BOLOGNA – “Torneranno gli sguardi” – Massimiliano De Giovanni
Casa Editrice: Kappalab
Collana: Novel
Genere: Narrativa a tematica LGBT
Pagine: 240
Prezzo: 14,25 €
«Alex non sa più se esista la felicità. Ha scelto di concentrarsi sulla serenità di amarsi e bastarsi. È questo il suo obiettivo da quando si è trasferito a Ferrara: imparare semplicemente a essere solo, mettersi alla prova e capire che forse è in grado di fare tutto da sé».
“Torneranno gli sguardi” di Massimiliano De Giovanni è un romanzo corale che si prende il giusto tempo per introdurci nell’affascinante microcosmo in cui vivono i numerosi personaggi – rappresentato da un condominio nel ghetto ebraico ferrarese – e in cui vi è molta cura nel restituire i loro sentimenti e le loro dinamiche relazionali. Le esistenze di Alex, Nicolas, Silvia, Anna, Samuel, Luca e Doris si intrecciano saldamente dando origine a una storia delicata, che parla d’amore e di perdita, di evoluzione personale e di pregiudizi. Vi è inoltre una profonda riflessione sull’identità di genere e sull’orientamento sessuale: un discorso fondamentale in un momento storico in cui è doveroso parlare di tematiche che, fortunatamente, non sono più un tabù e che meritano di avere sempre più spazio nel dibattito sociale, soprattutto in ambito culturale.
Nelle storie di questi personaggi si accolgono le esperienze che ogni essere umano affronta nella vita, e le molte domande e le ansie che lo tormentano: come nella vicenda di Alex, avvocato omosessuale che si è appena trasferito a Ferrara per sfuggire da un passato che vuole dimenticare e per ricominciare da zero, così come in quella delle pittrici Silvia e Anna, che nei loro quadri rappresentano la bellezza della diversità, e che desiderano condividerla, cancellare i preconcetti ed educare all’inclusività, o come nella presa di consapevolezza del giovane Samuel e dell’anziano Nicolas che, con vite e trascorsi completamente diversi e altrettanti differenti scopi, riescono ad abbracciare il cambiamento, sia esso di lieve entità o decisamente rivoluzionario.
Massimiliano De Giovanni presenta un’opera di ampio respiro che racconta della confusione esistenziale di chi, come ognuno di noi, cerca un posto nel mondo e qualcuno che lo ami senza riserve; un’emozionante storia sull’accettazione di sé e di chi è diverso da noi, che regala una significativa sorpresa sul finale e che in appendice offre anche le gustose ricette delle pietanze menzionate nel corso del romanzo.
SINOSSI DELL’OPERA
Alessandro è un avvocato in fuga. Ha lasciato l’auto e il telefono aziendale a Milano, ma soprattutto ha abbandonato gli amici e il suo amore a tempo determinato. Per nascondersi dal suo passato e dare un nuovo senso alla propria vita si rifugia a Ferrara, prendendo casa in un piccolo condominio nel ghetto ebraico della città. Lì conosce i suoi nuovi vicini: l’anziano nichilista Nicolas, le studentesse d’arte Silvia e Anna, gli adolescenti Samuel e Luca, e una distinta ebrea ficcanaso di nome Doris, madre di Samuel. Le loro storie s’intrecciano sullo sfondo di una città che si svela lentamente, come lentamente si scoprono i piccoli e grandi segreti dei protagonisti.
BIOGRAFIA DELL’AUTORE
Massimiliano De Giovanni (Bologna, 1970) è uno sceneggiatore, editore, saggista e docente di Scrittura Creativa all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Esordisce come autore nel 1994 con una breve storia di Lupin III intitolata “Alis Plaudo”, disegnata dal maestro giapponese Monkey Punch e scritta in collaborazione con Andrea Baricordi, Andrea Pietroni e Barbara Rossi. Sempre di Lupin III ha scritto le storie “Nella camera a gas” (Kappa Edizioni, 2002 – ristampato da Mondadori nella raccolta Pupe, yen e pallottole e nei Classici del Fumetto Serie Oro del quotidiano La Repubblica) e “Nei panni di Zazà” (Kappa Edizioni, 2003 – ristampato nei Classici del Fumetto Serie Oro del quotidiano La Repubblica). È stato il primo autore italiano a parlare apertamente di omosessualità in un fumetto: tra i suoi graphic novel a tematica LGBT ricordiamo “Gente di notte” (Kappa Edizioni, 1998), “Matteo e Enrico – L’integrale” (Kappalab, 2014) e “Le semplici cose” (Feltrinelli, 2019), tutti disegnati da Andrea Accardi. I suoi fumetti sono tradotti in Francia, Belgio, Spagna e Brasile. Come saggista ha pubblicato “Anime, guida al cinema d’animazione giapponese” (Granata Press, 1991), gli activity book “Dragon Ball Z” (Giunti, 2007) e “Dragon Ball GT” (Giunti, 2008), e “Scrivere a fumetti – Manuale di Scrittura Creativa e Narrazione per Immagini” (Kappalab, 2014). È inoltre presente nell’antologia “Queerfobia” (D Editore, 2021) con il racconto “I sogni non si decidono”. “Torneranno gli sguardi” (Kappalab, 2021) è la sua prima opera di narrativa.
LA CASA EDITRICE
Kappalab è una casa editrice indipendente fondata nel 2012 a Bologna dal gruppo noto come “Kappa boys”, già artefice dell’invasione dei manga in Italia. Kappalab pubblica oggi una ventina di titoli all’anno, distribuiti nelle sue diverse collane, dalla narrativa per ragazzi ai graphic novel italiani e internazionali, dalla saggistica alla manualistica di area giapponese. Nel suo catalogo, i romanzi che hanno ispirato i capolavori del Premio Oscar Hayao Miyazaki (Studio Ghibli), da Il castello errante di Howl a La città incantata, da Kiki consegne a domicilio a Conan il ragazzo del futuro, e quelli di Jim Henson (produttore del celebre Muppet Show). Tra i suoi autori più rappresentativi, Eiko Kadono (Premio Hans Christian Andersen, 2018), Diana Wynne Jones (che ha influenzato romanzieri come J.K. Rowling e Neil Gaiman), Fumiyo Kono (più volte vincitrice del Grand Prize al Japan Media Arts Festival), Terry Pratchett e gli italiani Giuseppe Pederiali, Luigi Malerba e Fabio Carpi.