“Sottovoce sul cuore” il 30 maggio la presentazione a Bologna

40

Bologna ospita Elisabetta Pieragostini, la scrittrice-umanista che sogna una rivoluzione al femminile

Elisabetta Pieragostini

BOLOGNA – Dove finiscono i giorni dell’inquietudine,  delle delusioni che preludono a nuovi slanci, del  furore gabellato per coraggio, del bagliore che ogni istante colma e acceca con gli avanzi luminescenti del sogno?  Il quesito attraversa, come una lama, la vita di Mavi,  tra la danza di un passato sguaiato, indocile,   ricco di attese  amori e amicizie, esplorazioni universitarie  e ormai rappreso  nei ferrei ritmi delle responsabilità  adulte. Cambia la famiglia, al contempo approdo e prigione,  a volte ingombrante come un vecchio comò. Cambia il sapore dei viaggi  con buffe  cartomanti e segnali da decifrare. Mutano i sentimenti che si fanno radi o ripidi ma forse sempre meno veri.

Martedì 30 maggio, a partire dalle 21.30, presso l’Hotel il Guercino, in Via Serra 7, a Bologna,   l’imprenditrice- scrittrice marchigiana Elisabetta Pieragostini sarà a Bologna, ospite del salotto di Patrizia Finucci Gallo   per presentare  una storia cruda di stupori e disincanti: “Sottovoce sul cuore”, edito da Giraldi Editore.

“La mia scrittura recepisce le fitte  interdipendenze  tra gli esseri umani e le loro responsabilità.  Cresciuta in un ambiente di lavoro fortemente maschile, nel suolificio di famiglia – nelle Marche – nel più vasto ed importante distretto calzaturiero italiano, ho subito sulla mia pelle la disparità di trattamento legata al genere. Proprio per questo quando divento CEO di DAMI adotto una leadership orientata all’inclusione, alla socialità, alla cooperazione e all’ empatia. Consapevole che tutti, nessuno escluso, debbono concorrere a perseguire due finalità dalle quali discende, in ultima istanza, un’esistenza comune ed individuale accettabile: la salute del Pianeta e il rispetto dei sentimenti e della natura delle persone. Le imprese non fanno eccezione.  Possono contribuire a scrivere la storia di quest’epoca dotandola di senso, non solo immaginando il futuro ma contribuendo attivamente a costruirlo  con uno sviluppo al servizio degli individui sul fronte della transizione ecologica, della responsabilità sociale e dell’etica. Immaginando, così, la favola migliore  che possiamo attenderci: vedere il presente in profondità e abbozzare, per sottrazioni e aggiunte, l’affresco di verità che esso custodisce. Nella finzione letteraria come nella vita quotidiana”.