BOLOGNA – Una ‘casa’ comune per le polizie locali del territorio, per dare più sicurezza e più servizi a residenti e pendolari; un polo innovativo sulle tecnologie avanzate per collegare in modo virtuoso la scuola al mondo del lavoro e delle imprese.
Una “casa” comune per la polizia locale
La nascita della nuova sede, ospitata in locali ristrutturati a spese di Rfi (gruppo Ferrovie dello Stato) e concessi in comodato d’uso gratuito, rientra in un più ampio progetto di grande importanza per l’intero territorio della bassa Val di Taro. Progetto dal costo complessivo di 66mila euro, di cui 46.200 erogati dalla Regione, per un intervento che ha portato alla riqualificazione anche dell’area esterna allo scalo ferroviario, mediante l’installazione di un impianto di videosorveglianza e il potenziamento dell’illuminazione. In più, si è intervenuti per il miglioramento estetico degli interni della stazione con elementi di arredo urbano (panchine aiuole, cestini portarifiuti, e così via).
“La piena vivibilità degli spazi urbani e la convivenza civile– afferma Bonaccini- sono esigenze fondamentali delle persone, al pari di diritti come l’assistenza sociosanitaria, il lavoro e l’istruzione. Per questo abbiamo deciso di raddoppiare le risorse destinate alla sicurezza nelle città rispetto all’anno passato, mettendo a bilancio per il 2019 oltre 2 milioni di euro, per sostenere i progetti voluti e realizzati dai territori e dalle comunità locali. Negli ultimi cinque anni abbiamo sottoscritto 80 accordi di programma o protocolli di intesa con gli enti locali, investendo oltre 4,3 milioni di euro per interventi che vanno dall’installazione di sistemi di videosorveglianza di strade e accessi alla nascita di gruppi di controllo di vicinato in accordo con le Polizie locali, fino alla riqualificazione urbana e al recupero di spazi e edifici da situazioni di degrado. Un programma di lavoro che intendiamo portare avanti con determinazione e rafforzare. L’accordo siglato con il Comune di Fornovo si muove in questa direzione e rappresenta uno degli esempi più significativi nel campo degli interventi per il miglioramento della sicurezza nelle nostre comunità”.
La nascita del Comando unico della polizia locale, con annessa Centrale radio operativa per la gestione delle emergenze e dei sistemi di videosorveglianza già presenti nei tre Comuni ma anche di quelli in fase di installazione, per la sindaca Emanuela Grenti è un imprescindibile presidio per la sicurezza del territorio: “Un esempio virtuoso– sottolinea- dei risultati che si possano ottenere con la collaborazione tra istituzioni; risultati che in questo caso particolare ci hanno consentito di sottrarre al degrado un’importante area del nostro territorio utilizzata quotidianamente da tanti pendolari”.
La Centrale è in grado di ricevere e gestire richieste di intervento, informazioni e segnalazioni provenienti dai cittadini e dai viaggiatori in transito nella stazione grazie ad un apposito software integrato con il sistema di radiocomunicazione regionale Tetra, di prossima installazione nei territori interessati. La sua nascita, inoltre, potrà dare impulso al processo di unificazione della Polizia locale di Fornovo Taro, Solignano e Medesano, che all’inizio del 2018 hanno già istituito un servizio intercomunale ad hoc.
La gestione unica consentirà di razionalizzare l’impiego delle risorse umane, per dare risposte più efficaci e tempestive alle richieste di aiuto e assistenza, accorciando in misura significativa i tempi di spostamento e organizzazione del servizio. Il tutto a vantaggio di un maggior controllo del territorio, grazie a un approccio innovativo e integrato delle problematiche organizzativo-logistiche, e anche a un’intensa attività di formazione che fa perno sull’arricchimento professionale dei singoli agenti per il miglioramento del servizio.
La nascita del polo didattico sulle nuove tecnologie
Il nuovo “Fab Lab” (Fabrication Laboratory)si trova a fianco dell’Istituto di istruzione superiore “Gadda”, nasce dalla ristrutturazione di un ex deposito abbandonato e sarà destinato alla didattica e all’applicazione delle nuove tecnologie.
“Parliamo di un laboratorio altamente innovativo– afferma Bonaccini- dove si concretizza uno degli obiettivi che ci siamo dati con il nostro sistema formativo: coniugare il sapere con il saper fare, collegare sempre più il mondo della scuola a quello dell’impresa”. Alla cerimonia, oltre a Bonaccini e alla sindaca Grenti, hanno partecipato anche il presidente della Provincia di Parma, Diego Rossi, e il presidente della Fondazione Cariparma, Gino Gandolfi.
Nell’edificio – interamente recuperato dall’amministrazione provinciale grazie a un finanziamento di 500 mila euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Parma e Monte di Credito su Pegno di Busseto – sono stati ricavati un’aula multimediale per il disegno 3D, la simulazione “Cnc” (che riproduce esattamente ciò che accade in un’officina) e lo sviluppo di applicativi per la realtà virtuale. Inoltre, è stato creato un laboratorio di 3D printing, taglio laser e robot, oltre a un terzo locale adibito a lavori di gruppo.
Sopra i laboratori troveranno spazio un locale tecnico, l’area server e un magazzino; è stata inoltre sistemata l’area esterna, con la demolizione di un manufatto fatiscente, e la realizzazione di un’adeguata recinzione, illuminazione e sistemazione del verde.
I laboratori verranno utilizzati durante l’orario scolastico dall’Istituto “Gadda”, mentre in orario extrascolastico saranno gestiti da Innovation Farm, consorzio di imprese senza scopo di lucro di cui è capofila l’azienda Dallara. Un consorzio che nasce a Fornovo dalla sperimentazione del Polo Tecnico Professionale della meccanica e dei materiali compositi,finanziato dalla Regione con l’obiettivo di creare un luogo in cui imparare, crescere e innovare attraverso l’incontro tra il sapere e il saper fare. Istituito nel 2013, ha coinvolto 6.500 ragazzi (studenti/disoccupati/neet), 200 docenti, 50 imprese, 13 scuole, 4 enti di formazione.
Il polo di Fornovo ha realizzato negli anni scorsi due edizioni delcorso per disegnatore meccanico (finanziato dalla Regione con 70 mila euro) e un corso di Istruzione e formazione superiore per “Tecnico di produzione dei materiali compositi per il manufacturing avanzato”, finanziato con 180 mila euro di contributi regionali. /G.Ma-BM
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