Terramara: le nuove sfide per il futuro del parco

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Grazie ai fondi Pnrr, un progetto per migliorare l’accessibilità e l’esperienza di visita per tutti. Si rinnovano anche gli spazi espositivi e didattici e l’identità visiva

MODENA – Nato vent’anni fa già in un’ottica di inclusività e di accessibilità, il Parco archeologico della Terramara si appresta a rinnovare spazi espositivi e didattici e l’identità visiva che accompagnerà la comunicazione grazie al progetto elaborato dal Museo Civico, nell’ambito del programma Next Generation Modena, che offre l’occasione di migliorare l’esperienza di visita per tutte le categorie di pubblico.

Intitolato “Open air & open use”, il progetto è finanziato con 315 mila euro dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, nell’ambito della Missione 1 che prevede risorse per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive per l’accesso ai musei e ai luoghi della cultura.

In una realtà museale che ha il suo punto di forza nel dialogo fra un’area archeologica e le ricostruzioni a grandezza naturale di abitazioni, fortificazioni e impianti produttivi basate sui dati emersi dagli scavi, la sfida per innovare l’offerta culturale è coniugare reale e virtuale attraverso tecnologie digitali che consentano di ampliare la dimensione cognitiva ed emotiva.

Con questo obiettivo, un’innovativa video installazione nell’area archeologica del Parco consentirà di percepire con immediatezza la relazione fra resti archeologici e ricostruzioni, traducendo in un’esperienza immersiva il percorso della ricerca scientifica condotta nel sito di Montale. Una narrazione fra passato, presente e futuro che farà virtualmente riemergere dal terreno il villaggio di 3.500 anni fa a partire dagli straordinari resti messi in luce dallo scavo archeologico.

Per favorire l’inclusività e la fruibilità, il progetto intende ampliare l’accessibilità all’area archeologica e più in generale ai contenuti, a integrazione dell’intera visita al Parco di Montale, proponendo strumenti rivolti ai diversi pubblici, pensati per un uso flessibile, multisensoriale e non esclusivo da parte di una determinata categoria.

Lo stesso approccio costituirà la chiave di lettura di un nuovo spazio espositivo dedicato alla valorizzazione delle ricerche sulla necropoli della vicina terramara di Casinalbo, per affiancare alla conoscenza della vita delle terramare anche quella della ritualità funeraria.

Una particolare attenzione sarà dedicata alle scuole, soprattutto primarie, che fin dal 2004 hanno identificato nel Parco un punto di riferimento per la conoscenza della preistoria. Con circa 200 mila presenze fra comune, provincia, regione e fuori regione, nell’arco di questi vent’anni hanno dimostrato di apprezzare un percorso che ha l’obiettivo di far sperimentare la ricerca che ha portato dagli scavi alle ricostruzioni Grazie alla concessione e alla completa ristrutturazione di nuovi ambienti vicini al Parco da parte del Comune di Castelnuovo, le scuole potranno sviluppare l’esperienza in spazi laboratoriali a misura di bambino, accessibili anche a tutte le tipologie di disabilità, dotati di strumenti multimediali e polifunzionali.

Trascorsi vent’anni dalla sua nascita, il Parco rinnova la sua identità visiva con un nuovo logo che, pur mantenendo il richiamo all’iconico spillone in bronzo rinvenuto negli scavi archeologici, ne rielabora una sintesi contemporanea che dialoga con il logo del Museo Civico, rinnovato a sua volta in occasione del 150° dalla fondazione (nel 2021). La nuova identità visiva, all’insegna dell’accessibilità, troverà concreta realizzazione in tutti gli strumenti di comunicazione, dal sito alla segnaletica nell’ambito di un work in progress affidato alla ditta Weberia, che viene avviato a partire dalla comunicazione del ventennale: un inedito accostamento fra intelligenza artigianale e intelligenza artificiale che fa emergere con forza la contemporaneità del passato.