L’appuntamento è per martedì 19 novembre alle ore 17 al Palazzo del Governatore (piazza Garibaldi). Presenterà il libro l’autore Mauro Agnoletti, docente di Storia del paesaggio e dell’ambiente all’Università di Firenze, introdotto da Piergiovanni Genovesi, Delegato del Rettore dell’Università di Parma alle Iniziative culturali di carattere storico. Dialogheranno con l’autore Carlo Alberto Gemignani, Rita Messori e Davide Papotti, docenti dell’Università di Parma.
Gli indirizzi di saluto saranno affidati a Fabrizio Storti, Pro Rettore con delega per la Terza Missione dell’Università di Parma, a Michele Guerra, Assessore alla Cultura del Comune di Parma, e a Diego Saglia, Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali – DUSIC.
La partecipazione all’incontro è valida come aggiornamento per gli insegnanti che si iscriveranno attraverso la piattaforma S.O.F.I.A. (info).
L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
L’autore
Mauro Agnoletti insegna Storia del paesaggio e dell’ambiente all’Università di Firenze. È stato coordinatore del gruppo di ricerca sulla storia forestale dell’Unione Mondiale Forestale (IUFRO) e vice presidente della Società Europea di Storia dell’Ambiente (ESEH). È presidente dell’Osservatorio del Paesaggio della Regione Toscana, presidente del Comitato Scientifico del programma della FAO sul paesaggio agrario (GIAHS) ed è stato esperto scientifico della Convenzione Europea del Paesaggio e dell’Unesco. Tra le sue opere più recenti: Il paesaggio come risorsa. Castagneto negli ultimi due secoli (Ets 2009), Paesaggio rurale (Edagricole 2010), Il paesaggio nella Cavalcata dei Magi (con M.A. Signorini, Pacini Editore 2010).
Il libro (dal sito www.laterza.it)
Faggi, castagni, querce, larici, abeti… Oltre il 35% della penisola è coperto da boschi, un paesaggio che spesso percepiamo come primigenio e “naturale”. In realtà, come il resto del nostro paesaggio, i boschi sono un prodotto della storia, sempre legata all’opera dell’uomo che ne ha modificato tutte le caratteristiche. Nell’antichità il bosco è già largamente utilizzato, tanto che le foreste naturali nel primo secolo d.C. sono meno di una decina. Il bosco di alto fusto e il bosco ceduo, la forma più diffusa, hanno contribuito al bisogno di legna da fuoco, carbone e legname da costruzione, consentendo allo stesso tempo il pascolo del bestiame. Dal Medioevo all’Ottocento sono le costruzioni navali che modellano gran parte dei boschi, legando strettamente il mondo dei commerci mediterranei a quello della montagna. Da nord a sud, poi, esiste una “civiltà del castagno”, vero e proprio “albero del pane” a cui intere popolazioni devono la propria sopravvivenza. Oggi l’esodo dalle campagne e dalle montagne ha portato alla ricomparsa di macchie e foreste in territori antropizzati da secoli. E il desiderio di ricercare nel bosco valori naturalistici si è sovrapposto alla realtà storica di un paesaggio forestale come prodotto culturale. Un viaggio alla riscoperta dello straordinario rapporto che ci lega alle “selve oscure”.
La rassegna
La rassegna “Libri di Storia – Incontri con gli autori” è organizzata dall’Università di Parma – Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali in collaborazione con il Comune di Parma.
Il coordinamento scientifico della rassegna è di Piergiovanni Genovesi, Delegato del Rettore alle Iniziative culturali di carattere storico. Al centro di ogni incontro c’è un libro, una novità editoriale d’argomento storico, intorno al quale si organizza la discussione alla presenza dell’autore e di altri esperti: una riflessione a più voci aperta a tutti gli interessati, per avvicinare la storia (e le pubblicazioni di carattere storiografico) al pubblico e per proseguire in quell’azione di “disseminazione culturale” che l’Ateneo, spesso di concerto con il Comune, sta offrendo alla città e al territorio.
La rassegna rientra infatti nelle azioni di “Terza missione” dell’Università di Parma, e in particolare in quelle relative alla delega rettorale per le iniziative culturali di carattere storico, e si propone sia di far conoscere più da vicino alla città la ricerca svolta all’interno dell’Ateneo sia, più in generale, di favorire la diffusione della conoscenza storica e delle sue tante potenzialità.
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