PIACENZA – Nel corso della sua evoluzione l’uomo da sempre ha cercato di sottomettere la natura dimenticando troppo spesso di farne parte. Ma la natura è un meccanismo complesso e perfetto che permette alle cose di esistere per un tempo che è comunque limitato: alcune migliaia di anni o addirittura centinaia di migliaia come poche ore o attimi. La perfezione di tale meccanismo, il giusto concentrato degli elementi che la permeano, la rende unica e irripetibile. Il frutto di un pensiero divino. Divino, non umano.
Soprannaturale è quindi ciò che sta al di sopra della natura e dunque trascende i limiti dell’esperienza e della conoscenza umana (non essendo l’uomo Dio). Soprannaturale è fuori dall’ordinario, qualcosa di prodigioso, una sorta di rivelazione. Qualcosa che è al di là della «natura pura», compiuta in sé, autonoma. Soprannaturale è ciò che una entità altra aggiunge dall’esterno.
Null’altro quindi è in grado come la natura di destabilizzare e ammaliare al contempo. Con essa l’uomo ha una non-relazione. Il distacco umano da madre natura è avvenuto nel momento in cui egli ha capito quanto fosse utile e determinante per il suo vivere l’uso della parola e del pensiero. Da qui in avanti l’uomo non ha più fatto parte del naturale, inteso come esistenza compiuta e unitaria del mondo, ma ne ha assunto il comando. O ha creduto di farlo.
La dicotomia che più di ogni altra ha avvicinato l’essere umano al divino è quella tra corpo e anima, tema di questa esposizione collettiva che vede impegnati undici artisti – Andrea Angelino Catella, Marianne Bjørnmyr, Pierluigi Fresia, Patrizio Maiavacca, Niccolò Quaresima, Marco Rigamonti, Cristina Scalabrini, Isabella Subacchi, Ippolita Valentinetti, Giuseppe Vitale, Yorgos Yatromanolakis – in un compito piuttosto arduo, quello di identificare una modalità di relazione tra “corpo” (fisico) e “anima” (soffio vitale), dunque non una relazione tra due entità separate ma tra due entità unite, compresenti, in un certo qual senso la fusione tra ciò che è naturale e ciò che invece è soprannaturale. È noto infatti che il divino soffiò la vita nel corpo che aveva creato a sua immagine e somiglianza. Osservare la natura con questo approccio ci porta pertanto a esplorare l’intuizione divina.
La contemplazione della natura, dei luoghi, e lo stupore primordiale, incondizionato che ne deriva, nella mente umana, nel cervello, quest’incredibile organo messo a disposizione dell’uomo, ha così progressivamente ritratto il proprio manifestarsi lasciando sempre più spazio all’“interpretazione”, ai “concetti”. Eppure, non ci sarà mai fine al nostro peregrinare. Al dubbio. Alla volontà di “capire”, perché la luce e la tenebra combatteranno, sempre.
Spazio BFT è il nuovo spazio espositivo di Piacenza, in vicolo Edilizia 25, dedicato alla fotografia e gestito dall’Associazione culturale TIFF-Collettivo di fotografia creativa. BFT propone eventi di sicuro interesse per gli amanti della fotografia, ma anche per chi è inrteressato a nuovi approcci culturali in città.
“Soprannaturale”
Mostra collettiva, a cura di Giovanna Gammarota
Inaugurazione: Sabato 10 febbraio 2024 ore 17.30
Spazio BFT
Vicolo Edilizia 25, Piacenza
INGRESSO LIBERO
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