FORLÌ – Sid. Fin qui tutto bene è lo spettacolo con Alberto Boubakar Malanchino, vincitore del Premio Ubu 2023 nella categoria miglior attore under 35, in scena al Teatro Testori sabato 9 marzo alle 20.30, che ha per protagonista uno dei tanti ragazzi di una delle tante periferie dell’Occidente.
La musica live e il sound design curati da Ivan Bert e Max Magaldi danno forma al pensiero del personaggio che colleziona sacchetti di plastica, di carta, di tessuto e di materiale biodegradabile rigorosamente firmati. Un ragazzo che vive nel mondo tossico dello show business e per uscire dalla disperazione e dalla noia di nascosto legge, ascolta musica, vede film, recita. Recita sempre, fino a dimenticare di essere Sid.
Il lavoro prodotto da Cubo Teatro di Torino, scritto e diretto da Girolamo Lucania ha vinto il Premio In-Box 2023, porta in scena musica elettronica a ritmo di bit con una drammaturgia serrante. Il suono è parte integrante della narrazione in un dialogo tra i musicisti e la giovane rivelazione del teatro, nota ai più per la partecipazione televisiva a diversi progetti come “La strada di casa”, “Crozza nel Paese delle meraviglie”, “Camera Cafe”, “Un passo dal cielo” e “Don Matteo” e che nel 2019 partecipa alla produzione Netflix “Summertime”, presta la voce all’orso Tonio, personaggio del film d’animazione “La famosa invasione degli orsi in Sicilia”, tratto dal romanzo di Dino Buzzati e dal 2020 è sul set di “Doc-nelle tue mani” per la regia di Jan Michelini e Ciro Visco, dove interpreta il ruolo di Gabriel.
Sid, il protagonista dello spettacolo, è bello, intelligentissimo, raffinato lettore, perfettamente padrone delle più sottili sfumature della lingua. Sid incarna una degenerazione personale che rappresenta la sconfitta collettiva di un’intera società: “Ha ucciso probabilmente per noia. Sicuramente per uno scopo più alto”, spiega la scheda artistica dello spettacolo. “Uccide soffocando le sue vittime nei sacchetti di plastica alla moda. La sua storia è un film “senza montaggio”, un torrenziale monologo per batteria e voce: scorrono schegge di vita, di bullismo, di consumo, di ragazzi annoiati, dei “fuck you”, di canne, droga, desolazione, di vagabondaggi nei “templi del consumo”. Sid “è il futuro. Un futuro senza identità. Un presente senza futuro. Sid cerca l’identità, il suo palcoscenico è il mondo, la sua croisette i Social, la vita il suo film. Il suo pubblico è il mondo. Gli outfit bianchi, come il lutto per la sua vita, scintillante perché griffata. Sid impacchetta le vite di scarto, incartandole in buste firmate. Il serial killer del futuro. La Star”.
Alberto Boubakar Malanchino
Nato a Cernusco sul Naviglio (MI) da padre italiano e madre del Burkina Faso, l’attore si diploma in recitazione nel 2016 alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano. Partecipa nello stesso anno alla Biennale college di Venezia seguendo i Maestri Declan Donnellan, Nick Ormerod e Pascal Rambert. Dopo la formazione Accademica, inizia a lavorare come attore di prosa. Tra i registi con cui collabora ricordiamo Moni Ovadia e Silvio Peroni. Nel 2018 debutta al Teatro Franco Parenti con il monolgo “Verso Sankara”. Sul piccolo schermo partecipa a “La strada di casa”, “Crozza nel Paese delle meraviglie”, “Camera Cafe”, “Un passo dal cielo” e “Don Matteo”. Nel 2019 è nel cast della produzione Netflix “Summertime” e nello stesso anno presta la voce all’orso Tonio, personaggio del film d’animazione “La famosa invasione degli orsi in Sicilia”, tratto dal romanzo di Dino Buzzati, e viene scelto per il ruolo di Elvis nel film “Easy Living”, scritto e diretto dai fratelli Miyakawa. Nella primavera del 2020 torna in televisione con il ruolo di Gabriel Kidane, uno dei protagonisti della serie “Doc – nelle tue mani” diretta da Jan Michelini e Ciro Visco. Nel 2021 è tornato su Netflix con il ruolo di Anthony, il papà di Summer, l’adolescente protagonista della serie Netflix “Summertime” per la seconda stagione, e con la serie “Guida astrologica per cuori infranti” di Bindu De Stoppani.
