MODENA – “La sfida è quella di offrire un servizio sempre più all’altezza dei bisogni delle famiglie modenesi. La delibera di oggi è una tappa di questo percorso”. Lo ha spiegato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli intervenendo, nella seduta del Consiglio comunale del 26 novembre, nel dibattito scaturito dalla presentazione del provvedimento relativo al nuovo protocollo, la cui validità è stata estesa a un triennio, tra il Comune e le Scuole d’infanzia aderenti alla Federazione italiana scuole materne (Fism). La delibera è stata approvata all’unanimità dopo essere stata emendata su proposta del Movimento 5 stelle.
Nel suo intervento, il sindaco ha osservato che “ci stiamo occupando, molto concretamente, delle famiglie e del futuro educativo. Questa intesa consente di rafforzare e consolidare qualcosa che è già realtà e che funziona, dal momento che il rapporto tra il Comune la Fism è datato 1995”. Confronto, condivisione e arricchimento sono le parole chiave che hanno caratterizzato la presentazione della convenzione, ha aggiunto il sindaco: “Nessuna bandiera ideologica o religiosa, ma tanta contaminazione positiva e rispetto dell’autonomia di ogni soggetto sociale e del valore del servizio scolastico che viene offerto come servizio di interesse pubblico. La qualificazione del sistema dei servizi educativi, nella sua interezza e nella valorizzazione di ogni specificità, resta il cardine di un’offerta che vuole garantire a tutti i bambini pari opportunità e che è presupposto per comunità più solidali, giuste ed eque”.
Aprendo il dibattito per Lega Modena, il capogruppo Alberto Bosi ha giudicato “positiva” la convenzione, poiché “aumenta il contributo, riconoscendo alle scuole Fism, che sono a tutti gli effetti scuole pubbliche paritarie, il ruolo fondamentale che svolgono all’interno del sistema”. Contestando i contributi, “palesemente insufficienti”, dello Stato, Bosi ha auspicato l’introduzione del metodo del costo standard per garantire sia la libertà di scelta educativa alle famiglie sia risparmi per lo Stato”. Giovanni Bertoldi ha espresso sostegno anche agli emendamenti “perché la pluralità delle scuole presenti sul territorio, che intendono sviluppare in maniera autonoma la propria proposta formativa e didattica, deve essere anche sostanziale e non solo formale”. Infatti i genitori, ha precisato, “devono avere la possibilità di scegliere il modello più opportuno in base ai propri valori”.
Per il Pd Vittorio Reggiani (Pd), dopo aver ricordato che la collaborazione con le scuole Fism “è nata ormai 25 anni fa e ha dato grandi frutti dal punto di vista pedagogico”, si è soffermato sugli emendamenti proposti da Rossini che evidenziano il carattere cristiano della Fism: “Sono sottolineature che non cambiano la sostanza delle cose e non certificano la qualità della proposta ma che potrebbero avere un retrogusto strumentale e prestarsi a un dibattito ideologico”. Anche il capogruppo Antonio Carpentieri è intervenuto sugli emendamenti, definendo “superflui” quelli presentati da Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia ed esprimendosi invece favorevolmente sul documento proposto dal Movimento 5 stelle: “In un’ottica di buon senso, è corretto che il Consiglio comunale venga informato se intervengono variazioni sostanziali o finanziarie nella procedura che regola la convenzione”. Per Lucia Connola il sistema integrato dell’istruzione “funziona bene perché è aperto e basato sul confronto, anche con le realtà sul territorio: questo significa che tutte le parti coinvolte possono crescere mantenendo la propria identità”. Inoltre, ha dichiarato la consigliera, “lavorare insieme per obiettivi che rispondono ai bisogni delle famiglie assicura quel pluralismo che è alla base della democrazia. E l’Amministrazione rappresenta la garanzia dell’erogazione dei servizi”. Secondo Alberto Cirelli che “l’importanza delle scuole Fism è riconosciuto da tutti e attraverso questo protocollo si contribuisce alla crescita delle future generazioni. In uno Stato laico come il nostro, non si deve votare in funzione della matrice religiosa bensì in base alla qualità che esprimono le scuole nel contesto educativo della città”.
Nel suo intervento Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) ha spiegato che l’intenzione degli emendamenti era chiarire che “l’ispirazione cristiana è fondativa del progetto pedagogico proposto da queste scuole. Un progetto che aumenta il pluralismo e arricchisce l’offerta formativa cittadina”. Si voleva inoltre, ha aggiunte, adeguare il testo della convenzione alla legge 62/2000 che sottolinea “la piena libertà nell’orientamento culturale e nell’indirizzo pedagogico delle scuole. Cosa diversa dalla richiesta di tenere conto dei più recenti orientamenti pedagogici contenuta nella convenzione: non tutte le cose recenti sono buone”. La consigliera ha poi auspicato “il raggiungimento della parità vera, cioè della possibilità per le famiglie di poter scegliere la scuola a cui iscrivere figli e che questa sia gratuita per tutti”.
Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle) ha dato giudizio positivo al protocollo: “Il nostro voto – ha spiegato – impegna l’Assemblea verso questa intesa, ma, se in futuro varierà il contributo economico, la questione dovrà poter ritornare al Consiglio comunale, competente sotto il profilo della responsabilità amministrativa. Il Consiglio infatti ha funzioni di controllo, vigilanza e indirizzo, e in quel caso dovremo tornare a esprimerci sulla questione”.
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