FAENZA (RA) – Per la rassegna dedicata al Contemporaneo, martedì 5 marzo alle ore 21 al Teatro Masini di Faenza, il Teatro Kismet di Bari presenterà la rilettura drammaturgica e registica che Teresa Ludovico ha fatto di Anfitrione. Sei attori e un musicista per creare una coralità multiforme e tragica che però agisce come un contrappunto grottesco e farsesco in uno spazio che disegna doppi mondi: divino e umano. Un andirivieni continuo tra un sopra e un sotto, tra luci e ombre. Realtà e finzione, verità e illusione, l’uno e il doppio, la moltiplicazione del sé, l’altro da sé e il riflesso di sé, si alternano in un continuo gioco di rimandi, attraverso la plasticità dei corpi degli attori, le sequenze di movimento, i dialoghi serrati e comici.
Chi sono io se non sono io? Quando guardo il mio uguale a me, vedo il mio aspetto, tale e quale, non c’è nulla di più simile a me! Io sono quello che sono sempre stato? Dov’è che sono morto? Dove l’ho perduta la mia persona? Il mio “me” può essere che io l’abbia lasciato? Che io mi sia dimenticato? Chi è più disgraziato di me? Nessuno mi riconosce più e tutti mi sbeffeggiano a piacere. Non so più chi sono!
Queste sono alcune delle domande che tormentano sia i protagonisti dell’Anfitrione, scritto da Plauto più di 2000 anni fa, che molti di noi oggi. Il doppio, la costruzione di un’identità fittizia, il furto dell’identità, la perdita dell’identità garantita da un ruolo sociale, sono i temi che Plauto ci consegna in una forma nuova, da lui definita “tragicommedia”, perché gli accadimenti riguardano dei, padroni e schiavi. In essa il sommo Giove, dopo essersi trasformato nelle più svariate forme animali, vegetali, naturali, decide, per la prima volta, di camuffarsi da uomo. Assume le sembianze di Anfitrione, lontano da casa, per potersi accoppiare con sua moglie, la bella Alcmena, e generare con lei il semidio Ercole. Giove, durante la notte d’amore, lunga come tre notti, racconta ad Alcmena, come se li avesse vissuti personalmente, episodi del viaggio di Anfitrione. Durante il racconto il dio provò, per la prima volta, un’ilarità che poi si premurò di lasciare in dono agli uomini. “Abbandonato il regno delle metamorfosi, si entrava in quello della contraffazione” – Incipit Comoedia (R. Calasso). “Aprite gli occhi spettatori, ne vale la pena: Giove e Mercurio fanno la commedia, qui” (Plauto). Da quel momento, nelle rappresentazioni teatrali, il comico e il tremendo avrebbero convissuto e avrebbero specchiato le nostre vite mortali e imperfette.
Dopo Plauto in tanti hanno riscritto l’Anfitrione e ciascuno l’ha fatto cercando di ascoltare gli stimoli e le inquietudini del proprio tempo. Ho provato a farlo anch’io. (Teresa Ludovico)
TEATRO MASINI
FAENZA
CONTEMPORANEO
Martedì 5 marzo 2019 ore 21
TEATRO KISMET
Anfitrione
drammaturgia e regia di TERESA LUDOVICO
con MICHELE CIPRIANI, IRENE GRASSO, DEMI LICATA, ALESSANDRO LUSSIANA,
MICHELE SCHIANO DI COLA, GIOVANNI SERRATORE
musiche dal vivo del M° MICHELE JAMIL MARZELLA
Biglietti: da 14 a 17 € + ddp.
Prevendite: sabato 23 febbraio e martedì 5 marzo dalle ore 10 alle ore 13 presso la Biglietteria del Teatro Masini. Nella sera di spettacolo la Biglietteria aprirà alle ore 20.
Prenotazioni telefoniche (0546/21306) da lunedì 25 febbraio, tutti i giorni feriali dalle ore 10 alle ore 13. Prevendite online su vivaticket.it
Info: 0546/21306 – www.accademiaperduta.it – Facebook: teatromasini – accademiaperduta