ESTRATTI DALLA RASSEGNA STAMPA
Cordelia – Teatro e Critica
Cambi di tono e di registro, bruschi passaggi verso il rap o una certa scansione recitativa che rimanda a una modalità simile a quella utilizzata dai Massimo Volume. Malanchino, – tra i pochissimi attori professionisti afrodiscendenti che ci è capitato di incontrare nella scena teatrale – è una forza sorprendente. Lo spettacolo scritto e diretto da Girolamo Lucania ha l’impatto del concerto rock. La storia procede per salti, tra le parole appare un omicidio, perché qui nessuno è innocente. Malanchino vomita fiumi di parole, l’immaginario è quello di un fumetto underground con un giovane antieroe: «Spesso sto chiuso in camera. Leggo. Leggo sempre. Di giorno, di notte. Guardo film. Se hai un cervello come il mio, non puoi che fare così. […] Vestito di bianco Adidas, Lacoste, Fila, etc. Per il resto, si fanno cazzate. Trovi sempre qualcuno con cui fare cazzate. In generale, ci si annoia da morire.»
Torino Fringe Festival
Liberamente tratto dal romanzo di finzione di Paul Smaïl, Alí il Magnifico, SID ha conquistato il pubblico del Fringe con la sua incredibile energia: “pungi come un’ape, vola come una farfalla”, per usare le parole “dell’altro” Magnifico Alì. E SID ha fatto proprio questo, accompagnandoci, tra un pugno e una carezza, alla scoperta della fragilità e delle contraddizioni di un quartiere multietnico della periferia torinese.
Milano Teatri
La collaborazione tra l’autore Girolamo Lucania e l’attore Malanchino è semplicemente perfetta. Il primo crea un personaggio incantatore, il secondo gli dà vita sul palco come meglio non si potrebbe. Ogni suo racconto incanta il pubblico, Sid potrebbe raccontare qualsiasi cosa, prende per mano l’ascoltatore e lo porta dove vuole senza incontrare la minima diffidenza. Ed è proprio così che riesce a diventare persino uno spietato assassino seguito sui social network. Ammazza esseri umani e ammazza il tempo.
Rumor(s)cena
La colonna sonora, la parola e l’espressività mimico-coreutica dello scatenato Alberto Boubakar Malanchino fanno un tutt’uno, innestandosi, sostenendosi e alimentandosi a vicenda, per un’ora e dieci di spettacolo senza un istante di tregua: così come la spericolata vita di Sid, ladro, assassino, simbolo estremo di una generazione che non riesce a trovare un’identità.
SpettacoliNews
Il ritmo impresso in scena da Alberto varia, pur senza un attimo di sosta o di esitazione, sotto la spinta delle parole e degli stati d’animo del suo personaggio. Ed è un continuo dialogo fatto di suoni con i musicisti, Ivan Bert, Max Magaldi. Non è una autostrada, potremmo dire: è una strada tortuosa, con continue ardue salite e impegnative discese. E Alberto è davvero fantastico nel percorrere questo testo. Entra nel personaggio, cattura lo spettatore, lasciandogli il compito di abbandonarsi alle parole. E alla fine applaudirlo. Una ottima prova d’attore, ma anche uno stimolo ad abbandonare stereotipi e giudizi-pre.
