Lettera di Gian Carlo Muzzarelli ai neoeletti per incontrarsi sul tema venerdì 6 aprile insieme ai sindaci dei Comuni capidistretto e a quelli presidenti di Unioni di Comuni
Con una lettera inviata venerdì 30 marzo, infatti, Muzzarelli ha invitato i parlamentari neo eletti a Modena e Provincia, e quelli provenienti dal territorio anche se eletti altrove, a un incontro in programma venerdì 6 aprile in Municipio in piazza Grande.
All’appuntamento sono stati invitati i sindaci dei Comuni capidistretto della Provincia (Carpi, Castelfranco Emilia, Mirandola, Pavullo nel Frignano, Sassuolo, Vignola) e i sindaci presidenti di Unioni di Comuni (quello di San Felice sul Panaro per l’Area Nord, di Montecreto per il Frignano, Marano sul Panaro per Terre di Castelli, di Campogalliano per Terre d’Argine, di Bomporto per Terre del Sorbara).
“Come sapete – scrive Muzzarelli – da tempo il tema della sicurezza e della legalità è al centro delle preoccupazioni dei cittadini modenesi e dell’attenzione delle amministrazioni locali. Negli ultimi anni i Comuni hanno profuso un grande sforzo per potenziare e meglio organizzare i corpi di Polizia Municipale, per coordinare l’attività delle istituzioni (come nel caso del patto per Modena Città Sicura), per aumentare il sistema di videosorveglianza e per coinvolgere i cittadini, con gli assistenti civici, i gruppi di controllo di vicinato e l’educazione alla legalità e alla lotta antimafia. Nonostante il grande impegno di tutti – prosegue il sindaco di Modena – e i pur importanti risultati raggiunti dalle Forze dell’ordine nazionali e locali, alle quali va il nostro doveroso ringraziamento, molto resta da fare, in particolare per debellare i reati predatori, il traffico di stupefacenti e lo sfruttamento della prostituzione, e sindacati di categoria e forze politiche di diverso orientamento ritengono che la principale risposta sia da cercare nel potenziamento del personale e dei mezzi dei Corpi dello Stato. A più riprese – ricorda Muzzarelli – abbiamo sollecitato il Ministero dell’Interno a rivedere la situazione, che non solo si regge su piante organiche datate e riferite a epoche profondamente diverse, ma che registra circa il 13 per cento di organici non coperti. Ad ora, una svolta non c’è stata e le informazioni che giungono dai sindacati dei lavoratori di pubblica sicurezza non sono positive”.
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