Si apre con “Gazing Machines”, il talk multimediale con Quayola; poi il graphic design Riccardo Falcinelli e lo spettacolo “Oscilla-connections in space”
MODENA – Tutte le iniziative di Smart Life Festival sono a ingresso gratuito, ma tra appuntamenti sono da prenotare sul sito www.smartlifefestival.it, a partire dall’apertura di giovedì 29 settembre (alle 19, chiesa San Carlo) con “Gazing Machines” il talk multimediale con l’artista Quayola e il giornalista Nicolas Ballario. Gli altri sono l’incontro con il graphic design Riccardo Falcinelli (venerdì 30 settembre, alle 19, chiesa San Carlo) e lo spettacolo “Oscilla – connections in space” (sabato 1 ottobre, alle 21, teatro del Tempio).
L’apertura con Quayola, artista di origini romane ma londinese di adozione, considerato tra i più importanti esponenti della media-art a livello mondiale, consentirà di fare il punto sulla sua ricerca realizzata attraverso il digitale, la robotica, l’Intelligenza Artificiale e i software generativi, capace di stimolarci a riflettere sul ruolo dell’uomo nel mondo contemporaneo e sulla necessità di tracciare le coordinate di un nuovo umanesimo in un’epoca sempre più guidata dalle tecnologie.
Durante la manifestazione nella cappella del Collegio San Carlo sarà visitabile a ingresso libero la sua installazione “Pointillisme”, un omaggio dichiarato al movimento pittorico Ottocentesco del puntinismo sviluppato con tecnologie laser scanning ad alta precisione.
L’incontro con Fancinelli sarà un dialogo sul suo recente libro “Filosofia del grahic design” con Carlo Branzaglia, direttore scientifico della Scuola Postgraduate dell’Istituto europeo di design di Milano. Fancinelli, tra i più apprezzati graphic designer italiani e autore anche di “Figure. Come funzionano le immagini dal Rinascimento a Istagram” e di “Cromorama. Come il colore ha cambiato il nostro sguardo”.
Lo spettacolo “Oscilla – connections in space” è a Modena grazie alla collaborazione con “Umanesimo Artificiale”, piattaforma d’artisti che promuove la ricerca transdisciplinare e la sperimentazione legata all’interazione tra uomo e nuove tecnologie. Il progetto nasce dall’incontro di tre artisti (Simone Arganini, Daniele Fabris e Amerigo Piana) con una formazione nella musica elettronica accademica dalla quale hanno sviluppato contaminazioni con la danza, i video e le luci dando vita a performance in cui il protagonista indossa sensori di movimento i cui dati passano attraverso software programmati e azionati in tempo reale così da instaurare una relazione complessa tra essere umano e macchina, un dialogo interattivo in cui il movimento, il suono spazializzato, le luci di scena e il video 3D sono legati e si sviluppano uno in risposta all’altro.