. Ottenuto il permesso da Berlino Ovest, le rigide regole di Berlino Est posero fine a questo progetto. Rimangono però preziose testimonianze dei lavori preparatori su grandi pannelli, in parte ora di proprietà del Comune di Parma in quanto facenti parte della donazione di 53 opere da parte degli Eredi nel 2002.

Ha lasciato una collezione considerevole nelle mani delle sue figlie, Annamaria e Laura, che si stanno ora dedicando a rendere omaggio alla sua vita e alla sua arte. Nel 2007 si è costituita la Fondazione Isabella e Walter Madoi molto attiva nella registrazione e autentica di tutto l’operato del Maestro.

www.waltermadoi.com

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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