Un ciclo pensato per preparare ed anticipare le Giornate FAI di primavera e che ha come filo conduttore Seconda guerra mondiale: le tre conferenze racconteranno le storie di un patrimonio, ad oggi, ancora poco conosciuto e valorizzato, e di come questo venne difeso in tempo di guerra.
Si comincia con la presentazione del lavoro da cui ha preso le mosse la costruzione dell’intero percorso FAI di quest’anno: “La memoria della guerra a Cesena. Strategie per la valorizzazione del Parco della Rimembranza e del sistema dei rifugi antiaerei”. Questo il titolo della tesi di laurea in Architettura (Università di Bologna) presentato da Silvia Bianchi, Denise Bartoletti e Alice Pazzaglini; relatore prof. Andrea Ugolini, correlatori: prof.ssa Valentina Orioli, prof.ssa Tessa Matteini , arch. Alessia Zampini e collaborazione del prof. Christian Fabbri.
La tesi raccoglie ed interpreta una suggestione proveniente dall’Associazione Benigno Zaccagnini e grazie ad un’approfondita ricerca d’archivio e ad un dettagliato processo di studio e analisi, censisce e scheda tutti i rifugi antiaerei costruiti a Cesena (circa 200), soffermandosi in particolare sul più importante rifugio pubblico, quello di Viale Mazzoni, inaugurato proprio alla vigilia del più grave bombardamento aereo sulla città. Da questo luogo, testimone di un frammento di storia, l’ipotesi di far partire un percorso turistico che possa collegare alcuni dei principali luoghi legati alla memoria delle due guerre mondiali a Cesena, non solo dunque i rifugi ancora oggi esistenti, ma anche, per esempio, il Parco della Rimembranza che con il rifugio stringe un legame fisico, ma soprattutto simbolico. Una tesi che con grande soddisfazione del suo relatore, il professore associato di Restauro Architettonico Andrea Ugolini (Unibo), muovendosi dalla scala urbana fino allo studio dettagliato del microclima interno del rifugio e spaziando dalla ricerca d’archivio fino all’analisi paesaggistica del Parco ha saputo trovare un dialogo immediato con la città, l’Amministrazione e alcune delle più importanti istituzioni culturali. Il percorso proposto sarà infatti inserito, a partire dal prossimo anno, negli itinerari “Mappe della Resistenza” curati dall’Istituto Storico della Resistenza di Forlì Cesena.
Dopo i saluti delle autorità, l’architetto Alessia Zampini, correlatrice della tesi e Capo Delegazione FAI di Cesena avrà il piacere di introdurre gli ospiti presenti, oltre al relatore Andrea Ugolini, il dott. Alberto Gagliardo dell’Istituto Storico della Resistenza, per poi lasciar spazio alle tre giovani studiose e all’appassionante racconto di come i rifugi vennero costruiti ed edificati per salvare le vite dei Cesenati in pericolo. Una sequenza di immagini che permetterà di conoscere in anteprima il percorso proposto dai tre giovani architetti.
Chi vorrà potrà inoltre percorrerlo dal vivo: Silvia Bianchi, Denise Bartoletti e Alice Pazzaglini saranno infatti Ciceroni d’eccezione in occasione dell’inaugurazione delle Giornate FAI di primavera che avverrà venerdì 24 marzo alle ore 18:30 presso il rifugio antiaereo di Viale Mazzoni a Cesena. Dopo una visita al rifugio, gli architetti accompagneranno infatti i partecipanti in una passeggiata alla scoperta dei principali rifugi della città, ripercorrendo parte del percorso da loro proposto. L’itinerario si concluderà alla Chiesa di Santa Cristina dove verrà inaugurata la mostra che raccoglie le tavole della tesi, La mostra rimarrà aperta esclusivamente durante le Giornate FAI di Primavera (25-26 marzo).
Il secondo appuntamento è per venerdì 10 marzo alle ore 17:30 presso la Sala Dradi Maraldi della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, quando si cercherà invece di fornire una chiave interpretativa per poter leggere e comprendere l’evoluzione e la storia della Rocca malatestiana di Cesenatico, completamente distrutta dai tedeschi in ritirata.
Infine, sabato 11 marzo, alle ore 16:30 presso la sala lignea della Biblioteca Malatestiana, la professoressa Carlotta Coccoli presenterà il suo libro “Monumenti violati”, un saggio in grado di ricostruire l’azione mirabile di architetti, storici dell’arte e direttori museali in uniforme, che si unirono alle Soprintendenze italiane in una corsa contro il tempo per salvaguardare il nostro patrimonio in pericolo.
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