BOLOGNA – Riparte l’Aeroclub di Carpi, dopo i gravi danni subiti nel 2021 a causa di una tromba d’aria che si era abbattuta sulla frazione di Fossoli, in provincia di Modena.
Conclusi i lavori di ripristino, oggi l’inaugurazione dell’impianto, che già aveva subito le conseguenze del sisma nel 2012, con il sindaco di Carpi, Alberto Bellelli, presente il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Con loro il presidente dell’Aeroclub, Mario Mormile, e il presidente dell’Aeroclub d’Italia, Giuseppe Leoni.
“Non ho voluto mancare a questo appuntamento, importante per il territorio e, soprattutto, per quanti lavorano in questa struttura, dedicandovi tempo ed energie, oltre che per i tanti appassionati di volo che ne utilizzano i servizi– afferma Bonaccini-. Oggi l’Aeroclub è pronto a iniziare un nuovo percorso. Quando visitai l’impianto a poche settimane dalla tromba d’aria, insieme alla vicepresidente Priolo, la situazione era davvero pesante. Va dunque sottolineata la determinazione e l’impegno che hanno reso possibile questo risultato. D’altra parte, questa terra è così: tenace e caparbia. Anche per questo voglio assumere la ripartenza dell’Aeroclub di Carpi come un segnale di fiducia e speranza per il futuro, dopo la gravissima alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna. Fiducia e speranza in una ricostruzione che dovrà essere fatta presto e bene, in stretta collaborazione con le comunità locali, come è giusto che sia”.
Era il 19 settembre 2021 quando una tromba d’aria che viaggiava alla velocità di 300 km orari danneggiò gravemente l’Aeroclub di Carpi, oltre ad alcuni edifici e capannoni agricoli nei dintorni. Da subito l’impegno della Regione con lo stanziamento di 180mila euro per la raccolta e lo smaltimento dei materiali dispersi, e della Protezione civile regionale, insieme all’amministrazione comunale, per l’assistenza alla popolazione sfollata, i controlli sugli edifici, il ripristino della viabilità e della rete elettrica.
L’Aeroclub di Carpi aveva subito danni anche in seguito al sisma del 2012 e beneficiato, successivamente, di un finanziamento da parte della Struttura commissariale della Regione di circa 300mila euro.