Meldola

Teatro Dragoni, Meldola: presentazione della Stagione Teatrale 2022/23

Claudio Casadio L’Oreste ph_Tommaso Le Pera

MELDOLA (FC) – La virtuosa e pluriennale collaborazione tra l’Amministrazione Comunale di Meldola e il Centro di Produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri – a cui nell’estate 2022 è stato rinnovato l’affidamento della gestione delle attività teatrali – prosegue con la nuova Stagione del TEATRO DRAGONI; Stagione che conferma la vivacità artistica e progettuale di un Teatro importante come il Dragoni, l’unico storico del comprensorio forlivese, qualificandolo come prezioso polo di riferimento culturale della città.

La Stagione 2022/23 del Teatro Dragoni confermerà la pluralità espressiva della sua offerta portando sul palcoscenico una qualificata rassegna di Prosa che alternerà il repertorio classico – Aristofane, Cechov, Pirandello – a quello più contemporaneo di Francesco Niccolini, Francesco Freyrie, Robert Harling, tra registri drammatici, brillanti, comici e l’originale graphic novel theatre. Come sempre ampia sarà la proposta culturale rivolta ai bambini, modulata tra le matinée di Teatro Scuola e il cartellone serale “A Teatro in Famiglia”.

L’apertura di Stagione sarà affidata ad Amanda Sandrelli, protagonista di Lisistrata di Aristofane nella rilettura drammaturgica e registica di Ugo Chiti. Segue Claudio Casadio che porterà al Dragoni l’intenso L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi, originale spettacolo di graphic novel theatre scritto appositamente per lui da Francesco Niccolini e diretto da Giuseppe Marini, di struggente poesia e forza, in cui fluiscono momenti drammatici e altri teneramente comici.

Giuseppe Cederna ed Euridice Axen interpreteranno i ruoli principali in Zio Vanja di Cechov con la regia di Roberto Valerio, seguiti da Pippo Pattavina e Marianella Bargilli in Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello. Seguirà Vito con l’irresistibile comicità di La felicità è un pacco (vita spericolata di un negoziante ai tempi di Amazon), per poi lasciare il palco a Tosca D’Aquino, Rocio Morales e Martina Difonte, protagoniste di Fiori d’acciaio, commedia di Robert Harling da cui è stato tratto un celebre film.

I sabati sera dedicati alle famiglie alterneranno titoli tratti da fiabe conosciute da ogni generazione – da Pinocchio di Collodi a Enrichetta da ciuffo di Perrault fino a L’acciarino magico di Andersen – a testi originali come Il lupo e i sette capretti, fino a Rime insaponate, uno spettacolo poetico, delicato e onirico in cui protagoniste sono le bolle di sapone.

Non mancheranno infine due appuntamenti con la grande tradizione del teatro dialettale romagnolo che vedranno esibirsi la Cumpagnì dla Parochia di Carpena e Cvì de Mi Paès di Vecchiazzano.

PROSA

L’apertura di sipario sulla nuova rassegna di Prosa del Teatro Dragoni è affidata ad Amanda Sandrelli in Lisistrata di Aristofane nella rilettura drammaturgica e registica di Ugo Chiti. Lisistrata imperversa da quasi 2500 anni sulla stupidità, l’arroganza, la vanità, la superficialità degli uomini. Lisistrata ci guarda dall’Acropoli di Atene e scuote la testa sconsolata di fronte alle tragedie, alle miserie, ai disastri provocati da quella stupidità, arroganza, vanità, superficialità, che sono tutti sostantivi femminili, come la guerra che da questi viene immancabilmente generata, ma che sono immancabilmente attributi maschili. Lo fa attraverso un meccanismo teatrale modernissimo, una specie di farsa dove molto si ride, ma che in maniera paradossale e insieme umanissima ci fa scoprire senza falso pudore, tra sghignazzi e continui doppi sensi saporosissimi i meccanismi perversi dell’irragionevolezza umana.  (15 dicembre ore 21).

Claudio Casadio è protagonista di L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi, spettacolo di graphic novel theatre scritto appositamente per lui da Francesco Niccolini e diretto da Giuseppe Marini, co-prodotto da Accademia Perduta e Società per Attori. 1982: l’Oreste è internato da trent’anni nel manicomio dell’Osservanza a Imola. Nel suo passato ci sono avvenimenti terribili che ha rimosso ma dai quali non riesce a liberarsi. Eppure, l’Oreste è sempre allegro, canta, disegna, non dorme mai, scrive alla sua fidanzata, parla sempre. Parla con i dottori, con gli infermieri, con la sorella che di tanto in tanto va a trovarlo, ma soprattutto parla con l’Ermes, il suo compagno di stanza, uno schizofrenico convinto di essere un ufficiale aeronautico di un esercito straniero tenuto prigioniero in Italia. Peccato che l’Ermes non esista… Con un’animazione grafica di straordinaria potenza visiva e drammaturgica, realizzata dalle magnifiche illustrazioni di Andrea Bruno, Casadio dà vita a un personaggio indimenticabile, drammatico e tenero, a tratti comico, affrontando con grande sensibilità attoriale il tema della malattia mentale in un originale spettacolo che è anche una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato (18 gennaio ore 21).

