RIMINI – Ogni individuo maggiorenne e capace di intendere e di volere, avendo a cuore la propria autonomia decisionale anche in situazioni di futura incapacità, può esprimere le proprie volontà riguardo ai trattamenti sanitari attraverso le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (Dat). Questo consente di determinare il proprio percorso di cura e di esprimere consenso o rifiuto riguardo ad accertamenti diagnostici o terapie. Uno strumento entrato in vigore nel 2018 che dispone che nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito senza “il consenso libero e informato della persona interessata” e che il Comune di Rimini ha attivato al fine di promuovere la piena dignità e il rispetto delle persone, anche nella fase terminale della vita umana.
Nel corso degli anni, nel registro istituto dal comune di Rimini sono state depositate in totale 838 dichiarazioni. L’evoluzione, in particolare, è stata la seguente: 327 Dat nel 2018, 237 nel 2019 e 69 nel 2020. A seguire, nel 2021 sono state 76, nel 2022 56 e nel 2023 68. Da gennaio di quest’anno ai primi di febbraio, invece, sono state effettuate 5 dichiarazioni da parte dell’utenza.
Le Dat, per le quali non esistono modelli ufficiali, devono essere formalizzate tramite atto pubblico, scrittura privata autenticata o consegnate personalmente presso l’ufficio di stato civile del comune di residenza. Il disponente può altresì indicare una persona fiduciaria, detto ‘fiduciario’ che, accettando la nomina, si impegna attraverso la sottoscrizione della dichiarazione o con atto successivo, allegando copia del documento di identità e autorizzazione al trattamento dei dati.
“Le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento costituiscono uno strumento fondamentale per garantire il rispetto della volontà dell’individuo anche in situazioni di incapacità decisionale – è il commento dell’assessore ai servizi civici del comune di Rimini, Francesco Bragagni – per questo, il comune di Rimini si impegna da sempre a promuovere la diffusione e la comprensione di questo dispositivo, al fine di assicurare a ciascun cittadino il diritto di essere protagonista delle proprie scelte sanitarie, nel rispetto della dignità e dell’autonomia personale. Soprattutto quando si parla di sfere intime e strettamente personali lo scopo è sempre quello di tutelare la libertà dell’individuo, nel rispetto del contesto diritti civili, ambito su cui siamo molto sensibili”. Le Dat, una volta consegnate all’ufficio di stato civile, vengono trasmesse alla Banca Dati Nazionale previo consenso del disponente, rendendole consultabili dal medico incaricato delle scelte terapeutiche.
L’ufficio stato civile è in via Marzabotto 25 ed aperto al pubblico da lunedì al venerdì dalle 8 alle 12. Per informazioni: www.comune.rimini.it/amministrazione/uffici/stato-civile, statocivile@comune.rimini.it