A pochi giorni dall’avvio dell’anno scolastico 2022-23 previsto il 15 settembre, la Regione fa il punto sugli investimenti per sostenere i servizi educativi e promuovere il diritto allo studio da zero a diciannove anni e traccia le linee guida per il prossimo futuro: strutture accoglienti, trasporto garantito anche a chi vive in territori disagiati, supporto e servizi alle famiglie, percorsi didattici innovativi, sport e attività motoria.
Azioni che rafforzano il percorso portato avanti in questi anni per garantire a tutte e tutti il successo formativo – il tasso di abbandono scolastico in regione è in netto calo, passato dal 13,2% del 2014 al 9,9% del 2021, ben al di sotto la media nazionale del 12,7% e in linea con l’obiettivo europeo del 10% – e perseguire il primo obiettivo strategico del Patto per il Lavoro e per il Clima: fare dell’Emilia-Romagna una regione della conoscenza e dei saperi che investe sulle persone, sulle loro competenze e sulle loro capacità.
A tracciare il bilancio e ad anticipare gli impegni futuri sono stati il 9 settembre in conferenza stampa in Regione il presidente, il sottosegretario alla Presidenza e l’assessora alla Scuola.
Edilizia scolastica: oltre 800 milioni di investimenti
Gli interventi attuati nell’ambito della programmazione regionale (2015-2021) sono stati circa mille, con un investimento di oltre 600 milioni di euro. Altri 237 milioni sono previsti dal PNRR, per i quali il Ministero ha già approvato i primi 23 progetti regionali di prevenzione antisismica, adeguamento degli impianti, efficientamento energetico e costruzione di nuove strutture per 145 milioni iniziali.
Nidi e materne, 60 milioni per abbattere liste d’attesa e rette
Un’attenzione particolare è rivolta ai più piccoli: la Regione ha messo complessivamente a disposizione oltre 60 milioni di euro da investire per la popolazione 0-6 anni, integrando risorse proprie con ulteriori finanziamenti europei e nazionali per abbattere le liste di attesa negli asili nido e le rette a carico delle famiglie, oltre che a migliorare i servizi integrativi. L’obiettivo, a regime, è rendere universale e gratuito quello che oggi è un servizio a domanda individuale, valorizzandone appieno le potenzialità di inclusione sociale e di investimento per il successivo formativo, oltre che di leva per la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro.
Percorsi didattici innovativi
Inglese al nido: è il progetto – unico in Italia per estensione e capillarità sul territorio – partito in via sperimentale lo scorso anno educativo 2021-22. Adesso viene quadruplicato: saranno infatti 304 i servizi coinvolti in tutta l’Emilia-Romagna, con oltre 180mila euro messi a disposizione dalla Giunta regionale. L’iniziativa, concepita con il supporto dell’Università di Bologna, ha l’obiettivo di avvicinare i bambini fin dalla primissima infanzia alle sonorità della lingua inglese, in una dimensione ludica.
Prossimo traguardo: estendere la sperimentazione a tutti i servizi per l’infanzia del territorio.
Altra scelta innovativa nell’ambito della didattica, è il sostegno all’apprendimento della musica a scuola: grazie a un investimento di 1,7 milioni di euro, più di 7mila studenti e studentesse potranno frequentare un percorso di educazione musicale di 60 ore, tra musica strumentale d’insieme, propedeutica musicale e canto corale, presso le 80 scuole di musica che hanno aderito al progetto.
Diritto allo studio e sostegno alle fragilità
Garantito anche il supporto della Regione alle famiglie in difficoltà, con un’attenzione particolare per gli studenti con disabilità e quelli più meritevoli: delle oltre 20 mila borse di studio che sono state assegnate nell’anno scolastico 2021-22 in Emilia-Romagna agli studenti delle superiori, 10.672 – erano 9.712 nell’anno scolastico precedente – sono state finanziate con fondi regionali, per un importo totale di quasi 2,2 milioni di euro (+10% di borse di studio complessivamente assegnate rispetto al 2020-21).
Un sostegno, quello della borsa di studio regionale, che sulla base delle risorse disponibili e del numero complessivo degli studenti idonei, ha determinato un importo di borsa di 183 euro, che salgono a 229 euro per gli studenti con una media superiore a 7 e per quelli con disabilità. Inoltre, 40mila studenti delle scuole medie e superiori dell’Emilia-Romagna hanno beneficiato dei contributi per l’acquisto di libri di testo per l’anno scolastico 2021-22, grazie ai 6 milioni 360 mila euro a disposizione di cui 894 mila di risorse regionali.
