Parma

Soccorso rondoni tra Isola d’Elba e Comune di Parma

PARMA –  Sono arrivati dall’isola d’Elba i 6 nidi artificiali con tre “posti -nido” ciascuno da posizionare presso l’Ospedale vecchio che in questo momento è in ristrutturazione e i teloni che ricoprono le facciate impediscono ai rondoni che in questi giorni stanno arrivando in migrazione dall’Africa, di penetrare nelle loro storiche “fessure-nido” per deporre le uova .

I rondoni vivono perennemente in volo (addirittura dormono in volo) e solo in periodo riproduttivo cercano una fessura sotto una tegola o in un foro di un palazzo per riprodursi. Per questo, in attesa che i teli di copertura vengano rimossi , sui ponteggi sono stati provvisoriamente posizionati alcuni nidi artificiali.

A trasportare le strutture nido a Parma, su sollecitazione dall’ornitologo parmense Franco Roscelli e in accordo con il Comune, ci ha pensato Francesco Mezzatesta , già segretario generale della Lipu, che all’isola d’Elba promuove la difesa di rondini e rondoni tramite la proposta di modifiche ai regolamenti edilizi comunali e la costruzione di nidi artificiali.

A sostenere il “salva rondoni ” nella nostra città, è l’assessore all’urbanistica del Comune Michele Alinovi che non è nuovo a iniziative dl genere e che già si adopero’ per tutelare i siti riproduttivi dei rondoni durante la ristrutturazione del palazzo del Municipio.

” L’amministrazione comunale di Parma”,ha dichiarato Alinovi,” ha a cuore la tutela della biodiversità urbana e questa dei rondoni è per noi un a battaglia culturale importante anche per fare una corretta informazione ecologica. Non tutti sanno che la minaccia principale per questi preziosi alleati dell’uomo nella lotta agli insetti nocivi è la scomparsa di fori e cavità negli edifici cittadini. La cosa non avviene per cattiva volontà,” continua Alinovi,” ma spesso solo per disinformazione e per questo noi a Parma ci attiviamo per scelte ecologiche giuste e per farlo sapere”. Così,oltre alla posa dei nidi artificiali, l’architetto Tiziano Magri, in accordo con il geometra Marco Ferrari e coadiuvato dal capo cantiere Giovanni Ciampa, ha fatto riaprire parzialmente i fori delle buche pontaie che in precedenza erano stati sigillati per impedire l’ingresso dei colombi. Riaprendo la buca pontaia non completamente ma solo per una piccola fessura orizzontale si ottiene un doppio risultato. I problematici piccioni non possono entrare ma gli utili rondoni sì. Si pensi che una coppia di rondoni o rondini è in grado di catturare in un solo giorno ben 6000 insetti di cui il 90% mosche e zanzare comportandosi da vero e proprio “insetticida naturale”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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