Studio dell’Ateneo di Parma sulle cellule tumorali pubblicato sulla rivista internazionale PLoS One

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Collaborazione tra i Dipartimenti di Scienze Medico-Veterinarie, di Medicina e Chirurgia e di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale

PARMA – È stato pubblicato sulla rivista internazionale PLoS One lo studio dell’Università di Parma Endocanalicular transendothelial crossing (ETC): a novel intravasation mode used by HEK-EBNA293-VEGF-D cells during the metastatic process in a xenograft model riguardante una nuova modalità con cui una cellula tumorale con fenotipo invasivo-metastatico è in grado di entrare nei vasi linfatici per poi dare inizio al processo metastatico a distanza.

I ricercatori hanno utilizzato e implementato un nuovo approccio di metodi d’indagine in ricerca, in parallelo e combinato, riferibili a studi morfologici di immunolocalizzazione e ultrastrutturali (microscopia elettronica a trasmissione TEM), studi di tomografia assiale computerizzata (TAC) e di elaborazione di modelli 3D dinamici e interattivi.

Lo studio aumenta la conoscenza in merito alle alterazioni morfostrutturali e ai meccanismi di attivazione cellulare durante una delle principali fasi precoci del processo metastatico neoplastico, ossia l’entrata della cellula tumorale nel vaso linfatico attraverso l’interazione con le cellule endoteliali del vaso stesso, aprendo nuove prospettive per terapie innovative mirate a bloccare l’intravasazione della cellula neoplastica, e quindi l’impedimento dell’evento metastatico.

Il modello di intravasazione denominato ETC, traducibile come attraversamento transendoteliale endocanalicolare, ipotizzato e dimostrato in modelli fisiologici e in corso di infiammazione nel corso degli scorsi decenni da Giacomo Azzali, professore emerito di Anatomia Umana dell’Università di Parma, condiviso e perfezionato nel modello neoplastico da Attilio Corradi del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie, sostiene che la cellula tumorale attraversi l’endotelio senza produrre interruzioni tra le cellule endoteliali con cui interagisce, ma sfrutti modificazioni cellulari che portano alla formazione di un canalicolo formato dalle cellule endoteliali stesse, fino all’entrata nel lume del vaso. È da tenere in considerazione come il meccanismo di ETC per l’intravasazione sia risultato associato alle modificazioni in corso del processo EMT della cellula tumorale. L’EMT permette alla cellula tumorale di modificare la propria forma, plasticità e motilità in modo tale per cui le è possibile attraversare più agevolmente il piccolo canalicolo neoformato dalle cellule endoteliali grazie a una complessa espressione genica di fattori di trascrizione cellulari tipici di questo fenomeno.

Al lavoro hanno collaborato più autori dell’Ateneo impegnati in diversi campi della scienza, sia docenti che personale tecnico: del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie Luca Ferrari, Matteo Zanfabro (3D Veterinary Printing Project), Anna Maria Cantoni, Rosanna Di Lecce; del Dipartimento di Medicina e Chirurgia Maria Luisa Arcari, Davide Dallatana e il professore emerito Giacomo Azzali; del Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale Paolo Lunghi.

Lo studio è parte del programma di ricerca del Dottorato di Ricerca in Scienze Medico-Veterinarie dell’Università di Parma (33° ciclo, coordinato da Gaetano Donofrio) di Federico Armando, che si basa sia sull’epithelial-to-mesenchimal transition (EMT) delle cellule neoplastiche sia sull’uso di un virus oncolitico come futura terapia antitumorale (quest’ultimo in compartecipazione con l’Università di Medicina Veterinaria di Hannover).

Al lavoro scientifico, i cui studi sperimentali sono stati coordinati da Attilio Corradi, hanno collaborato anche ricercatori di strutture di ricerca partner dell’Ateneo di Parma: Maura Ferrari e Guerino Lombardi dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna (IZSLER) ed Ewan Cameron della Scuola di Medicina Veterinaria dell’Università di Glasgow.