Teorie e pratiche di genere sulle tensioni linguistiche della contemporaneità. Artiste, studiose e attiviste si confronteranno a Parma con l’obiettivo di dare voce a una differenza, quella femminile
PARMA – La creatività delle donne del panorama internazionale contemporaneo dà impulso alla venticinquesima edizione di Natura Dèi Teatri, Festival diretto a Parma da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, un’edizione totalmente interpretata dalle opere performative e visuali di artiste di diverse generazioni e provenienze e dalle riflessioni di scrittrici, filosofe, curatrici, attiviste, architette, storiche delle donne, operatrici ed artiste: in questo orizzonte progettuale si colloca il seminario internazionale Teorie e pratiche di genere sulle tensioni linguistiche della contemporaneità, organizzato da Lenz Fondazione e curato da Silvia Mei ed Elena Sorbi in programma a Lenz Teatro, a Parma, sabato 20 novembre dalle 11 alle 13.30 e dalle 15 alle 17.30.
«Un messaggio politico e culturale molto nitido» spiega Maria Federica Maestri «che vuole evidenziare la potenza espressiva e la densità estetica delle donne nel panorama artistico contemporaneo in quest’anno di Parma Capitale italiana della Cultura».
Al Seminario, che sarà suddiviso nelle sezioni Attitudine/Habitus, Effigi, Opera e Cosmogonie, parteciperanno Maina Antonioni medico chirurgo e psicoterapeuta, Elisa Barbieri autrice e formatrice, Armanda Borghetti presidente ZonaFranca, Anna Consolati direzione generale Oriente Occidente, Fabrizia Dalcò esperta in politiche di genere e giornalista, Roberta Gandolfi docente e storica del teatro Università di Parma, Viviana Gravano curatrice e storica dell’arte contemporanea Accademia di Belle Arti Brera, Maria Federica Maestri artista visiva, compositrice teatrale, curatrice Laura Mariani storica degli attori e delle attrici Università di Bologna, Giulia Mirandola esperta in educazione visiva e progettista culturale, Núria Sara Miras Boronat docente di filosofia politica Università di Barcellona, Maria Dolores Pesce critica e storica del teatro, Elisabetta Salvini, saggista e attivista della Casa delle Donne di Parma, Giuseppina Scavuzzo docente e architetta, Giancarlo Sissa poeta e formatore.
Spiega Silvia Mei «Ci sentiamo promotrici di utopie comunitarie, di messaggi ecologisti, di sfide umane e umanitarie. Sappiamo del resto che è difficile affrontare simili questioni senza correre il rischio di posizionamenti ideologici o di assumere toni radicali. Partiremo allora dalle evidenze, da particolari irriducibili: ovvero da poetiche, pratiche, biografie, modelli e aspirazioni. Partiamo dalla realtà di quello che siamo e che siamo state per continuare a essere quello che desideriamo».
«In questo contesto ci focalizzeremo su alcuni quesiti» aggiunge Elena Sorbi «Cosa sono, come e quando nascono i femminismi? Quali sono le loro pratiche e manifestazioni più rilevanti nel contemporaneo? Quando e come un’azione culturale al femminile produce un cambiamento? Quali sono le caratteristiche che la contraddistinguono? E come possiamo parlarne?».
Concludono le curatrici: «In un periodo storico nel quale la definizione assume un’importanza rilevante ed il significante è fondamentale per assicurare al significato garanzia di esistenza, visibilità e rappresentazione, vogliamo chiedere ad alcune donne attive in ambito culturale di condividere le parole necessarie al proprio progetto di generazione di mondi nuovi. Apparenti utopie descritte da termini quali sostenibilità, equità, accessibilità, femminismo, transfemminismo, intercultura vs appropriazione culturale, medicina di genere, intersezionalità, attivismo, rigenerazione, e caratterizzate da una bontà d’azione che sta concretizzando realtà dell’immaginario in luoghi (fisici, sociali, virtuali) di comunità».
Silvia Mei è studiosa di live arts, osservatrice della nuova scena, critica e saggista, scrive per la rivista «Culture Teatrali» ed è docente a contratto presso le Università di Bologna e di Padova. Recentemente ha pubblicato due monografie storiche rivolte al femminile: Essere artista. Eleonora Duse e Yvette Guilbert: storia di un’amicizia e Drammaturgie dello sguardo.
Elena Sorbi, curatrice di progetti culturali, psicologa e psicoterapeuta, incontra l’esperienza di Lenz alla ricerca di un linguaggio che, nel reciproco scambio creativo, esalti il talento artistico di performer solitamente esclusi dai processi artistici. Dal 2015 è project manager e curatrice dei progetti della Fondazione, in azioni che coniugano accessibilità ed inclusione ad un alto valore estetico e ad un impatto reale sulla comunità.
Sabato 20 novembre sarà inoltre possibile assistere, alle ore 19.30 a Lenz Teatro, all’ultima replica di Orestea di Lenz Fondazione, esito dell’attraversamento quadriennale (2018-2021) della tragedia eschilea: un processo creativo maturato nel periodo pandemico, denso di trasferimenti emotivi e sovvertimenti formali. In scena le sei storiche attrici dell’ensemble Valentina Barbarini, Monica Barone, Lara Bonvini, Sandra Soncini, Carlotta Spaggiari, Barbara Voghera.
Seminario: ingresso gratuito, sarà possibile partecipare anche parzialmente alla giornata.
Orestea: durata: 2 ore + intermezzo gourmet 30’. Ingresso: intero € 18, ridotto € 12.
Lenz Teatro è in via Pasubio 3/e a Parma. Info e prenotazioni: 0521 270141, 335 6096220, info@lenzfondazione.it, www.lenzfondazione.it.
Il Festival Natura Dèi Teatri #25 proseguirà fino al 26 novembre. Programma completo: https://lenzfondazione.it/natura-dei-teatri/2021-2/programma/.
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