Stefano Albertini Alumnus dell’anno

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Da studente dell’Università di Parma ad ambasciatore della cultura italiana nel mondo. Consegnato ieri al Direttore della Casa Italiana Zerilli-Marimò e Professore di Italiano alla New York University, il premio dell’Ateneo e dell’Associazione Alumni e Amici dell’Università di Parma

PARMA – Un nuovo nome prestigioso arricchisce l’albo d’oro degli “Alumni dell’anno” dell’Università di Parma: è quello di Stefano Albertini, Direttore della Casa Italiana Zerilli-Marimò e Professore di Italiano alla New York University, insignito del premio Alumnus dell’anno 2020. La cerimonia si è svolta ieri pomeriggio in Aula Magna (non aperta al pubblico ma in diretta streaming a causa delle disposizioni legate all’emergenza coronavirus), dove Stefano Albertini ha ricevuto dal Rettore Paolo Andrei il riconoscimento istituito nel 2018 dall’Ateneo e dall’Associazione Alumni e Amici dell’Università di Parma, presieduta oggi da Annamaria Cucinotta, per rendere omaggio ai laureati che si siano particolarmente distinti nel loro percorso professionale.

Giunto alla terza edizione, quest’anno il premio va a una delle figure di riferimento dell’Italianistica e della sua diffusione e propagazione nel mondo, un vero e proprio ambasciatore della cultura e storia italiane a livello internazionale, che non ha mai interrotto i contatti con la città e l’Ateneo di Parma, dove si è laureato nel 1987 in Materie Letterarie.

«A Parma scoprii presto che il valore di un ateneo si misura sulle persone», spiega Stefano Albertini nel ripercorrere il suo passato da studente, il sostegno dei tanti maestri, la scelta di intraprendere il proprio percorso professionale negli Stati Uniti. Dal 1998 dirige a New York la Casa Italiana Zerilli-Marimò, nata per diffondere la cultura italiana al di fuori dei confini nazionali: «La missione della Casa, e di riflesso la mia, è più di favorire un dialogo culturale che di promuovere la cultura italiana – sottolinea –. La cultura italiana non ha infatti bisogno di piazzisti perché è già ottimamente piazzata, soprattutto a New York, ma ha bisogno di essere liberata dagli stereotipi e presentata nella sua complessità e nella sua contemporaneità. Questa è la bellissima sfida che affronto ogni giorno coi miei colleghi e con gli studenti che lavorano con noi». Quindi un invito rivolto ai giovani: «Agli studenti dico di sognare in grande e, se sono appassionati di letteratura, filosofia, musica, arte o cinema si buttino a capofitto a studiare quelle discipline, senza ascoltare quelli che vorrebbero scoraggiarli e indirizzarli a campi di studio più ‘utili’ e immediatamente spendibili sul mercato del lavoro. La Grande Bellezza che noi studiamo è il nostro ritorno al futuro».

L’Alumnus dell’anno 2020, che ha risposto anche alle domande di alcuni studenti collegati via web, è stato introdotto dal Rettore Paolo Andrei, per il quale il legame tra Ateneo e Associazione Alumni «è di straordinaria importanza nel mantenere intatta tutta una serie di relazioni, scambi e rapporti che vanno ad arricchire la nostra comunità come lo stesso professor Albertini dimostra», dalla Presidente dell’Associazione Annamaria Cucinotta e da Michele Guerra, docente di Cinema, Fotografia e Televisione (Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali – DUSIC).

L’appuntamento è stato realizzato anche grazie alla collaborazione della Fondazione Cariparma.

Foto dal sito dell’Università di Parma