Tiziano Ghidorsi a Ferrara protagonista del convegno internazionale sulla fotografia di teatro

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L’incontro con Ghidorsi e Ascolini

La magia del bianco e nero

FERRARA – La seduzione del bianco e nero “meno distraente, più prezioso e puntuale, in grado di esprimere la drammaticità di un un momento, molto più del colore”. Si può riassumere in questa frase la vasta raccolta antologica del fotografo di teatro Tiziano Ghidorsi, geometra correggese che ha sviluppato da autodidatta una particolare sensibilità creativa e artistica che lo ha portato a diventare, negli anni, uno dei più talentuosi fotografi nazionali di teatro, riconosciuto in Italia e all’estero.

Un lungo percorso di affinamento a cui ha contribuito anche il celebre Vasco Ascolini, fotografo ufficiale del Teatro Municipale “Romolo Valli “ di Reggio Emilia, riconosciuto a livello internazionale, maestro e mentore del fotografo correggese che, presenta all’incontro organizzato  dal Lions Correggio “Antonio Allegri”, ha descritto sapientemente l’arte del fotografo di teatro: “la fotografia non è mai statica – sottolinea Ascolini – ma in continuo movimento: ognuno la legge e la interpreta in base al proprio stato d’animo e alla propria cultura”.

Attraverso la proiezione di un’antologia delle sue migliori opere, Ghidorsi – presentato dalla presidente del Lions Club locale Antonella Vezzali e intervistato da Marco Altimani – ha raccontato l’evoluzione del suo percorso artistico, nato dalla passione per i frequenti viaggi, condivisa sempre con la moglie Rita Incerti. “Sognavo di diventare un fotografo del National Geographic” ha esordito il fotografo “poi, grazie ad un’opportunità offerta dall’amico Stefano Daolio, mi sono avvicinato alla fotografia di teatro”.

Tiziano Ghidorsi fino ad oggi ha ritratto oltre 400 spettacoli di danza classica, prosa, jazz, ma la sua preferita è la danza contemporanea, “a cui il bianco e nero dona in pieno la drammaticità espressiva del dettaglio di volti e corpi, perché la bella foto di teatro è quella che coglie il particolare, anche se non è perfetta”.

Il talento di Ghidorsi, la sua capacità di catturare quell’unico indimenticabile momento a cui donare l’eternità, “non è frutto solo di mera tecnica – spiega – ci vuole il cuore”. Quel cuore che lo porta a concentrarsi sui soggetti di scena che, come per magia, perdono la gravità del teatro, del palcoscenico, e rimangono sospesi, fissati per sempre nell’infinità del tempo e del spazio.

Fotografo ufficiale del Teatro Asioli di Correggio e della Rassegna Correggio Jazz, Ghidorsi partecipa a diversi concorsi internazionali. Dal 2015 le sue opere sono conservate negli archivi del Lincoln Center di New York Billy Rose Theatre Division The New York Public Library for the Performing Arts. Altre opere sono conservate al Museo National do Teatro e da Dança di Lisbona e al Museo di Arte Moderna di Bologna.

L’ultimo prestigioso riconoscimento arriva dalla Fondazione Teatro comunale di Ferrara, diretto da Moni Ovadia, che lo ha invitato a partecipare al convegno internazionale, dedicato a “La fotografia di teatro: attualità e potenzialità degli archivi fotografici” che si terrà i prossimi 25 e 26 novembre nel Ridotto del teatro.

La carriera artistica di Tiziano Ghidorsi, come le sue fotografie, non è statica, ma in continua evoluzione. “Ora sto approfondendo lo studio della fotografia museale – anticipa Ghidorsi a una folta platea, riunita all’Hotel President a Correggio – a fine novembre esporrò alcuni scatti effettuati nel museo della Casa natale di Raffaello in una mostra collettiva a Vercelli a cui partecipa anche Vasco Ascolini”.

Un soggetto nuovo, questa volta di elementi statici, a cui la delicata intensità del bianco e nero di Ghidorsi dona lo stesso movimento poetico e vivacità intensa: “le immagini – svela il fotografo correggese – si valutano ogni volta in modo diverso, perché prendono vita negli occhi di chi le guarda”.