Faenza

Teatro Masini, Faenza: Claudio Casadio, Andrea Paolotti e Brenno Placido in “La Classe” (dal 28 al 30 novembre ore 21)

FAENZA (RA) – Dopo il recente debutto alla Sala Umberto di Roma, dove lo spettacolo è andato in scena con successo di pubblico e critica per ben due settimane di repliche, giunge al Teatro Masini di Faenza La Classe, nuova co-produzione di Accademia Perduta/Romagna Teatri, Goldenart Production e Società per Attori.

La Classe è un testo del giovane drammaturgo Vincenzo Manna, interpretato da Claudio Casadio, Andrea Paolotti, Brenno Placido, Edoardo Frullini, Valentina Carli, Haroun Fall, Cecilia D’Amico e Giulia Paoletti, con la regia di Giuseppe Marini.

Una pièce sul disagio giovanile contemporaneo tra conflitti e riscatto sociali che vede al centro dell’azione un professore che, alla sua prima esperienza professionale, si trova di fronte una classe di studenti difficili, ragazzi giovani e arrabbiati che vivono ai margini della società.

Lo spettacolo, in scena mercoledì 28, giovedì 29 e venerdì 30 novembre alle ore 21 per la rassegna di Prosa 2018/19 del Masini, è realizzato in collaborazione con Tecnè, con Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale e con Phidia e vanta il sostegno di Amnesty International Sezione Italia.

Claudio Casadio, Andrea Paolotti, Brenno Placido e gli altri attori della pièce saranno inoltre protagonisti dell’Incontro con gli Artisti che si terrà giovedì 29 novembre alle ore 18 presso il Ridotto del Teatro Masini (l’ingresso all’incontro è gratuito).

Le successive repliche in Regione si terranno al Teatro Goldoni di Bagnacavallo (28 gennaio), Teatro Duse di Bologna (4 febbraio), Teatro Diego Fabbri di Forlì (dal 7 al 10 febbraio).

LA TRAMA
I giorni di oggi. Una cittadina europea in forte crisi economica. Disagio, criminalità e conflitti sociali sono il quotidiano di un decadimento generalizzato che sembra inarrestabile.

A peggiorare la situazione, appena fuori dalla città, c’è lo “Zoo”, uno dei campi profughi più vasti del continente che ha ulteriormente deteriorato un tessuto sociale sull’orlo del collasso ma, paradossalmente, ha anche portato lavoro, non ultima la costruzione di un muro intorno al campo per evitare la fuga dei rifugiati. Alla periferia della cittadina, in uno dei quartieri più popolari, a pochi chilometri dallo “Zoo”, c’è una scuola superiore, un Istituto Comprensivo specializzato in corsi professionali che avviano al lavoro. La scuola, le strutture, gli studenti e il corpo docente, sono specchio esemplare della depressione economica e sociale della cittadina.

Albert, straniero di terza generazione intorno ai 35 anni, laureato in Storia, viene assunto all’Istituto Comprensivo nel ruolo di Professore Potenziato: il suo compito è tenere per quattro settimane un corso di recupero pomeridiano per sei studenti sospesi per motivi disciplinari. Dopo anni in “lista d’attesa”, Albert è alla prima esperienza lavorativa ufficiale. Il Preside dell’Istituto gli dà subito le coordinate sul tipo di attività che dovrà svolgere: il corso non ha nessuna rilevanza didattica, serve solo a far recuperare crediti agli studenti che, nell’interesse della scuola, devono adempiere all’obbligo scolastico e diplomarsi il prima possibile. Tuttavia, intravedendo nella loro rabbia una possibilità di comunicazione, Albert riesce a far breccia nel loro disagio e conquista la fiducia della maggior parte della classe. Abbandona la didattica suggerita e propone agli studenti di partecipare ad un concorso, un “bando europeo” per le scuole superiori che ha per tema “I giovani e gli adolescenti vittime dell’Olocausto”.

Gli studenti inizialmente deridono la proposta di Albert, ma si lasciano convincere quando questi gli mostra un documento che gira da qualche tempo nello “Zoo”: foto e carte di un rifugiato che prima della fuga dal paese d’origine aveva il compito di catalogare morti e perseguitati dal regime per il quale lavorava. Il regime, grazie all’appoggio di alcune nazioni estere, nell’indifferenza pressoché totale delle comunità internazionali, è impegnato in una sanguinosa guerra civile che sta decimando intere città a pochi chilometri dal confine europeo. È il conflitto da cui la maggior parte dei rifugiati dello “Zoo” scappano… È quello l’Olocausto di cui gli studenti si dovranno occupare. La cittadina viene però scossa da atti di violenza e disordine sociale, causati dalla presenza dello “Zoo”. Le reazioni dei ragazzi sono diverse e a tratti imprevedibili. Per Albert è sempre più difficile tenere la situazione sotto controllo…

Biglietti: da 14 a 25 € + ddp.
Prevendite: da mercoledì 28 novembre dalle ore 10 alle ore 13 presso la Biglietteria del Teatro Masini. Nelle sere di spettacolo la Biglietteria aprirà alle ore 20.
Prenotazioni telefoniche (0546 21306): tutti i giorni feriali dalle ore 10 alle ore 13.
Prevendite online su vivaticket.it
Info: 0546/21306 – www.accademiaperduta.it
Facebook: teatromasini – accademiaperduta

TEATRO MASINI
FAENZA
PROSA
Mercoledì 28, giovedì 29 e venerdì 30 novembre 2018 ore 21
Accademia Perduta/Romagna Teatri, Goldenart Production, Società per Attori
CLAUDIO CASADIO
ANDREA PAOLOTTI BRENNO PLACIDO
La Classe
di VINCENZO MANNA
e con Edoardo Frullini, Valentina Carli, Haroun Fall,
Cecilia D’Amico, Giulia Paoletti
regia di GIUSEPPE MARINI

Spettacolo realizzato in collaborazione con Tecnè, Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale
e Phidia e con il sostegno di Amnesty International – Sezione Italia

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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