Le opere delle due giovani artiste Claudia Di Francesco e Francesca Cerfeda in mostra fino al 31 marzo. Apertura nelle giornate di venerdì, sabato e domenica (dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20)
RUSSI (RA) – È stata inaugurata sabato 16 marzo e resterà aperta fino al 31 marzo 2019, nella ex chiesa in Albis di piazza D.A. Farini a Russi, la mostra dal titolo “Seconda Cantica”, bipersonale di Francesca Cerfeda (Napoli, 1993) e Claudia Di Francesco (Roma, 1992) dedicata al Purgatorio, la seconda delle tre cantiche della Divina Commedia di Dante Alighieri.
È un mondo che ad un primo momento potrebbe apparire assolutamente onirico e ironico quello di Francesca Cerfeda (Napoli, 1993) e Claudia Di Francesco (Roma, 1992). A tratti grottesco, un mondo popolato da esseri alieni, immaginari, ancipiti. Un mondo di donne, soprattutto. Donne che troviamo spesso sofferenti, spogliate, sviscerate. Dissolute. Figure fragili, che spaventano per la forza al contempo creativa e distruttiva e per la trasparenza con la quale sanno raccontarla. Sono sempre lì, esposte in tutta la loro intimità a parlarci delle loro vite frammentate e inquiete. Perennemente in attesa che vengano finalmente integrate delle loro parti amputate. Sono figure che hanno scelto la libertà, che non hanno mai avuto inibizioni di alcun genere, che hanno ceduto alle passioni, al desiderio, alla lascivia del femminino e che proprio per questo sono state prima arginate e ora abbandonate ad una delirante attesa. In bilico fra il bene e il male, in quella zona di passaggio dove devono liberarsi dalle proprie colpe o sperare che qualcuno preghi per loro, esse continuano a gridarci il loro dolore. Il loro diritto a vivere senza vergogna e condanna, corpo e sentimenti. “L’anima purgante – sostengono le due autrici – sconta una pena. Bloccata in un limbo, ha qualcosa da farsi perdonare, ha fatto troppo poco o ha ecceduto al male. È un’anima lamentosa che si annuncia nei sogni elemosinando preghiere per la sua intercessione, chiede refrigerio e pietà della calura del Purgatorio dove essa stessa si è confinata”. E qui, in questo fuoco che brucia dentro e fuori, si trovano anche le anime morte per omicidio. Come Pia de’ Tolomei, donna nata a Siena e uccisa in Maremma dal marito perché si dice non avesse rispettato la promessa di fedeltà e amore. Pia cammina cantando e pregando con le altre anime che hanno terminato la loro vita nello stesso modo. “Ricordati di me, che sono la Pia”, sussurra a Dante. Ricordiamoci sempre delle anime del Purgatorio e preghiamo per il loro trapasso, oggi più che mai così difficile da realizzarsi. (Eva Comuzzi)
Seconda Cantica
16-31 marzo 2019 da venerdì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20
Ex chiesa di Santa Maria in Albis, piazza D.A. Farini
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