“Think Safe!” il 16 e 17 novembre a Rimini

35
I tavoli di networking al Think Safe

I pareri di chi ha partecipato a una delle precedenti edizioni del convegno di studi

RIMINI – Il 16 e 17 novembre torna a Rimini la terza edizione di “Think Safe!”, il meeting nazionale dei HSE Manager e dei RSPP (ovvero dei responsabili della Sicurezza, della Salute e dell’Ambiente e di quelli di Prevenzione e Protezione). La sede del convegno è all’hotel Mercure Artis di Rimini e l’appuntamento è organizzato da SicurLavAbruzzo Srl di Spoltore, una delle realtà più importanti in Italia nel mondo della prevenzione degli incidenti professionali.

Dopo le prime due edizioni (Rimini, 17 e 18 novembre 2022 e Roma, 6 e 7 luglio 2023), il Think Safe torna nella capitale italiana delle vacanze per presentare a un pubblico di superesperti, nuovi approcci alle tematiche della sicurezza sul lavoro. Un metodo che piace tantissimo ai manager delle grandi aziende italiane. “I temi sono trattati in maniera decisamente non-convenzionale e questo è sicuramente un pregio visto che salute e sicurezza, per come sono sempre declinate, sono considerate ostiche e, soprattutto, noiose. Ma questo modo di comunicare non è – in generale – una prerogativa esclusiva del Think Safe: quello che veramente ho trovato esclusivo ed innovativo è stato il clima confidenziale creato dagli organizzatori durante le due giornate, clima che alla fine ha generato un vero e proprio gruppo di… amici”. Così si esprime Vito Schiavone, responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione nell’ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana (sì proprio quella dei nostri astronauti) che ha partecipato al Think Safe romano.

Anche Andrea Vassena, responsabile Ambiente e Impianti di Eusider Group, organizzazione di aziende di servizi nel mondo dell’acciaio ha partecipato al Think Safe di luglio. “Alcuni aspetti mi hanno colpito molto – ha raccontato Vassena: – la varietà del parco dei partecipanti che ha permesso di condividere le tematiche analizzandole da vari punti di vista, mentre nelle classi “uniformi” alle quali avevo partecipato in altri contesti, questo non succede. Poi, la rinuncia alla classica metodologia del front man che legge delle slide privilegiando l’andare al sodo dei contenuti esposti, condividendo la tematica. Anche l’apprendimento attraverso la realtà virtuale e la cena con infortunio mi hanno trasmesso molto e mi hanno permesso di imparare, quasi fossi sul posto di lavoro”.