“Storie d’Egitto”: “ushabti” in mostra con la raccolta egizia

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La statuetta rubata e recuperata dai Carabinieri da sabato 16 marzo esposta ai Musei

MODENA – Da sabato 16 marzo sarà visibile nella mostra “Storie d’Egitto”, ai Musei civici di Modena, la statuetta “ushabti” in faience turchese (XXVI dinastia) rubata nel 1964 e ora recuperata dai Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Bologna. Va ad aggiungersi a statuette, vasi, amuleti, tre piccoli coccodrilli imbalsamati e ad una mummia di bambino restaurata da Cinzia Oliva proprio in occasione della mostra.

La statuetta, alca 18 centimetri, si ricongiunge con gli altri 10 ushabti della raccolta, acquisiti dal Museo nell’ultimo quarto del XIX secolo. Gli ushabti sono statuine mummiformi, la cui presenza è attestata nei corredi delle sepolture sia private sia reali in numero variabile, da una fino a 400. La loro manifattura ha conosciuto nel corso dei secoli un’evoluzione a livello iconografico, legata ai cambiamenti di concezione funeraria e socio-culturali. L’ushabti recuperata apparteneva al corredo funerario di Psammetico, che visse al tempo del faraone Amasis (570-526 a.C.), del quale fu un alto funzionario.

La raccolta egizia dei Musei civici modenesi, consistente in un’ottantina di reperti, è esposta nel Salone dell’Archeologia al terzo piano del Palazzo dei Musei di largo Sant’Agostino fino al 7 giugno 2020, per favorirne la visita delle scuole con percorsi didattici con un approccio anche “creativo” agli oggetti più iconici del mondo egizio.

Nella piccola mostra, curata da Cristiana Zanasi, i reperti esposti, distribuiti su un ampio arco cronologico, appartengono a categorie diverse, riconducibili alla regalità, al rituale funerario e alla devozionalità templare.

La collezione conta statuette “ushabti” di Nuovo Regno (XVIII-XX dinastia, 1539-1070 a.C.) ed Epoca Tarda (XXVI-XXX dinastia, 664-332 a.C.), sei vasi canopi, tra cui un set a nome di Horsiesi (Epoca tarda), amuleti, bronzetti, terracotte. Di grande interesse, un grande scarabeo commemorativo del sovrano Amenhotep III (Nuovo regno, XVIII dinastia, 1388-1351 a.C.), che celebra la sposa Ty. Presenti, inoltre, la mummia egizia di bambino con cartonnage e sarcofago antropoide moderni, alcune teste e arti umani, oltre a tre piccoli coccodrilli imbalsamati e ad alcune bende di lino provenienti dalle mummie reali scoperte a Deir el-Bahari nel 1881.

Gli apparati multimediali della mostra consentono al pubblico di scoprire le “storie d’Egitto” emerse dal progetto di ricerca: storie collezionistiche di Duchi, illustri modenesi e oscuri antiquari; storie di furti, viaggi in Egitto e sbendamenti di mummie reali; storie emerse dalla diagnostica che ha determinato sesso, età e, dove possibile, informazioni sulle patologie e le cause di morte dei resti mummificati, restituendo loro una piccola parte di identità. La mostra “Storie d’Egitto ai Musei civici al terzo piano di Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino a Modena è visitabile gratuitamente da martedì a venerdì dalle 9 alle 12; sabato e domenica dalla 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

Info online (www.museicivici.modena.it).