L’ intervento realizzato dopo l’alluvione di maggio 2023 ha consentito di tenere in sicurezza l’abitato. Erano complessivamente 4, per un totale di 3,3 milioni di euro, i lavori conclusi sul Senio a Castel Bolognese.
“L’evento dei giorni scorsi è stato molto importante: il picco di piena ha superato di un metro quello di novembre dello scorso anno, ma gli interventi fatti- ha sottolineato Priolo-hanno resistito all’urto dell’acqua a monte del Canale dei Mulini. Ora è necessario procedere celermente con nuovi lavori in somma urgenza. Nello specifico, qui, sul Senio, l’obiettivo è terminare gli interventi in un mese”.
I lavori nel dettaglio
La “diga Steccaia” è una briglia che alza la soglia del fiume Senio per permettere la derivazione delle acque verso il Canale dei Molini da parte del Consorzio della Bonifica. A livello della diga esiste un argine non classificato, privato, che nel maggio del 2023 aveva ceduto. Ricostruito successivamente, ha retto alla piena dei giorni scorsi, nonostante il fiume sia tracimato per l’eccezionale quantità di pioggia caduta. Reggendo, ha evitato l’allagamento del centro di Castel Bolognese. Ora è in corso l’intervento di ripristino delle lesioni che sono state comunque causate dalla tracimazione e dalla piena.
Il punto sui lavori di ripristino
Proseguono i cantieri di rinsaldamento degli argini.
In provincia di Ravenna la situazione più critica resta a Traversara di Bagnacavallo: sono una ventina le case con seri danni, già demolite dall’impeto dell’acqua o da demolire. Qui, con il supporto di tutte le forze in campo (polizia, Vigili del fuoco, Dipartimento nazionale di Protezione civile), dovrà essere definita esattamente una zona rossa, per l’emissione delle relative ordinanze.
Conclusa la presenza delle colonne mobili regionali a Lugo, Brisighella e Cotignola (Ra), dove hanno operato rispettivamente quelle di Toscana, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Ancora in corso interventi a Faenza e a Traversara di Bagnacavallo, dove stanno operando la colonna Lombardia e i volontari emiliano-romagnoli. Anche la Provincia autonoma di Trento è rientrata. Un’altra area in cui si prosegue l’operatività è il bolognese: il volontariato emiliano-romagnolo sarà a disposizione fino a domenica, in appoggio alle amministrazioni comunali negli interventi di pulizia man mano che l’acqua si ritira.
Nella giornata di ieri hanno operato complessivamente sui territori, tra colonne mobili regionali, organizzazioni del volontariato nazionale e volontari emiliano-romagnoli, circa 465 unità.
Positiva la gestione notturna di recupero dei rifiuti da parte dei gestori, che ha permesso il lavoro diurno dei volontari con le strade sgomberate.
A oggi, sono 18 le persone assistite dal sistema di Protezione civile (al Convento di Fognano e al Pala Sabin di Lugo).
Dall’inizio dell’emergenza gli interventi dei Vigili del fuoco dell’Emilia-Romagna, col supporto di squadre esterne, sono stati 3600.
Gli interventi ancora in corso riguardano principalmente la rimozione di detriti, l’aspirazione e svuotamento delle case, il recupero di beni.
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