Seguono Giuseppe Cederna ed Euridice Axen in Zio Vanja di Cechov con la regia di Roberto Valerio. In una tenuta di campagna c’è una tavola apparecchiata per il tè sotto ad un vecchio pioppo.  Poco più in là, dondola un’altalena. L’atmosfera tranquilla e serena non rispecchia il tumulto disordinato dei cuori. La vita quotidiana e monotona che Vanja, sua nipote Sonja, l’anziana maman Marija, Telegin e il dottor Astrov, conducono in quella residenza di proprietà del professor Serebrjakov, viene stravolta dall’arrivo dello stesso illustre accademico e dalla sua bellissima seconda moglie Elena…(2 febbraio ore 21).

Pubblicato nel ’25 a puntate, in versione definitiva l’anno dopo, Uno, nessuno e centomila è l’ultimo romanzo di Luigi Pirandello e la summa del suo pensiero, della sua sterminata riflessione sull’Essere e sull’Apparire. Interpretato dal “mostro sacro” Pippo Pattavina e Marianella Bargilli e diretto da Antonio Capodici, il testo è tutt’oggi attualissimo nella descrizione della perdita di senso che l’Uomo contemporaneo subisce a fronte del sovrabbondare dei macro – sistemi sociali, che finiscono con l’annullarlo, inglobandolo: dallo Stato alla famiglia, dall’istituto del matrimonio al capitalismo, dalla ragione alla follia (17 febbraio ore 21).

L’appuntamento successivo vedrà protagonista Vito e il suo nuovo spettacolo La felicità è un pacco (vita spericolata di un negoziante ai tempi di Amazon). Vito interpreta Icilio Simonazzi, proprietario di un negozio di elettrodomestici in cui non entra più nessuno da quando è esplosa la moda dell’e-commerce. Un giorno Icilio decide di reagire, mettendo in atto la sua personale e folle “Resistenza” alla modernità. Dichiara guerra ai colossi delle consegne a domicilio e si trasforma in un comicissimo Don Chisciotte che sfida, con la lancia del politicamente scorretto, i mulini a vento dei nuovi bisogni che il web ha creato (7 marzo ore 21).

Chiude il cartellone Fiori d’acciaio con Tosca D’Aquino, Rocio Morales e Martina Difonte, storia di donne, di grandi figure femminili che crescono, sbagliano, si confrontano, amano, odiano e soprattutto combattono. Scritto da Robert Harling, dal cui testo Herbert Ross diresse il celebre film che lanciò la carriera di Julia Roberts, e diretto da Michela Andrezzo e Massimiliano Vado, lo spettacolo è la storia di donne dall’età e dai caratteri completamente diversi che si ritrovano regolarmente in un salone di bellezza, tra pettegolezzi e i vari alti e bassi della vita (18 aprile ore 21).

A TEATRO IN FAMIGLIA

Con il successo registrato in ogni sua precedente edizione, la Stagione 2022/23 riporta sul palcoscenico del Dragoni la rassegna A Teatro in Famiglia, composta da cinque spettacoli scelti tra le proposte del più qualificato teatro per ragazzi italiano (ma adatti a tutti i pubblici), programmati nella fascia oraria serale del sabato. È confermata la collaborazione con i ristoratori della città, grazie alla quale, nelle sere di spettacolo, sarà possibile cenare al ristorante e andare a Teatro con soli 12 euro!

La nuova edizione della rassegna sarà inaugurata da Pinocchio di Accademia Perduta/Romagna Teatri, uno spettacolo di Marcello Chiarenza, diretto da Claudio Casadio e interpretato da Maurizio Casali e Mariolina Coppola e tratto dal celeberrimo romanzo di Carlo Collodi. Lo spettacolo racconta ai bambini una delle storie più famose al mondo e lo fa cantando un vero e proprio inno alla meraviglia del libro, della pagina stampata. “Un libro per tutti”, questo recita l’insegna della bancarella dei librai che magicamente prende vita per raccontare la storia. Ed è proprio il “libro” il protagonista indiscusso di uno spettacolo che, prendendo le mosse dal più famoso romanzo per l’infanzia, si propone di mettere al centro dell’azione scenica la bellezza, la magia, il fascino di un oggetto da cui scaturiscono meraviglie e di cui è opportuno riappropriarsi e innamorarsi, che bisogna prendere in mano, sfogliare, toccare (7 gennaio ore 21).

Seguirà Enrichetta dal ciuffo, uno spettacolo della compagnia Teatro Perdavvero tratto dalla fiaba di Perrault, prodotto da Accademia Perduta/Romagna Teatri. Enrichetta dal Ciuffo era una bambina brutta, tanto brutta da fare spavento. Aveva i piedi storti, le gambe storte, la schiena curva, la testa che pendeva da una parte, un occhio chiuso ed era calva, con un ciuffettino di capelli che sembrava sputato fuori dal cranio. Così decisero di chiamarla Enrichetta dal Ciuffo. Ma quanto questa bambina era brutta tanto sarebbe diventata intelligente e simpatica e avrebbe avuto il dono di far divenire intelligente e simpatica la persona di cui si fosse innamorata sopra tutte le altre (21 gennaio ore 21).

