REGGIO EMILIA – Anche il sistema provinciale di Protezione civile è in stato di allerta per partecipare alle operazioni di soccorso alle popolazioni del Centro Italia colpite dalla serie di violenti terremoti iniziata nella notte. Da questa mattina due geologi dell’ambito di Reggio Emilia del Servizio Area Affluenti Po dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile (dove in seguito al processo di riforma delle Province è confluito il personale della Protezione civile reggiana) sono al Centro operativo regionale immediatamente attivatosi a Bologna. Da lì Matteo Guerra e Cristina Baroni – in stretto raccordo con la responsabile della Protezione civile per l’ambito di Reggio Emilia dell’Area Affluenti Po, Federica Manenti – hanno preso parte alle operazioni che hanno portato all’invio di un primo modulo per l’emergenza verso Montegallo di Ascoli Piceno:
il modulo, che raggiungerà entro sera le zone colpite, è composto da tende capaci di ospitare 250 persone, cucine da campo, una tensostruttura e altri servizi per la prima emergenza.
Attivato dall’Agenzia regionale anche il Coordinamento provinciale delle organizzazioni di volontariato di Protezione civile, al quale è stata richiesta in particolare l’invio di un camion con gru da 50 quintali e un carrello elevatore Manitou, che dovrebbero essere destinati nel Reatino, nonché la disponibilità di unità cinofile per la ricerca dispersi e di autisti con patenti superiori: “Al momento nessun volontario reggiano è partito per il Centro Italia, ma ovviamente anche il nostro personale è a disposizione del Dipartimento nazionale e dell’Agenzia regionale per ogni necessità”, spiegano il presidente Volmer Bonini e il coordinatore per le emergenze Marcello Margini, ricordando l’importante contributo che il volontariato reggiano aveva assicurato anche in occasione del terremoto in Abruzzo del 2009, gestendo tra l’altro per diversi mesi il campo di assistenza alla popolazione allestito dalla colonna mobile dell’Emilia-Romagna a Villa Sant’Angelo.