Parma

“Silence and silences” di Wallis Wilde Menozzi il 18 novembre la presentazione

Venerdì alle 17 al Laboratorio Aperto del Complesso del San Paolo l’autrice in dialogo con l’English Reading Club della Biblioteca Internazionale Ilaria Alpi

PARMA Si intitola Silenzio e Silenzi, ma Wallis Wilde Menozzi, scrittrice statunitense che ha scelto Parma, ormai da molti anni, non si propone affatto di non usare le parole. Wallis Wilde ha appena dato alle stampe il suo terzo libro (non ancora tradotto in italiano ed edito da Farrar, Straus & Giraux – Casa Editrice di New York che ha rappresentato negli Stati Uniti celebri autori italiani come Primo Levi o Moravia e ha tradotto poeti come Montale e Leopardi)  che, al contrario, è un fitto e vivace dialogo tra autore e lettore.

L’artificio letterario consiste nell’assegnare una forma e un significato al linguaggio e alla coscienza, nel misurare le proporzioni di una vita individuale. Si tratta dell’opposto di ciò che Joyce compie nell’”Ulisse”, dove il flusso di coscienza è una narrazione determinata dai ricordi di un individuo nel corso di ventiquattro ore. “Silence and Silences” è un continuo fluire di paragoni e parallelismi, nel tentativo di suggerire la vastità e l’impossibilità di catturare il tempo, o il ricordo o addirittura una vita intera. È un libro che parla di abbondanza e dell’importanza dei vari livelli di conoscenza e di varietà umana, dei ponti e delle connessioni, della futilità di tante cose di cui ci circondiamo e della sfida esistenziale dell’identità. Compresa quella di una donna che appartiene al mondo americano e alla pianura emiliana.

È un libro sul sapere e sul non sapere, sul paradosso di Achille e della tartaruga. Un libro che tocca il silenzio per fare brevi esperienze di ciò che è reale. Con immagini, sogni e azioni, la sfida conduce la scrittrice al suo cuore. Le pagine di “Silence and Silences” formano un vasto arazzo di significati plasmato da molte forze al di fuori delle circostanze personali. Avvicinandosi, il lettore nota complessità che cambiano quando vengono toccate. Quando la scrittrice si fa da parte, ecco la gioia cosmica, la verità biologica, l’ingiustizia storica. Voci femminili e silenzi femminili; le linee sottili e fini di Agnes Martin e le lettere artistiche di D. H. Lawrence; un impegno attivo con i ricordi personali, mentre il sé cambia nel tempo.

Il titolo forse prende spunto dall’esperienza durante la pandemia, dove l’isolamento ha portato con sé un nuovo tipo di immobilità: un silenzio che fa nuove esperienze di ciò che è reale per aiutarci a percepire le nostre interconnessioni Con immagini, sogni e azioni, la sfida conduce la scrittrice al suo cuore. 

L’evento, a ingresso libero, si terrà in italiano e in inglese.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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