La compagnia TCP Tanti Cosi Progetti presenterà poi un’altra produzione di Accademia Perduta, Il lupo e i sette capretti, uno spettacolo divertente e poetico portato in scena da Danilo Conti e Antonella Piroli e raccontato anche attraverso pupazzi e oggetti. Una fiaba che parla di superamento della paura nei confronti del “più forte” che può essere sconfitto con furbizia e collaborazione (4 febbraio ore 21).

Sarà poi la volta di Alekos Il Poeta delle bolle con Rime insaponate, uno spettacolo sincero, ideato per sognare, creato intorno all’oggetto più impalpabile, evocativo, delicato, surreale e divertente di sempre: la bolla di sapone (18 febbraio ore 21).

Quinto appuntamento in programma sarà L’acciarino magico della compagnia Il Baule Volante. Una fiaba di Andersen che racchiude significati profondi: la speranza verso il futuro, l’indomita forza della gioventù, l’importanza del coraggio ma anche della prudenza e ancora, saper andare nel profondo, superare la paura, domare l’animale misterioso e potente nascosto laggiù, farselo amico e poi, nei momenti di pericolo, saperlo evocare e persino cavalcare (4 marzo ore 21).

TEATRO SCUOLA

L’offerta culturale per il pubblico più giovane è arricchita dalle matinée dedicate alle Scuole, composta da 4 appuntamenti per le Scuole Materne, Primarie e Secondarie di Primo grado. La rassegna partirà il 24 febbraio con Il segreto di Barbablù della compagnia Teatro Perdavvero, spettacolo tratto dalla celebre storia di Charles Perrault. Segue la Compagnia del Sole con Il messaggero delle stelle: tra rime surreali, un po’ di scienza e molta patafisica, l’incontro tra uno dei magici protagonisti dell’Orlando Furioso e Galileo, Copernico, Keplero, Newton e gli altri grandi scienziati del passato, si trasforma in una giostra di sorprese e scoperte (10 marzo)Danilo Conti porta poi in scena Ferdinando il toro, i fiori e il calabrone, fiaba pacifista che contrappone la violenza della corrida alla delicatezza di un toro che ama la natura, il profumo dei fiori e la loro bellezza (22 marzo). Chiude Il lungo viaggio del coniglio Edoardo, uno spettacolo di Accademia Perduta/Romagna Teatri diretto da Claudio Casadio. Come nella migliore tradizione delle fiabe e della letteratura per l’infanzia, la pièce è incentrata sul tema del viaggio, in questo caso non scelto ma subìto, formidabile motore di crescita e di maturazione. Nel caso di Edoardo, anche e soprattutto un viaggio attraverso i sentimenti (14 aprile). Inizio spettacoli alle ore 10.

TEATRO DIALETTALE

Il primo appuntamento con le tradizionali commedie in lingua vernacolare avrà per protagonista la Cumpagnì dla Parochia di Carpena con Eredité maledèta, tre atti comici di Pier Paolo Gabrielli (11 febbraio ore 21), seguita da Cvì de Mi Paès di Vecchiazzano con E’ veduv alégar di Moreno Burattini (18 marzo ore 21).

ABBONAMENTI

Rinnovo abbonamenti Prosa e A Teatro in Famiglia: da sabato 26 novembre a venerdì 2 dicembre dalle ore 10 alle ore 13 presso il Teatro Dragoni. Da lunedì 28 novembre a giovedì 1 dicembre dalle ore 11 alle ore 13 sara possibile rinnovare il proprio Abbonamento anche telefonicamente al numero 0543 490089. Per confermare tali prenotazioni, i pagamenti tramite bollettino postale o bonifico dovranno essere effettuati entro le ore 13 di giovedì 1 dicembre, inviando copia della contabile a teatrodragoni@accademiaperduta.it.

Nuovi abbonamenti: da sabato 3 a venerdì 9 dicembre (festivi esclusi) dalle ore 10 alle ore 13 presso il Teatro Dragoni. Nuovi abbonamenti possono essere sottoscritti fino al giorno di rappresentazione del primo spettacolo di ogni rassegna dal martedì al sabato dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 18 presso la biglietteria diurna del Teatro Diego Fabbri di Forlì (Corso Diaz 38/1).

Abbonamenti online (Vivaticket): da domenica 4 dicembre.

Info prevendite biglietti, promozioni e prezzi:

0543 490089 – 0543 26355

teatrodragoni@accademiaperduta.it

www.accademiaperduta.it

T E A T R O   D R A G O N I   M E L D O L A

Prosa classica e contemporanea, graphic novel theatre, comicità,

Teatro Ragazzi e Family: tutti i linguaggi della Stagione 2022/23

del TEATRO DRAGONI di MELDOLA

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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