NuoveRadici.World
[…]il monologo di Sid – Fin qui tutto bene interpretato da Alberto Boubakar Malanchino, per raccontare le periferie e forzare il muro dei soliti stereotipi con una prosa graffiante e una performance prodotta da Cubo Teatro e E20inscena. Sid è un colto serial killer delle periferie che soffoca le persone con sacchetti di diversi brand di lusso e ascolta Mozart. La sua è una storia di esclusione, di una periferia urbana dove essere stranieri e poveri spesso coincide, ma è anche un’invettiva contro una società forgiata dalle diseguaglianze.
TeatroTeatro
Per raccontare la sua parabola umana nulla gli serve, se non un leggio, un piazzato ad illuminarlo dall’alto, una colonna sonora dai ritmi pulsanti, e soprattutto la forza di quelle parole che ne definiscono il carattere e tracciano le coordinate di un’esistenza oggi presentata in forma di studio, ma domani prodotto compiuto di sicura presa sul pubblico.Sid è creatura bifronte alla disperata ricerca di nuove strade da percorrere in un futuro tutto da scrivere.
Il Foglio
Il discorso teatrale interpretato da Alberto Boubakar Malanchino è il grido di una generazione. Si tratta di un testo che lascia con il fiato corto e non solo per il ritmo sincopato della prosa.
La sua ribellione è anche nella cultura, nei libri di Rimbaud nella musica di Mozart.
dailybest
Cubo Teatro, per una co-produzione E20INSCENA, mette insomma in scena un personaggio complesso e pieno di contraddizioni, con dentro un buio e un vuoto che attanaglia le viscere. È il futuro. Un futuro senza identità. Un presente senza futuro. Sid cerca l’identità, il suo palcoscenico è il mondo, la sua Croisette i Social, la vita il suofilm. Il suo pubblico il mondo. Gli outfit bianchi, come il lutto per la sua vita, scintillante perché griffata.
DejaVu’
Uno spettacolo a tratti concitato, a tratti dolente. È sotto gli occhi di tutti come l’apparire, il possedere cose siano diventati gli idoli a cui tutto si sacrifica, eppure cerchiamo d’ignorarlo. Sid, con il suo monologo rappeggiante, ci mostra il vuoto, la noia per tutto ed insieme l’intenso desiderio di una felicità, pienezza di vita che sembrano nascondersi ed allontanarsi sempre. Sid con le sue parole accusa una società che a parole promette inclusione, successo, benessere, amore, ma nei fatti mantiene le distanze, le separazioni e nega un futuro a chi vorrebbe riscattarsi.
Alter Media
La sua storia è un film “senza montaggio”, un torrenziale monologo che è un concerto Hip Hop suonato dal vivo: scorrono schegge di vita, di bullismo, di consumo, di ragazzi annoiati, dei “fuck you”, di canne, droga, desolazione, di vagabondaggi nei “templi del consumo”.
INFORMAZIONI E BIGLIETTERIA
Inizio spettacolo Sabato ore 20.30
Biglietti: Intero € 16; Ridotto (under 14/over 65; cral; convenzioni) € 12; Ridottissimo (studenti universitari e superiori) € 10; Gruppi (min 10 persone) € 8
Prenotazioni allo 0543.722456 | progetti.teatrotestori@elsinor.net Prevendita su Vivaticket.
Sabato 9 marzo alle 20.30 in scena al Testori SID – fin qui tutto bene, di CUBO TEATRO: il grido di una generazione sul palco con
Con Alberto Boubakar Malanchino
Musica live e sound design Ivan Bert e Max Magaldi
Regia e Drammaturgia Girolamo Lucania
Concept scenograficoIvan Bert
Direzione Tecnica Alessandro Vendrame
Videoproiezioni Niccolò Borgia
Da un’idea di Ivan Bert e Girolamo Lucania
Produzione CUBO TEATRO
SPETTACOLO VINCITORE DEL PREMIO IN-BOX 2023
Sid. Italiano. Origini africane. Quindici anni. Forse sedici, forse diciassette. Veste sempre di bianco, perché il bianco è il colore del lutto per i musulmani.