BOLOGNA – Il progetto Comunità connesse e inclusive, nell’ambito del Programma Digito Ergo SCU relativo al servizio civile digitale, a cui prenderà parte il Comune di Bologna, è stato inserito nell’elenco dei programmi approvati per il 2022 da parte del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale.
Il progetto, che porterà al Comune 20 volontari, è stato presentato in risposta all’avviso del 25 gennaio 2022 (Servizio Civile Universale – Sezione Servizio Civile Digitale), all’interno del programma coordinato dall’associazione bolognese SCUBO, associazione di enti pubblici e privati non profit del cui Consiglio Direttivo fa parte anche il Comune di Bologna, nata con l’intento di realizzare progetti di servizio civile integrati in partnership pubblico/privata e offrire questa opportunità di cittadinanza attiva a tutti i giovani interessati. Il Comune è anche ente socio e fondatore dell’associazione, nata dalla precedente esperienza di Copresc, Coordinamento Provinciale Servizio Civile dell’area metropolitana di Bologna, e vuole essere un punto di riferimento per rispondere ai bisogni della comunità e per contribuire alla formazione civica e professionale dei giovani.
Il progetto Comunità connesse e inclusive vede coinvolti quasi 20 enti (pubblici e privati) dell’area metropolitana di Bologna ed ha l’obiettivo di investire sulle competenze digitali dei giovani, al fine di garantire il più possibile il diritto all’accesso ai servizi digitali.
Potenziando, con e attraverso i giovani, i servizi di facilitazione ed educazione digitale, si vuole promuovere una competenza digitale diffusa nella popolazione, con particolare attenzione alle fasce fragili.
Queste le principali azioni che verranno messe in campo grazie agli operatori di servizio civile, con l’obiettivo di superare l’attuale gap sulle competenze digitali dei cittadini e potenziare l’effettivo utilizzo dei servizi pubblici digitali:
- facilitazione digitale: potenziare ed istituire nuovi servizi di facilitazione e alfabetizzazione digitale nei confronti della popolazione con poche competenze digitali per un uso autonomo e consapevole degli strumenti tecnologici (smartphone, tablet, pc, conoscenza dei siti, delle app, di piattaforme e dei servizi on-line), anche in maniera individualizzata e personalizzata alle esigenze e ai bisogni specifici dei cittadini, al fine di offrire loro pari opportunità nei servizi e di contrastare l’eventuale emarginazione;
- educazione digitale: promuovere iniziative e servizi che educhino i cittadini, minori e adulti, ad un uso consapevole dello smartphone, dei social e degli strumenti on line in genere e li informino circa il loro uso corretto, al fine di fronteggiare adeguatamente le nuove modalità di gestione dei servizi (privacy, riconoscere le fake-news, fenomeno del cyberbullismo, ma anche per aspetti pratici, ad esempio come affrontare un colloquio on line). I corsi di educazione digitale sono finalizzati anche all’accrescimento di opportunità di crescita delle competenze e professionalità;
- potenziamento dell’accessibilità e dell’usabilità dei servizi on-line e di relazione con il cittadino attraverso la messa a disposizione di spazi fisici e di strumentazione tecnologica, in modo capillare e diffuso negli spazi di prossimità, in tutto il territorio metropolitano;
- miglioramento della comunicazione dei servizi alla cittadinanza da parte degli enti, per una conoscenza diffusa e facilmente accessibile a tutti, affinché le informazioni possano essere facilmente rintracciabili, chiare, conosciute.
“Questo avverrà nel Comune di Bologna – spiegano l’assessore all’Agenda digitale Massimo Bugani e quello al Welfare Luca Rizzo Nervo – attraverso il coinvolgimento dei volontari che verranno selezionati attraverso un apposito bando che a breve verrà pubblicato: è prevista inoltre una corsia di partecipazione vincolata ad alcuni posti di SCU, per facilitare l’ingresso al Servizio civile Universale di giovani con particolari situazioni di fragilità sociale ed economica. Si prevede che il progetto annuale prenda avvio entro l’estate 2022 e il nostro obiettivo è quello di garantire una forte spinta verso il contrasto al digital divide che coinvolge le persone più vulnerabili o appartenenti a fasce svantaggiate e dunque maggiormente a rischio di marginalità, allo scopo di ridurre le disuguaglianze sociali nell’accesso alle prestazioni e rendere la comunità inclusiva anche nell’epoca del digitale”.
All’interno del Comune di Bologna le strutture coinvolte nel progetto sono il Dipartimento Welfare e promozione del benessere di comunità, il Settore Innovazione Digitale e Dati, il sistema delle Biblioteche, l’Unità Servizi per i giovani- Scambi e soggiorni all’estero e lo Sportello comunale per il Lavoro.