Sicurezza urbana integrata, l’impegno di Parma in Europa

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PARMA – Prosegue il percorso legato al progetto europeo Urbsecurity, nell’ambito del programma URBACT III, incentrato sul tema del miglioramento della sicurezza urbana attraverso interventi sugli spazi pubblici, la riqualificazione e rigenerazione urbana, ma anche con misure e strumenti concreti per garantire maggiore sicurezza sia percepita che reale ai cittadini.

Nei giorni scorsi una delegazione del Comune di Parma, guidata da Patrizia Marani, responsabile del Struttura Operativa Finanziamenti e Politiche Comunitarie, assieme a Debora Veluti, responsabile della Struttura Operativa Controllo del Territorio e Vigilanza Informatica della Polizia Locale, hanno preso parte, a Faenza, alle giornate di approfondimento su opportunità, vincoli, innovazioni per la sicurezza urbana partecipata e all’incontro con il Parternariato Europeo sulla Sicurezza negli Spazi Urbani promosso dall’Agenda Urbana europea.

Si è trattato di un momento di confronto ed approfondimento coordinato da Pedro Soutinho, esperto del progetto, che ha visto la presenza dei rappresentanti delle realtà coinvolte, coordinate dalla città Leiria in Portogallo, e composto da Madrid, Parma, Longford in Irlanda, Mechelen in Belgio, Pella in Grecia, Michalovce in Slovacchia, Szabolcs 05 Associazione di Municipalità dell’Ungheria e dall’Unione della Romagna Faentina.

Alla discussione hanno partecipato anche esperti della Commissione europea, della Regione Emilia Romagna, del FISU, di EFUS, le città di Nizza e Torino.

L’Unione Europa, attraverso il programma URBACT III, ed il progetto Urbsecurity, intende fornire, attraverso il confronto e il lavoro congiunto tra le città, le buone pratiche ed i suggerimenti, azioni su come migliorare la sicurezza urbana a livello europeo.

Le città sono quindi al centro di un percorso che tiene conto delle loro istanze, delle loro proposte anche per elaborare soluzioni innovative su questo tema, facendo perno proprio sulle nuove tecnologie.

Parma ha illustrato il proprio progetto di sicurezza che punta all’utilizzo proprio di nuove tecnologie come il mezzo dotato di telecamere, “Safer Place”, in grado, per esempio, di individuare chi usa il cellulare in auto; il potenziamento dell’attività dei gruppi di controllo di vicinato, anche grazie all’apertura di uno spazio dedicato in via Gramsci; i bike patrols, gli agenti della polizia locale in bici; il potenziamento ed il miglioramento del sistema di video sorveglianza. Un progetto di ampio respiro che ha suscitato l’interesse delle altre realtà europee coinvolte che, a loro volta, hanno illustrato le lori iniziative applicate ai diversi contesti.

Si è parlato di mobilità, di commercio, di utilizzo degli spazi pubblici, anche attraverso workshop e attività di progettazione comuni