Il Teatro del Cerchio presenta la conclusione del progetto di teatro laboratorio sulla dimensione corpo/casa
PARMA – Cosa significa esattamente “sentirsi a casa”? Soprattutto, cosa significa “casa”? La prima casa, la più importante, quella di cui dobbiamo prenderci molta cura, è il nostro corpo. Stare bene con se stessi, per “sentirsi a casa” ovunque ci si trovi. Oggi è difficile, bombardati come siamo da falsi miti, da esempi di perfezione che poco rispettano la realtà.
Il corpo è la nostra casa: luogo fisico e spazio dentro di noi. Una riflessione su questo tema è quello che ha promosso il Teatro del Cerchio. Facendo suo il progetto di Qui e Ora Residenza Teatrale, compagnia di Bergamo, venti persone, di età diverse sono state invitate a “giocare” con il proprio corpo e intorno alle proprie case in incontri di laboratoriali che si sono svolti presso Forum Solidarietà.
In forma di restituzione e di ringraziamento l’esito di questa esperienza andrà in scena domenica 10 dicembre, ad ingresso libero, presso il Teatro del Cerchio.
L’appuntamento rientrato nell’ambito dell’avviso pubblico “Volontariamente: pensare e progettare attività in rete” è stato presentato giovedì 7 dicembre dall’assessora all’Associazionismo e Volontariato e ai Rapporti con i Quartieri Nicoletta Paci e da Mario Mascitelli Direttore Artistico del Teatro del Cerchio.
Il percorso laboratoriale è stato condotto da Debora Pastori, del Teatro del Cerchio. “E’ stato un progetto che ha coinvolto un gruppo generoso. Durante gli incontri sono stati portati molti oggetti, fotografie, canzoni che hanno reso un senso personale dell’abitare e molte sono state le storie condivise. La restituzione di domenica sera è un collage di questo percorso di ingresso nelle case di altri, nel modo di sentirsi bene in un luogo, che sia provvisto di mura o sia il corpo che ci ospita”.
In un’epoca densa di stereotipi, dove si lotta per essere estremamente magri e giovani, lo scopo è mostrare ed esplorare come il corpo conservi traccia della nostra biografia.