Entro fine mese ripulita l’area. Già rimossi sei cassoni di materiali nell’area dell’edificio incendiato. Filippi ha risposto all’interrogazione di Giacobazzi (FI)
MODENA – Nell’area del capannone in affitto alla ditta Mokthar in strada Sant’Anna è attualmente in corso lo sgombero dei rifiuti derivanti dall’incendio che si è verificato lo scorso ottobre. A oggi, in seguito all’ordinanza di sgombero emessa dal Comune, sono stati rimossi sei cassoni di rifiuti mentre i cinque rimanenti dovranno essere smaltiti entro la fine di maggio, stesso termine entro il quale dovrà essere completata anche la pulizia dell’area esterna.
Lo ha detto l’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi rispondendo, nel corso del Consiglio comunale di mercoledì 28 maggio, all’interrogazione presentata da Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia) e sottoscritta anche da Beatrice De Maio (Lega Modena). Il consigliere ha chiesto se l’amministrazione fosse a conoscenza della situazione creatasi in strada Sant’Anna a seguito dell’incendio del capannone, se fosse informata della natura dei rifiuti presenti e se si fosse attivata per risolvere il problema e in quali tempi.
Il Comune, ha precisato l’assessora Filippi, ha tenuto monitorata la situazione dell’area del capannone di strada Sant’Anna fin dalla prima segnalazione, all’inizio dell’anno, sulla presenza di rifiuti: è di febbraio la prima sollecitazione allo sgombero alla quale sono seguiti, all’inizio di marzo, sopralluoghi effettuati da Ausl e Arpae, intervenuta in seguito a segnalazioni di odori, che avevano rilevato come alcuni dei cassoni di rifiuti provenienti dall’incendio fossero coperti da teloni e altri no e la presenza di diversi cumuli di materiali assimilabili a rifiuti. Lo sgombero, ha spiegato l’assessora, è stato ritardato in attesa di raggiungere un accordo tra la proprietà e l’affittuario sulla suddivisione delle spese.
Il 18 marzo, il Comune ha emesso un’ordinanza per intimare sia alla proprietà sia all’affittuario di sgomberare tutti i rifiuti ancora presenti, con priorità per quelli depositati nei cassoni dove si è creata una perdita di percolati. Alla scadenza dei termini, all’inizio di aprile, i destinatari hanno chiesto una prima proroga per terminare il lavoro, rallentato dal verificarsi di alcuni casi di contagio.
“Proprietà e affittuario – ha aggiunto Filippi – hanno quindi proceduto allo sgombero di circa metà dei rifiuti presenti, come verificato dagli agenti della Polizia locale che hanno eseguito diversi sopralluoghi sul posto, e, nei giorni scorsi, hanno richiesto una seconda proroga, che scadrà alla fine di maggio, per terminare il lavoro”.
Nella replica il consigliere Giacobazzi, dopo aver detto di “comprendere che la situazione è molto complessa”, ha spiegato che l’interrogazione nasceva dalla preoccupazione che tra i materiali bruciati ce ne fossero di inquinanti e si è augurato “che si possa arrivare rapidamente a una soluzione definitiva”.