BOLOGNA – Bologna Città della Musica UNESCO ha un nuovo sito web con grafica e funzionalità rinnovate.
Il nuovo sito, www.cittadellamusica.comune.bologna.it/ in lingua italiana e inglese, descrive in forma aggiornata il progetto e la rete UNESCO di cui fa parte. L’obiettivo rimane quello di essere uno strumento al servizio del settore musicale bolognese per favorire il più ampio accesso all’espressione musicale e ai fenomeni culturali più innovativi, per offrire agli operatori locali una piattaforma internazionale e un confronto con le altre città del network UNESCO, per promuovere il settore musicale nel suo insieme.
Le notizie del sito, oltre a una sezione delle più recenti in evidenza, si articolano in sei aree tematiche riguardanti la presenza di musicisti e artisti bolognesi all’estero (“nel mondo”), gli eventi musicali in città (“a Bologna”), le principali rassegne musicali cittadine (“rassegne e festival”), le call provenienti dalle Città Creative e più in generale le opportunità per musicisti e operatori del settore (“bandi e opportunità”), gli “approfondimenti” e i temi legati al mondo della “formazione”.
La sezione “Cosa stai cercando?” raccoglie le schede informative di soggetti e istituzioni che a vario titolo operano nel settore musicale bolognese, e si popolerà via via con il diretto contributo degli operatori per arrivare a costituire un database ampio e aggiornato del settore.
Le icone social consentono un’interazione e una condivisione più diretta dei contenuti, in particolare con il profilo Facebook del progetto.
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Il progetto Bologna Città della Musica UNESCO è in capo al Settore Marketing Urbano e Turismo del Dipartimento Economia e Promozione della città.
Il network delle Città Creative è stato promosso nel 2004 per favorire la diversità culturale e lo sviluppo urbano sostenibile, con l’obiettivo di creare un legame tra città che riconoscono la creatività come elemento essenziale per la propria identità.
La rete offre agli operatori locali una piattaforma internazionale su cui convogliare l’energia creativa delle proprie città, consentendo di proiettare esperienze locali in un contesto globale e favorire lo sviluppo dell’export culturale e delle industrie creative.
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