Rimini

Scuole innovative, nasce il polo didattico verticale 0-6 il “Galeone di Peter Pan”

Non solo eco-sostenibilità e risparmio energetico, ma anche outdoor education come volano per un nuovo stile di educazione e didattica

RIMINI – Oltre all’importante progetto di ricostruzione della Scuola Ferrari – previsto entro l’inizio del prossimo anno scolastico – il Comune di Rimini sta lavorando ad altri progetti di riqualificazione per l’edilizia scolastica, ideati secondo uno stile progettuale innovativo, per un nuovo tipo di scuola che non sia attenta solo agli aspetti dell’ecosostenibilità e del risparmio energetico, ma dove la natura possa diventare veicolo per l’educazione e la didattica dei bambini.

Un’idea che nasce dalla consapevolezza – consolidatasi anche con la pandemia – che l’ambiente esterno delle scuole, il giardino le piante e tutta l’area esterna possano essere elementi attivi nel processo educativo. Oltre ad essere esteticamente bella, la scuola infatti deve essere anche accogliente e ospitale.  Per questo sono stati immaginati ambienti da vivere e personalizzare che favoriscano le relazioni personali aspetti fondamentale della società moderna.

Con questa idea di fondo i Servizi Educativi e il settore Edilizia Scolastica del Comune di Rimini hanno lavorato per ideare le caratteristiche della scuola del futuro, prevedendo anche, dove possibile,  il superamento del modello della didattica frontale e valorizzando così le opportunità educative dell’ambiente naturale e dalla socializzazione.

È questa la visione con cui si sta realizzano il “Percorso verticale 0-6: polo per l’infanzia di Viserba”, un programma di riqualificazione che interessa il nido della scuola d’infanzia di Viserba “Peter Pan” e la scuola per l’infanzia il “Galeone”. Un progetto in cui si è pensato di unire le due strutture fondendole in una unica, in cui l’elemento di fusione è proprio uno spazio collettivo all’aperto realizzato in mezzo alle due scuole.

L’intervento infatti prevede la realizzazione di un’importante spazio verde condiviso con un giardino che diventerà anche un’aula all’aperto con spazi destinati all’apprendimento. Spazi che potranno essere sfruttati anche fuori dall’orario scolastico, nell’ottica di una scuola che si apre alla comunità, dove si potranno incontrare i bambini ma anche i genitori, per una socializzazione che non sia limitata solo alle funzioni della scuola. Una nuova concezione degli spazi quindi, progettati in modo inclusivo cioè in modo che possano essere fruiti davvero da tutti, senza nessun tipo di barriera. Una scuola inclusiva, moderna e aperta alla vita di un intero territorio.

L’intervento comprende inoltre una importante riqualificazione complessiva di entrambi gli edifici, con elementi in legno integrati con la natura circostante e innovazioni tecniche per ridurre i consumi energetici. Il progetto, approvato dalla Giunta Comunale, prevede un investimento complessivo di circa 3 milioni di euro ed è stato candidato al bando per accedere ai finanziamenti messi a disposizione dal Ministero dell’Interno e dal Miur.

Sotto il profilo pedagogico, il progetto rientra nel percorso avviato dall’Amministrazione comunale per la definizione realizzazione di poli per l’infanzia, un sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino ai 6 anni, per sostenere la continuità del percorso educativo e scolastico delle bambine e dei bambini.

“Abbiamo ben chiara l’idea di scuola del futuro – dichiara Mattia Morolli, Assessore ai servizi Educativi – una visione che tiene conto anche di quello che ci ha insegnato l’esperienza dell’emergenza sanitaria. Una scuola che utilizzi l’ambente come veicolo didattico educativo, che sia accogliente e favorisca l’incontro e la relazione. Il progetto di Viserba si sta concretizzando valutando anche l’ampliamento demografico di quei quartieri e con l’idea di una scuola innovativa aperta anche al territorio. Una progettualità innovativa, che potrà essere utilizzato anche dopo, quando saranno disponibili le risorse europee e quelle del PNRR e che viene attuata con la collaborazione di tutti anche degli insegnati che vivono tutti i giorni la scuola”. 

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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