Per l’anno scolastico che sta per aprirsi sono stati già pubblicati i bandi provinciali e comunali per i benefici del diritto allo studio (è possibile presentare le domande dal 5 settembre al 26 ottobre) e la Regione conferma l’impegno a prevedere che tali benefici siano riconosciuti a tutti gli studenti idonei.
Rafforzato anche l’impegno per formare più insegnanti di sostegno, rispondendo alla crescente domanda di personale specializzato nell’assistenza ai bambini e ai ragazzi più fragili proveniente dalle famiglie e dal mondo della scuola. Per non lasciare indietro nessuno, a maggior ragione dopo la pandemia. La rete degli Atenei dell’Emilia-Romagna – Università di Bologna, Modena e Reggio Emilia, Ferrara, Parma e Cattolica – sede di Piacenza -, insieme alla Regione e con il supporto dell’Ufficio Scolastico Regionale ha potenziato l’offerta formativa, arrivando ad un totale di circa 1.200 posti a disposizione per il 2022, 518 in più rispetto all’anno precedente.
Trasporto scolastico: bus e treni gratuiti
Altro fronte su cui si è concentrato e rafforzato negli anni l’impegno della Regione, quello del trasporto scolastico. Anche per il 2022-23 viene garantito l’abbonamento gratuito a tutti gli studenti under 14, senza limiti Isee, e agli under19 con un Isee familiare annuo fino a 30mila euro che scelgono di andare a scuola utilizzando bus e treni regionali di linea, con un impegno finanziario pari a oltre 20 milioni di euro di fondi regionali.
Per consentire il mantenimento di buona parte delle corse aggiuntive di bus introdotte nel periodo della pandemia, la Regione ha poi deciso di stanziare un altro milione di euro entro la fine del 2022, che saliranno a 2,3 milioni l’anno negli anni successivi.
Per i ragazzi che usano lo scuolabus, la Regione sosterrà come ogni anno il trasporto scolastico destinando ai Comuni, competenti per il servizio, 2 milioni e 250mila euro. Inoltre, destinerà 9 milioni delle risorse del fondo statale straordinario ai Comuni e alle Unioni di Comuni per garantire i servizi di trasporto e le funzioni di assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale agli studenti con disabilità delle scuole superiori.
Sistema di Istruzione e Formazione Professionale per 7.500 giovani
Il 15 settembre prende avvio anche l’Istruzione e Formazione Professionale, sistema di competenza regionale che permette a oltre 7.500 ragazze e ragazzi di frequentare percorsi per acquisire una qualifica professionale o un diploma professionale, sviluppando competenze coerenti con le opportunità occupazionali del territorio e con le professionalità richieste dalle imprese, con un’attenzione specifica ai processi di transizione ecologica e digitale. I percorsi rafforzano e valorizzano la componente di apprendimento nei contesti lavorativi promuovendo la partecipazione delle imprese ai processi di analisi dei fabbisogni e ai processi formativi, quale condizione per un inserimento qualificato nel mercato del lavoro.
L’offerta di istruzione e formazione professionale realizzata dagli enti di formazione professionale accreditati nell’anno scolastico 2022-23 prevede un investimento pubblico di 72 milioni di euro. A tali risorse sono da sommare ulteriori 8,7 milioni di euro, volti a integrare l’offerta curriculare realizzata dagli enti e dagli istituti professionali con interventi e azioni specifiche per sostenere la personalizzazione dei percorsi, promuovere il successo formativo e contrastare l’abbandono scolastico.
Le prossime sfide
In questi anni la Giunta regionale si è impegnata per tutelare il diritto allo studio nei Comuni montani, intervenendo per assicurare la permanenza delle scuole primarie anche nei centri più isolati, investendo in forme di didattica innovativa nelle pluriclassi e predisponendo sperimentazioni nelle comunità più piccole per contrastare lo spopolamento e creare comunità educanti. L’obiettivo è estendere le pratiche migliori a tutto il territorio regionale già a partire dal 2023. Come ulteriore incentivo per contrastare lo spopolamento, anche favorendo il trasferimento delle giovani coppie in montagna, altro obiettivo a cui punta la Regione entro fine legislatura è quello di rendere i nidi gratuiti in tutti i Comuni montani.
La Regione è infine al lavoro per introdurre l’attività fisica e di avviamento alla pratica sportiva, oggi prevista nelle sole classi quinte, anche dalla prima alla quarta classe della scuola primaria.
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