Territorio. Cassa del Panaro, il collaudo funzionale al via mercoledì 28 aprile

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L’assessore Priolo: “Il cronoprogramma procede senza intoppi ed entro fine aprile sarà compiuta la fase iniziale: un momento importante che porta a termine un percorso avviato nel 2013”

logo regione emilia romagnaBOLOGNA – Cassa del Panaro, parte il collaudo funzionale. Mercoledì 28 aprile prenderà il via la prima tappa delle prove di invaso. Le operazioni saranno curate da Aipo, l’agenzia interregionale del fiume Po, nel pieno rispetto del protocollo d’intesa siglato nel 2015 con la direzione generale per le Dighe del ministero delle Infrastrutture e Trasporti.

“Il cronoprogramma procede senza intoppi, per cui si confermano le tappe previste” afferma l’assessore regionale alla Difesa del suolo, Irene Priolo, che nei giorni scorsi aveva annunciato l’inizio delle attività entro la fine del mese.

“Attraverso la chiusura delle paratoie della Cassa– prosegue Priolo-, sarà possibile riempirla fino ad un livello di 6 metri e mezzo attraverso l’apporto naturale del fiume Panaro, garantendo comunque il deflusso minimo vitale del corso d’acqua: è questo lo step iniziale, che prevede la permanenza delle acque per sette giorni consecutivi prima di poter procedere al rilascio”.

Il livello dell’invaso verrà quindi mantenuto per quanto possibile costante alla quota autorizzata, modulando l’apertura di una o più paratoie a seconda degli afflussi da monte; nell’eventualità di allerta meteorologica si procederà allo svuotamento del volume invasato.

Una volta raggiunto il livello previsto saranno svolte da parte del personale dell’ufficio Aipo di Modena le attività di ispezione, il monitoraggio piezometrico e le misure di controllo inerenti il manufatto principale.

“Le fasi del collaudo saranno in tutto tre- precisa l’assessore-, ognuna caratterizzata da invasi sperimentali con volumi d’acqua via via crescenti, fino a raggiungere, nel terzo step, oltre 23 milioni di metri cubi: è la quota del ciglio massimo di sfioro posto a quota 12,06 sullo zero idrometrico e 40.83 metri sul livello del mare”.

In questa prima attività, la sicurezza sarà garantita attraverso l’applicazione delle misure già previste dal Documento di protezione civile e dal Piano di emergenza diga: sarà comunque vietato entrare all’interno dell’area interessata dall’invaso. Il transito sulle strutture della Cassa potrà essere soggetto a limitazioni. In particolare, nelle ore notturne resterà chiuso il transito ciclopedonale sopra il manufatto principale.

“Il collaudo funzionale è un traguardo fondamentale, particolarmente atteso– chiude Priolo-, che porterà a compimento un percorso avviato nel 2013 con l’installazione delle paratoie nel manufatto principale, fondamentali per riempire la cassa ai fini del collaudo e garantirne la gestione flessibile. Tutto si svolgerà nella massima trasparenza e, grazie alla collaborazione degli Enti locali e della popolazione, permetterà di condurre le operazioni secondo le procedure previste”.