Sigonio: un intervento su oltre 7 mila metri quadri

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Con il restauro dell’edificio, sorto come convento nel XVI secolo, si realizzano 40 aule, l’auditorium, la biblioteca, le sale prove per la musica e anche un museo

MODENA – La superficie complessiva su cui si interviene nel cantiere del liceo Sigonio è di 7.400 metri quadri, recuperando anche aree dell’edificio non utilizzate da parecchi anni, con circa 4 mila metri quadri di spazi all’aperto, tra cui un cortile di 3.324 metri quadri, il chiostro e i giardini interni.

L’intervento consentirà di mettere a disposizione della scuola nella sede storica di via Saragozza, che non avrà più bisogno di succursali come in passato, 40 aule di vario tipo, per ospitare classi, piccoli gruppi e attività di sostegno; un auditorium con 160 posti; una biblioteca collocata in una delle ali più antiche dell’ex convento Corpus Domini; alcune aule speciali, come quelle di musica o di tecnologie musicali, la sala prove da 60-70 elementi, quella dedicata alle percussioni o quelle attrezzate per lo studio singolo dei vari strumenti.

La dotazione della scuola è completata da uno spazio ristoro che condurrà anche all’edificio già utilizzato come palestra per la ginnastica, con annessi spogliatoi e accesso anche da via Caselle, mentre un’altra palestra, di tipo agonistico, sarà realizzata nel comparto dell’ex Amcm. Al piano superiore della palestra scolastica troverà posto il Museo della scuola, con materiali storici e didattici d’archivio.

Nell’intervento in corso al liceo Sigonio le operazioni di tipo strutturale si integrano con quelle di rifunzionalizzazione: sono previsti, infatti, lavori di riparazione e miglioramento sismico, di restauro dell’intero complesso scolastico, ma anche attività per inserire nuove funzioni nella struttura, con la realizzazione, ad esempio, delle aule dedicate allo studio di strumenti musicali o dello stesso auditorium, che necessitano di particolari requisiti in tema di miglioramento e isolamento acustico.

L’edificio, inoltre, viene dotato di tre ascensori e, nelle scale interne, per consentire la completa rimozione delle barriere architettoniche, di pedane elevatrici a compasso utilizzate frequentemente negli edifici sottoposti a restauro per non alterare i livelli storici.

Nell’intervento si presta, comunque, massima attenzione alle peculiarità specifiche dell’edificio che, sorto nel XVI secolo come struttura conventuale, da fine ‘800 ha avuto destinazione previdenziale e scolastica.

L’edificio, infatti si presenta come aggregato di parti diverse per origine e stato manutentivo e l’intervento ha come finalità e metodologia il restauro del complesso edilizio, con la conservazione delle architetture, delle disposizioni d’insieme, dell’aspetto e, per quanto possibile, delle finiture. Per questo, sono state effettuate una dettagliata ricerca storica e un’indagine stratigrafica, quest’ultima volta a individuare materiali e colori antichi, che verranno ripristinati in accordo con la Soprintendenza.

Alcuni interventi, inoltre, consentiranno di liberare la facciata realizzata negli anni Trenta, mentre gli inserimenti di nuovi e necessari elementi non incideranno sui prospetti esterni: la scala di emergenza prevista dalla normativa antincendio, per esempio, sarà collocata internamente nella parte a nord dell’edificio.

Alcuni laboratori vengono ricavati in spazi all’interno del comparto San Paolo, da poco ristrutturato e collegato al Sigonio attraverso una grande apertura presente tra i rispettivi giardini.