BOLOGNA – Martedì 29 ottobre, alle ore 21.00, Il Teatro del DAMSLab (piazzetta Pasolini 5/b, Bologna) ospita lo spettacolo della compagnia messicana Lagartijas tiradas al Sol Tijuana, inserito nell’ambito della programmazione de La Soffitta 2022-2024 – Bologna Crocevia di culture, in collaborazione con RomaEuropa Festival.
Tijuana è un’opera di teatro politico documentario che mette in scena l’esperimento fatto da Lázaro Gabino Rodríguez, regista e fondatore insieme a Luisa Pardo della compagnia messicana Lagartijas tiradas al sol, con cui prova a rispondere a quesiti tanto locali quanto universali come: cosa significa democrazia in Messico oggi, se 50 milioni di persone vivono con il salario minimo?
Cosa ci aspettiamo dalla democrazia? Cosa ci aspettiamo dalla politica? Per sei mesi Rodríguez ha abbandonato la sua vita a Città del Messico per lavorare in una catena di montaggio in una fabbrica di Tijuana, al confine con gli Stati Uniti (Bassa California). Si è presentato sotto la falsa identità di “Santiago Ramírez”, ha indossato baffi finti, non ha avuto contatti con amici, parenti o colleghi e ha guadagnato il salario minimo legale che, secondo la Costituzione messicana, “dovrebbe coprire le normali necessità materiali, culturali e sociali del capofamiglia”. Quello dell’operaio Ramírez è un ruolo controverso in cui Rodríguez si cala inizialmente senza destare alcun sospetto e per il quale, come per diversi milioni di lavoratori della Maquiladora, lo sfruttamento spietato della sua forza fisica è il prezzo da pagare per il libero commercio e i profitti dell’azienda, ma che ben presto non mancherà di fare emergere remore e sensi di colpa nei confronti dei colleghi-operai, che si fidano di lui, ignari di essere i protagonisti di un esperimento tra il sociale e il teatrale.
Lo spettacolo, con l’ausilio di grandi disegni, una scenografia originale e di immagini proiettate, mostra gli stenti, i limiti, la chiusura del mondo di chi non ha soldi per evadere, per vedere, per conoscere, ma anche le speranze, le rinunce, l’amicizia, la solidarietà.
“L’idea dello spettacolo – racconta Rodríguez – è nata dall’incontro con due testi, Cabeza de turco di Günter Wallraff, e la cronaca Seis meses con el salario mínimo di Andrés Solano. Io [Gabino Rodríguez] ero molto interessato all’idea di immersione: qualcuno che finge di essere qualcun altro per sperimentare qualcosa. Mi affascinava il fatto che fingere avesse qualcosa in comune con la recitazione. Ma mi interessavano anche le implicazioni etiche di questo modo di fare a fini artistici. Ho preso come struttura la cronaca di Andrés Solano: una persona abbandona la sua solita vita borghese per vivere per sei mesi con il salario minimo. Fin da subito mi è sembrato che la cosa artisticamente più attraente da fare fosse creare un’esperienza fittizia, ma inscenarla come se fosse realmente accaduta, non solo perché trovavo inconcepibile l’idea di ingannare le persone nella vita reale: l’idea di un artista della classe media che finge di essere un proletario per capire quel mondo mi sembrava più problematica, tenendo presente che le uniche persone interessate a come si vive con il salario minimo sono quelle che guadagnano abbastanza per interessarsi a quella situazione.
Ho adattato questa storia alla città di Tijuana, ho fatto diversi viaggi dove ho raccolto materiali visivi e registrazioni sonore […] Tijuana è stato letto da molti come un documentario e da altri come una fiction: ho cercato di non prendere una posizione netta al riguardo, ma io stesso continuo a chiedermi: è giusto impersonare un operaio davanti ad altri operai per costruire un progetto che verrà presentato davanti a persone della classe media? Che differenza c’è tra ingannare qualcuno a teatro e farlo nella vita? “.
Compagnia di punta del teatro messicano, affermata anche a livello internazionale con la partecipazione ai maggiori festival europei e americani, Lagartijas tiradas al sol pone al centro del suo lavoro la scrittura del rapporto tra storia individuale e collettiva. I loro spettacoli muovono dal contesto socio-politico del paese, leggendo il presente attraverso la lente del passato con diverse angolazioni. Fondata da Lázaro Gabino Rodríguez e Luisa Pardo, la compagnia si è sviluppata come un gruppo di artisti impegnato nel teatro, nell’editoria, nella radio, in opere video e progetti di formazione… Le produzioni del gruppo non hanno a che fare con l’intrattenimento, ma vogliono essere uno spazio per pensare, articolare, dislocare e svelare ciò che la vita quotidiana confonde, trascura o presenta come scontato. «Le cose sono quello che sono, ma possono apparire anche in un altro modo» afferma la compagnia.
Lagartijas Tiradas al Sol ha presentato i propri spettacoli in quasi tutti gli Stati della Repubblica Messicana, in festival indipendenti, teatri pubblici e università e nei più prestigiosi festival e teatri del mondo come il Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles, la Schaubuhne di Berlino, il FIBA di Buenos Aires, il Wiener Festwochen di Vienna, il Festival de automne di Parigi, il Theater Spektakel di Zurigo, la Bienal de teatro di San Paolo, il DeSingel di Anversa, il Romaeuropa Festival di Roma e tanti altri ancora.
Lo spettacolo è a ingresso gratuito con prenotazione del posto su
damslab.unibo.it
Martedì 29 ottobre 2024, alle ore 21.00, al DAMSLab/TEATRO di Bologna
TIJUANA
La democratia en Mexico (1965-2015)
Lázaro Gabino Rodríguez della compagnia messicana Lagartijas tiradas al Sol racconta sei mesi da operaio passati in una fabbrica di Tijuana con l’identità fittizia di Santiago Ramírez.
Lo spettacolo è presentato in collaborazione con RomaEuropa Festival.