PARMA – Il 18 febbraio per la storia del Comune di Parma è una data importante: oggi, 770 anni fa, la tenacia dei parmigiani sconfisse la tirannia imposta dall’imperatore Federico II. La celebrazione di questa epocale sconfitta a Victoria viene ricordata con una serie di autorevoli incontri che ripercorreranno la storia della nostra città. Il titolo scelto per la rassegna è “Storie in Comune” che vedrà diversi appuntamenti calendarizzati nei prossimi mesi con l’obiettivo di raccontare, attraverso un excursus storico guidato da studiosi medievalisti illustri, il percorso che ha portato alla costruzione dell’identità della nostra città.
“Raccontare il ruolo del Comune di Parma in relazione alla nostra contemporaneità, indagando le vicende storiche che hanno reso l’identità dei cittadini di Parma ‘diversa da tutti gli altri’. Si inizia proprio da una grande vittoria che ha visto la città di Parma unirsi nella lotta a colui che voleva togliere la libertà ai propri cittadini”– ha introdotto la mattinata il Presidente del Consiglio Comunale Alessandro Tassi-Carboni ideatore e moderatore dell’incontro.
Carlotta Taddei, ricercatrice medievalista del Centro Studi Movimenti, ha aperto i lavori guidando il numeroso pubblico presente nella ricostruzione del contesto e dei protagonisti dell’epoca attraverso il racconto dello storico parmigiano Fra Salimbene de Adam.
Luigi Alfieri, scrittore e giornalista, ha sottolineato nella sua relazione quanto: “La storia non sia fatta solo da battaglie, da date e da illustri personaggi ma dal popolo, dall’economia e dal fermento culturale. Parma tra il 1050 e il 1250 è la città al centro delle più grandi vie commerciali, è la città che ha la Scuola Vescovile, è la città che ha un intero Battistero in marmo rosa il più prezioso. Non è un caso che Parma sconfigge Federico II perchè Parma è una città forte: ha una Scuola Vescovile che formerà illustri cancellieri, podestà ed ecclesiastici; ha una posizione geografiche che la rende un polo d’attrazione per i commercianti Europei; produce sale, lana, tessuti. Non si vince per caso una battaglia ma si vince se una città ha solide basi e Parma le aveva costruite. La storia vince sempre sulle persone, la storia ai tempi di Federico II andava verso le piccole autonomie e quindi la battaglia l’ha vinta la storia” .
Manrico Bissi, presidente di Memorie di Parma, Carlo Fornari storico e scrittore e Gianni Cugini già vicesindaco del Comune di Parma hanno sottolineato quanto la comunità cittadina abbia trovato nella partecipazione, nell’unione, nell’orgoglio di appartenenza la leva per sconfiggere un imperatore e far nascere Parma.
L’assessore all’Urbanistica del Comune di Parma Michele Alinovi ha riportato all’attualità la forza dell’identità di Parma, ritrovata anche nella motivazione formulata dalla Commissione che ha scelto Parma come Capitale della Cultura 2020, presieduta da Stefano Baia Curioni: “per la Capacità di risalire su imbarcazioni qualche volta travolta dalle tempeste per ripartire senza lamenti e senza recriminazioni”.