PARMA – “Sogno o chimera: a che punto siamo con la fusione nucleare?”: questo il tema dei due seminari che si terranno mercoledì 13 e giovedì 14 novembre, alle ore 16.30, nel Plesso Fisico del Campus Scienze e Tecnologie: il primo nell’aula Galilei, il secondo nell’aula Newton.
Organizzati dal Dipartimento di Scienze Matematiche, Fisiche ed Informatiche, gli incontri, curati da Raffaella Burioni, docente di Fisica che cura l’attività seminariale del dipartimento, e dal prorettore alla Ricerca Roberto Fornari, avranno come protagonista Franco Cozzani, fisico e funzionario della Commissione Europea. Molti saranno gli spunti di riflessione: la storia della fusione nucleare controllata è stata caratterizzata da una successione di spettacolari annunci, seguiti dalla constatazione di come invece la fusione sia rimasta, ad oggi, qualcosa di sempre relegato al futuro. Perché questo contrasto tra speranze e risultati di laboratorio? Ma è proprio corretto dedurre che la fusione controllata miri a riprodurre sulla terra le reazioni che forniscono energia al sole? E ancora: sarà la fusione nucleare “semplicemente” migliore della fissione? Sono giustificate le ingenti spese per l’esperimento Iter (il mega reattore nucleare che “copierà” il sole), quando le energie rinnovabili sono per molti destinate a far fronte integralmente ai nostri fabbisogni energetici?
A queste e ad altre domande si proverà a rispondere durante gli incontri, richiamando temi quali la fusione “termonucleare”, l’ingegneria dei futuri reattori a fusione ed il problema dei materiali. Durante i seminari si avrà anche modo di comprendere meglio il ruolo dell’Unione Europea, il significato geopolitico dell’esperimento Iter e gli aspetti legati all’economia.
Note sul relatore: Franco Cozzani si è laureato in Fisica (indirizzo di Fisica Teorica) all’Università di Parma nel 1981 ed ha conseguito un Ph. D. all’Università del Texas ad Austin nel 1985. Entrato negli organi della Commissione Europea a Bruxelles nel 1989, ha diretto la partecipazione europea al progetto per una sorgente di neutroni (Ifmif) per la caratterizzazione dei materiali per il reattore a fusione. Ha inoltre diretto gli studi di valutazione economica e societaria della fusione; ha rappresentato l’Unione Europea nel Consiglio del Cern e nei comitati scientifici dell’Ocse; ha diretto il Dipartimento “Strategia” dell’iniziativa Eureka e si è occupato, quale capo unità aggiunto, della ricerca per il carbone e l’acciaio, della gestione delle conoscenze e, attualmente, dei metodi di lavoro innovativi in seno alla Direzione Generale Ricerca ed Innovazione della Commissione Europea. Conta pubblicazioni su diversi argomenti: dal campo della teoria del trasporto collisionale e delle instabilità resistive nei plasmi, all’accettabilità societaria della fusione. Ha scritto e tenuto lezioni in varie sedi sull’evoluzione degli armamenti nucleari e sul ruolo che la bomba atomica ha avuto nella conclusione della Seconda Guerra Mondiale.
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