Riccione

Sebastiano Magi è morto a 101 anni

Sebastiano Magi 101 anni con assessora Marina Zoffoli gennaio 2023

Era sopravvissuto a un campo per lavori forzati dei nazisti mangiando le bucce delle patate

RICCIONE (RN) – “Il quartiere Fontanelle ha perso il suo nonno, Sebastiano Magi, una persona a cui tutti volevano molto bene, tanto che al funerale c’erano tantissime persone che si erano trasferite da anni ma che non sono volute mancare per l’ultimo saluto”. L’assessora alla Famiglia del Comune di Riccione Marina Zoffoli racconta commossa la scomparsa di Sebastiano Magi, morto sabato all’età di 101 anni. A gennaio, Zoffoli aveva partecipato insieme alla numerosa famiglia di Magi alla festa per il centunesimo compleanno. “Purtroppo è bastata una banale influenza per intaccare la forte fibra del nostro anziano del quartiere. In quindici giorni la malattia lo ha debilitato fino a portarselo via”, racconta ancora l’assessora. I funerali si sono svolti ieri pomeriggio alla parrocchia Stella Maris delle Fontanelle. “Mi ha molto colpito la presenza di diverse persone che ormai da diversi anni non abitavano più nel quartiere Fontanelle. Segno che Magi era davvero ben voluto. Un grande abbraccio alla famiglia: alla moglie Domenica, il figlio e i tanti nipoti”.

La cattura dei tedeschi e i lavori forzati

La storia di Sebastiano Magi a Riccione era molto nota. Durante la Seconda guerra mondiale venne catturato dai soldati nazisti e poi imprigionato in un campo dove fu costretto a durissimi lavori forzati. Sopravvisse a condizioni di vita estreme soltanto grazie alla sua giovane età e alla buona salute di cui aveva avuto la fortuna di godere al momento della cattura. Quarto di sei fratelli, trascorse l’infanzia e la giovinezza a Tavullia, facendo il contadino.

Poco più che ventenne – era nato nel 1922 – ricevette la chiamata alle armi dopo che l’Italia era entrata tra i paesi belligeranti della Seconda guerra mondiale. In sorte gli toccò la cattura da parte dei militari tedeschi, che lo imprigionarono e lo trasferirono in un campo per i lavori forzati. Sebastiano Magi ha sempre raccontato ai familiari delle terribili condizioni in cui lottò per sopravvivere, tra giornate di lavoro durissime e interminabili e l’estrema carenza di cibo, al punto di essere costretto a rubare, pur di sfamarsi, le bucce delle patate scartate dai nazisti. Di quei momenti drammatici di vita ha riferito spesso anche delle condizioni igienico sanitarie insostenibili e dei tanti compagni di sventura morti di stenti.

L’arrivo a Riccione

Sebastiano Magi riuscì a sopravvivere fino alla Liberazione: tornato a casa, provatissimo, finalmente si costruì una nuova vita, sposando Domenica, dalla quale ebbe due figli, Walter e Sauro.

Attorno ai quarant’anni il trasferimento a Riccione dove Magi comprò un terreno su cui edificò la casa dei sogni per la sua famiglia. Fino alla pensione svolse il mestiere del muratore, crescendo i due figli maschi (Walter nel frattempo scomparso). Sebastiano Magi è stato circondato dall’affetto dei due nipoti (Fabio e Federica) e dei tre pronipoti (Tommaso, Riccardo e l’ultimo arrivato, il piccolino della famiglia, Francesco).

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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