Il Sindaco di Bologna ha conferito l’Archiginnasio d’Oro alla memoria di Wolfango Peretti Poggi

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Comune di BolognaBOLOGNA – Il Sindaco di Bologna Virginio Merola ha conferito l’Archiginnasio d’Oro alla memoria di Wolfango Peretti Poggi, scomparso il 16 gennaio dell’anno scorso, consegnando il premio ai figli Alighiera e Davide Peretti Poggi.

“A poco più di un anno dalla scomparsa di Wolfango è forte e viva l’esigenza della città di celebrare il genio di questo pittore tanto straordinario quanto schivo, rimasto sempre ai margini della scena artistica e del mercato per uno strano incastro tra la sua naturale timidezza e l’oggettiva difficoltà di iscrivere l’originalità della sua opera nelle correnti artistiche definite.

Fortunatamente il suo genio è stato riconosciuto da un altro grande genio della nostra città, Eugenio Riccomini che ringrazio per avere per primo visitato la sua casa e saputo distinguere la grandezza di questo pittore, convincendolo a fare uscire le sue opere dallo studio di via Sabbioni, dove aveva costruito un mondo segreto fatto di immagini e colori. Grazie a Riccomini, l’opera di Wolfango diventa visibile a Bologna e ancora oggi si può ammirare in alcuni dei più importanti spazi pubblici della città, in una sorta mostra perenne che comprende “Il Cassetto”, collocato nella Sala Stampa di Palazzo d’Accursio, la grande tela “Resurgo”, posta nella Chiesa di San Giovanni in Monte e la “Cassetta dei rifiuti”, nell’Aula Absidale di Santa Lucia.

Wolfango non è stato solo un pittore, grande è stato il suo contributo anche come illustratore e voglio ricordare in questa occasione la grande produzione per l’editoria per l’infanzia tra le quali spiccano le tavole per “Gesù oggi” di Emilio Radius, che gli valsero il primo premio grafico alla Fiera del Libro per Ragazzi del 1966 e lo stupefacente lavoro sulla Commedia di Dante edita da Rizzoli nel 1972. Lavori che oggi orgogliosamente gli attribuiamo, scavalcando finalmente i molti pseudonimi dietro i quali questo pittore, che ha attraversato un secolo e il millennio, ha voluto celarsi per anni. Le firme di Golpe, Golpetto, Vulpes, Lupanbolo e Anonimo bolognese nascondono sempre la stessa mano, la stessa sapienza la stessa arte: quella di Wolfango Peretti Poggi.

Al percorso di riconoscimento di questo pittore raffinatissimo e alla ricostruzione storica della sua evoluzione come illustratore e anche come finissimo intagliatore di burattini e figure presepiali, contribuisce da tempo ormai la sua famiglia ed in particolare la figlia Alighiera a cui dobbiamo la cura di due mostre che abbiamo recentemente ospitato a Palazzo d’Accursio, “Le Quattro Stagioni. Concerto per frutta e verdura” e la recentissima “Wolfango disegnatore”. Due occasioni speciali che hanno aperto a bolognesi e turisti la possibilità di incontrare uno dei più grandi Maestri d’Arte di Bologna, di conoscerne e riconoscerne la maestria, il segno, e di apprezzare la poesia dei suoi disegni, delle sue illustrazioni e soprattutto delle formidabili nature morte. Opere che stupiscono, opere che quasi ipnotizzano per la profondità e l’esattezza con cui restituiscono la poesia del vero e degli oggetti quotidiani. Sottolineo infine che questo Archiginnasio d’Oro è alla memoria, con la consapevolezza che la memoria vera è un impegno per il presente e se dovessi riassumere questo impegno pensando a Wolfango, direi così, cara Alighiera: il segreto del successo non è l’affermazione individuale per la gloria del mondo che passa, il segreto del successo è farlo succedere. Ringrazio pertanto Wolfango per quello che ha fatto per la nostra città e per la nostra autentica contemporaneità”.

La cerimonia, che si è svolta nella Sala dello Stabat Mater della Biblioteca dell’Archiginnasio, è stata aperta dall’intervento del vicepresidente del Consiglio comunale, Marco Piazza, che ha ricordato il voto unanime con il quale il Consiglio comunale ha voluto, nella seduta del 22 gennaio scorso, conferire l’Archiginnasio d’Oro alla memoria di Wolfango per la sua lunga, coerente, straordinaria attività di grande e originale pittore.

“L’Archiginnasio d’Oro – ha dichiarato il vicepresidente Piazza – è l’onorificenza più prestigiosa riservata a personalità del mondo dell’arte, della cultura e della scienza ed è l’unica onorificenza, insieme alla Cittadinanza onoraria, ad essere approvata dal Consiglio comunale, e che quindi rappresenta tutta la città. Può essere proposto dal Sindaco, come in questo caso, o dai consiglieri comunali. Dal 1962 ad oggi il Consiglio comunale ha conferito questo premio a 46 grandi personalità, a partire da Giorgio Morandi fino all’ultima, lo scorso anno, al professor Vincenzo Balzani, questo premio è stato assegnato anche al professor Eugenio Riccòmini. Ricevere l’Archiginnasio d’Oro con l’unanimità del Consiglio, come accade oggi per Wolfango, significa che la massima onorificenza cittadina è conferita con convinzione da tutta la città nel suo insieme e nelle sue componenti”.

Lo storico dell’arte Eugenio Riccòmini ha ricordato, nella prolusione, la figura di Wolfango e l’assessore alla Cultura Matteo Lepore ha letto le motivazioni del conferimento.