Il presidente della Regione ricorda i passeggeri che persero la vita sul volo Dc 9 Itavia Bologna-Palermo. “A loro e ai loro cari va il pensiero della comunità emiliano-romagnola. Saremo sempre al fianco dell’Associazione, che da anni lotta per l’accertamento della verità”
BOLOGNA – “Va fatta piena luce su quanto successe davvero quel tragico giorno di 37 anni fa, il 27 giugno 1980, che costò la vita a 81 persone, tra cui molti bambini e ragazzi. Tutti, a partire dai familiari delle vittime, hanno diritto di sapere”.
Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in occasione del 37^ anniversario della strage di Ustica, con l’abbattimento del Dc9 Itavia in volo da Bologna a Palermo che provocò la morte di tutte le persone a bordo.
“A loro– aggiunge il presidente-, alle tante vittime innocenti che persero la vita su quell’aereo, va il doveroso ricordo dell’intera comunità emiliano-romagnola; unito all’affetto e alla solidarietà verso i familiari, che ancora attendono di conoscere tutta la verità. Una verità che, nonostante i tantissimi anni trascorsi, le sentenze definitive dei processi penali e civili, la desecretazione degli atti e l’apertura degli archivi, ancora fatica ad emergere”.
“Chiunque abbia visitato, a Bologna, il Museo per la Memoria di Ustica, così fortemente voluto dall’Associazione dei familiari delle vittime e sostenuto anche dalla Regione, non può che rimanere attonito di fronte a tanto dolore. Ma i resti riassemblati del relitto e le grandi casse nere in cui sono stati raccolti gli oggetti personali dei passeggeri ci richiamano a un preciso dovere: continuare a chiedere che chiarezza sia fatta. Noi- conclude Bonaccini- saremo sempre al fianco dell’Associazione e della sua presidente, Daria Bonfietti, perché le ombre e i punti interrogativi che continuano a esserci dietro a stragi come questa rappresentano una sconfitta per la democrazia e una ferita per il convivere civile”.