Sito Unesco, visite virtuali a Palazzo Comunale in piazza Grande

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Accedendo da un portale Internet si può immaginare di camminare tra le Sale Storiche e scoprire opere d’arte e altri tesori, conoscere la storia dell’edificio e vedere filmati e foto

MODENA – Il Palazzo Comunale di Modena, nel sito Unesco di piazza Grande, con Duomo e Ghirlandina patrimonio dell’umanità, si presenta a porte chiuse grazie a una visita virtuale che consente di scoprirlo via internet e di approfondirne la conoscenza.

“Il Palazzo Comunale di Modena si presenta” è il titolo di un progetto e di un portale web – a cui si accede dal link salestoriche.unesco.modena.it – realizzato dal Coordinamento del Sito Unesco di Modena presso i Musei civici, in collaborazione con la Rete civica e il Servizio Turismo e Promozione della città del Comune.

Dalla pagina iniziale è possibile accedere a un video introduttivo, leggere la storia del palazzo e intraprendere la visita alle Sale Storiche, ricche di tesori d’arte e testimonianza di storia. Una mappa guida il visitatore lungo il percorso, consentendo di scegliere sia in pianta che dal menù le opere da approfondire, leggere i testi, sfogliare le fotogallery e guardare i filmati.

Per valorizzare Il Palazzo Comunale e farlo conoscere meglio da cittadini e turisti, nel periodo delle feste natalizie e di fine d’anno era previsto l’avvio di percorsi multimediali, che avrebbero accompagnato le visite con immagini, video, schede da fruire su schermi interattivi collocati lungo gli itinerari. Progetto che l’attuale emergenza sanitaria ha reso impossibile nell’immediato, ma che Comune e Coordinamento del Sito hanno scelto di trasformare in un’esperienza digitale. Nel Palazzo di piazza Grande la funzione politica e amministrativa convive con le testimonianze culturali e artistiche più importanti per la storia del Comune. Grazie alle nuove tecnologie ora si apre virtualmente e si potrà immaginare di camminare nelle sale, con l’auspicio di potervi presto tornare dal vivo per una visita rinnovata.

Sono molte le curiosità con cui confrontarsi. Pochi sanno, ad esempio, che Modena aveva un’altra Torre civica, detta Mozza, perché abbattuta, e se ne può vedere la parete superstite. Si può scoprire quale aspetto avesse il Palazzo nel Rinascimento, o che erano diversi gli edifici con funzioni pubbliche ad affacciarsi sulla piazza, e solo tra il Seicento e l’Ottocento ha avuto luogo il processo di aggregazione e di uniformazione del prospetto principale. E, ancora, che la nicchia della Torre dell’Orologio era troppo in vista per poter ospitare in epoca napoleonica un’opera a tema sacro come la Madonna di Piazza di Antonio Begarelli, che oggi è ai Musei civici. Per non parlare dei dipinti della Sala degli Arazzi, che si fingono arazzi pur non essendolo, o della Secchia rapita, vile oggetto di contesa gelosamente custodito nel Camerino dei Confirmati. Ogni elemento trasuda senso di comunità: il camino della Sala del Fuoco, decorata da Nicolò dell’Abate, veniva utilizzato dai commercianti per potersi scaldare; il dipinto di Ludovico Lana nella Sala del Vecchio Consiglio era uno stendardo processionale, con San Geminiano che chiede per la sua Modena protezione contro la peste.

Informazioni: Ufficio Coordinamento Sito Unesco di Modena ai Musei Civici, (tel. 059 2033119, www.unesco.modena.it – coordinamento@comune.modena.it).